Stava fissando lo schermo quando il telefono squillò con il suo curioso trillo elettronico.
E câera la fantastica voce scozzese di Araminta a palargli come se lo avesse conosciuto da sempre, si ricordava la fatica che aveva fatto a lasciarle il suo numero chiedendosi se lo avrebbe mai usato.
Ora disse, âVolevo sapere come stavi e chiederti un favore.â
Cercava di portarlo dalla sua parte, pensò: non aveva mai mostrato interesse per lui prima dâora, quindi perché proprio ora?â Era come se fosse automatico per lei â mostrati interessata a qualcuno così hai il permesso di chiedere un favore.
Disse, âSiete molto esigenti voialtri, continuate a volermi far fare cose per voi. Cosa sono, il nuovo garzone tra gli schiavi?
âOk, va bene, eri lâunico in giro e ho pensato che ti potesse piacere la proposta. Ci si vede in giro.â
âChe cosâè che vuoi?â disse. Forzandosi di rendere la sua voce annoiata sebbene fosse veramente incuriosito e volesse vederla di nuovo.
âNon essere così sulla difensiva. Hai la macchina, vero?â
âPerché?â
âVoglio che mi porti da qualche parte stasera.â
âHai intenzione di intervistare qualcuno su tutta questa corruzione?â
âPuoi farlo o no? Risposta semplice, sì o no.â
Non poteva dire se lei si stesse infastidendo o no â quel tono sembrava essere la sua impostazione predefinita â così non reagì.
Prendendo altro tempo disse, âNon ti può portare Cliff o uno della sua squadra?â
âSe avessi voluto che uno di loro mi portasse glielo avrei chiesto, giusto?â
âDifficile da dire. Sei così diplomatica.â
Prima che lei ribattesse lui le chiese dove sarebbero andati e lei disse che era fuori a Coundon, alla fine di Holyhead Road. Paul era stato da suo cugino Derekâs Christening da quelle parti da ragazzo, ma non conosceva la zona. Sapeva che câera un centro commerciale in cui si trovava il vecchio stabilimento Alvis, perché suo padre gli aveva detto che là aveva comprato un frigorifero alla Comet, prima che fallisse. Aveva un vago ricordo del fatto che Alvis avesse costruito carri armati per lâesercito prima di essere venduto.
Lei disse, âVienimi a prendere dove ci siamo incontrati lâaltra sera. Alle sette.â
âDevo portare nulla?â
âNo.â
âQuindi cosa stiamo andando a fare?â
Lei disse, âHo pensato che ti piacerebbe conoscere il mio ragazzo.â
CAPITOLO SETTE
LUI LA VIDE in piedi sul ciglio della strada prima di arrivare e avvicinarsi, notando che indossava ancora un abbigliamento diverso â i leggings a fantasia appariscente che aveva visto indossare a molte donne, una grande pashmina color crema che scendeva diagonalmente dal collo come un poncho, coprendole una spalla insieme a una borsa bianca a tinta unita.
Salita nel sedile accanto a lui sembrava più giovane, più dolce, come se stesse andando a un primo appuntamento e non sapesse cosa aspettarsi. Paul si sentì salire lâagitazione e si disse di darsi una calmata.
Non appena si scostò dal marciapiedi lei diede unâocchiata in giro in macchina, una Volvo 60 turbo diesel di dieci anni, e gli sembrò che stesse giudicando questo e i suoi gusti. Lui colse una traccia del suo profumo, sempre lo stesso. Era fruttato, ma câera anche qualcosa di legnoso, più fastidioso.
Ora guardava nel cruscotto, spostando i suoi pacchetti di gomme da masticare e una mini torcia e alcuni pezzi di plastica che si erano staccati dal porta GPS.
Lui disse, âStai cercando qualcosa in particolare?â
âPensavo di scoprire qualcosa di te. Passaporto, patente o qualcosa così.â
âNon câè niente da sapere.â
âLâuomo del mistero, non è vero?â Lo disse con un tono scozzese, la sua cadenza veniva fuori sempre di più, più la conosceva. âAppari un giorno da Starbucks e un attimo dopo sappiamo che conosci tutti i nostri torbidi segreti mentre non sappiamo un bel niente di te.â
âCosâè Cliff per te?â
âNon quello che vorrebbe essere.â
âE sarebbe?â
Gli lanciò uno sguardo buffo. âUsa la tua immaginazione.â
âCosì tu sei una giornalista alla moda e lui cosâè ⦠lo sfigato del villaggio? Cosa ci stai a fare?â
âReputazione da duro. Biglietti per concerti. Droghe toste. Un sacco di roba losca.â Prendendolo in giro, lo sapeva, e nemmeno gentilmente: non le importava proprio cosa lui pensasse.
Lui disse, âQuando ero a scuola lui era quello da cui stare lontani. Ce nâerano due â lui e un altro ragazzo, un po' più grande, Wigton. Sempre a fare a botte, quei due. Se ricordo bene, Cliff peggiorò crescendo, Wigton mise la testa a posto, si rimboccò le maniche.â
âCâè una morale in questa storia?â
âPensavo solo che fosse una cosa curiosa, e mi ricordo che lo pensavo fin da piccolo. Si vedeva che direzione stavano prendendo già a cosa, tredici, quattordici anni?â
âCosâè accaduto a Wigton?â
âFu investito per strada il giorno prima dellâultimo giorno di scuola. Giocava a calcio, correva dietro alla palla, una macchina sbucò da dietro lâangolo e lo gettò contro un lampione. Si fratturò il cranio.â
âCosì non sai che cosa gli sarebbe successo dopo, quindi. Sarebbe potuto tornare ad essere quello di prima.â
Paul alzò le spalle. âPuò darsi. Ma stava diventando unâaltra persona. E quindi non penso.â
Lei gli diede indicazioni e guidò oltre Gosford Green, dove giocava a tennis da ragazzo, sebbene i campi fossero scomparsi da tempo, un parco giochi per bambini ora, poi svoltarono a destra intorno alla tangenziale, infine girando per Holyhead Road.
Gli disse di girare a sinistra al parcheggio di Texaco e le case apparvero improvvisamente più imponenti, lontane dalla strada, posto auto davanti e archi di pietra alle porte dâingresso.
âQuella,â disse, indicando, e lui rallentò fino a fermarsi. Lei aprì la portiera e si voltò a guardarlo. âVieni?â
âCosa dovrei dirgli? Chi sono, lo chauffeur?â
âNon preoccuparti, non è un tipo geloso. Penso che ti piacerà .â
QUANDO DAVID APRà la porta e fece un passo indietro per farli passare, Paul lo guardò bene. Era circa della stessa altezza di Paul, pallido, col torace incavo e barba e capelli ispidi color paglia sporca. Paul immaginò che lavorasse al chiuso, magari un giornalista come Araminta dichiarava di essere.
Lei fece una breve presentazione, agitando una mano verso Paul, come se David avesse potuto non vederlo entrare.
âNon fare caso a lui.â disse a David, âè solo uno che conosco, mi ha portato qui.â
David incrociò lo sguardo di Paul ma non câera nulla in questo, o forse appena una vaga curiosità , Paul pensava che sicuramente fosse indisposto o arrabbiato a vedere la sua ragazza presentarsi con un altro uomo.
Paul vide che la casa era grande ma non sembrava vissuta â intravide attraverso una porta aperta una stanza senza tappeto con carta da parati a tinta unita e nientâaltro, nessun mobile o quadro alla parete. Câera odore di un qualche tipo di detergente al pino, come se David avesse pulito il parquet prima che loro arrivassero.