Quella notte preparò i suoi tre computer portatili e un paio di valige di vestiti e prese un taxi per la stazione di Euston, dove salì sul primo treno verso nord. Coventry era la prima fermata e il bigliettaio lâaiutò a scaricare le sue cose sul binario, e lei ricominciò, questa volta come Araminta Smith, giornalista.
Lâunica cosa che le dispiacque fu abbandonare il suo maggiolino giallo.
ORA CLIFF SI stava agitando per un progetto a lungo termine a cui lei stava lavorando da mesi, accusandola di avere dei ripensamenti, di non voler prendere una decisione. Con il telefono vicino allâorecchio, riusciva a immaginare la fronte corrugata di lui stringersi serrata, le sue labbra assottigliarsi, i suoi occhi freddi con le rughe di contorno sempre più scure, mentre le diceva di darsi una mossa e fare funzionare le cose.
Lei disse, âNon è ancora il momento giusto, è sotto pressione a lavoro, ci sono ispettori in ufficio â guarda, perché non lasci questa parte a me mentre tu te ne vai a ciondolare in giro con i tre moschettieri? Se ho bisogno di consigli ti chiederò.â
âNon ho dimenticato quello che mi hai detto la prima volta, quanto pensavi che fossi speciale, che grande team saremmo stati. Tutto quello che dovevo fare era aiutare a sistemarti, darti delle credenziali così questo consigliere comunale avrebbe acquistato allâingrosso. Ti sei dimenticata tutto ora? I piccoli favori?â
âVa bene, hai fatto la tua parte, lasciami fare la mia. Ha abboccato. Non lo sa, ma lâamo è già nella sua bocca.â
âDunque te ne sei andata e torni con questo armadio dâuomo, Storey, che storia è questa?
âHa del potenziale, non trovi? Non te ne sei accorto?â
âà furbo, non è sincero. Crede di prenderci in giro ma ho in serbo qualcosa per lui.â
âEcco,â disse lei. âNon mi sbagliavo. Semplicemente tienilo dâocchio.â
âOh, lo osservo eccome. Lo terrò dâocchio davvero da vicino. Quindi quandâè che David avrà il suo primo assaggio?â
âPresto, un paio di giorni. Sto ancora preparando il terreno. Continua a non fidarsi di me. Ci vediamo presto.â
âNon chiudermi il telefono in faccia. Non ho finito.â
âà un tuo problema, Cliff, tu non hai mai finito. Parli fino a sfinirmi â parli con tutti fino allo sfinimento. Vorrei avere avuto un centesimo per ogni parola che è uscita dalla tua bocca.â
âUn giorno ti pentirai di non avermi dato più attenzione. Sei troppo impulsiva, non rifletti mai sulle cose. Ti metti in dei casini da cui non riesci a uscire.â
âà vita vera, Cliff,â sentendo la sua rabbia salire, ânon uno spettacolo televisivo.â
âChe diavolo vuol dire? Dai i numeri?â
âSignifica che non me ne andrò a sedere in giro aspettando che le buone opportunità mi vengano incontro. Mio padre era un rompipalle, ma almeno ci provava, sapeva quello che voleva. Non se ne stava seduto a guardare le altre persone prendersi quello che lui non poteva avere. Lo faceva per se stesso. Era troppo stupido per farlo bene, ma almeno ci provava.â
âPensi troppo a te stessa, ragazza. Sei una truffatrice in cerca di un affare, tutto qui. Non ti montare troppo la testa.â
âSe non lo faccio io, chi altro lo fa?â
Buttò giù il telefono prima che lui avesse il tempo di obiettare. E non voleva lâopinione negativa di Cliff su di lei a girarle in testa proprio ora.
Il problema era che Cliff lâaveva portata a ripensare a Paul Storey.
E se da un lato non fu contraria a ciò inizialmente, ancora non era sicura se lui rappresentasse un po' di divertimento o un segno. E questo le dava fastidio.
CAPITOLO SEI
IL SUO INCONTRO con Frost aveva fruttato qualcosa â ci sarebbe stata una visita la settimana successiva, e la prospettiva di unâaltra se fosse riuscito a persuaderli che lâarea era decente. A Paul si stringeva lo stomaco al solo pensiero di avere estranei in giro per la casa, ma sapeva che doveva lasciar correre. Non aveva nemmeno vissuto in quel posto per quasi ventâanni, di cosa si preoccupava?
Inviò un messaggio di risposta a Frost, dicendo che poteva farsi trovare a casa se voleva. O si sarebbe tolto di mezzo. Non voleva incontrare i possibili interessati se lui riusciva a fare da solo â che Frost si guadagni il suo stipendio.
Si appoggiò allo schienale della sedia e chiuse il suo portatile. Era fortunato che ci fosse ancora il segnale WiFi; siccome suo padre era uno che comprava sempre nuovi congegni, volle subito internet, come un bambino in un negozio di giocattoli. Paul aveva trovato una macchina fotografica digitale nuova, una chiavetta per il videoregistratore, un paio di binocoli digitali, e molte altre piccole apparecchiature elettriche a cui poteva trovare un utilizzo. Il servizio internet era pagato fino alla fine del mese, in seguito avrebbe trovato qualche altro posto dove connettersi.
Aveva messo il suo portatile su un tavolo di fronte alla finestra a golfo, dove poteva guardare dritto fino alla macchia di verde al di là del giardino, un pezzetto di prato che era stato tagliato dal comune e serviva da area di gioco per i bambini del quartiere, e luogo in cui defecare per cani randagi. Per raggiungere la strada e la macchina, si usciva dalla porta principale, scendendo per un breve percorso e poi attraversando questo prato di erbacce. Ora due adolescenti stavano calciandosi ripetutamente una palla, insultandosi e facendo finta di essere giocatori in una partita che avevano visto in TV.
Paul si ricordò di quando lo faceva anche lui â cavolo, quasi trentâanni fa ormai, il suo compagno di gioco Johnny Hall che abitava in fondo alla strada, sebbene lui preferisse trafficare con le bici, sporcarsi le mani dâolio stringendo una catena o cambiando una ruota. Paul aveva una buona coordinazione già allora e creò la squadra di rugby della scuola; prendeva un autobus per raggiungere la scuola nei freddi sabati mattina, salendo in un furgone bianco malridotto per essere portato nelle scuole dei ricchi â King Henry VIII, Bablake, certe volte anche più lontano, fuori città . Poi, a diciassette-diciotto anni, dopo la partita, ed essere stati scaricati di nuovo a scuola, un gruppo di loro avrebbe camminato fino al pub più vicino, e lui si sarebbe seduto in silenzio con la schiena al muro, mentre i chiacchieroni si raccontavano bugie sul sesso e le varie teorie cospiratorie sugli alieni a cui credevano.
Si chiese come lo avrebbero visto adesso, di ritorno dalla Vecchia Londra con la coda tra le gambe, disoccupato, la reputazione andata, nessun amico in città se non questa banda di falliti che gli era capitata. In qualche modo era contento che suo padre fosse morto prima di avere a che fare con lui. Il problema a Londra era esploso mentre lui era in ospedale e Paul era riuscito a tenerlo lontano dalle notizie. I pochi estratti che furono mostrati non lo citavano come agente in questione e non voleva rendere gli ultimi giorni di suo padre ancora più sofferenti di quanto non lo fossero già .
Era un suo problema e doveva inghiottire e andare avanti, non farne un dramma.
Sollevò il telefono e cercò il numero di Millie, voleva chiamarla ma non lo fece, era passato troppo poco tempo dallâultima conversazione. Non voleva che pensasse che dipendeva da lei o non sapeva gestirsi senza qualche tipo di approvazione da parte sua. Doveva chiamare Rick, tuttavia si trattenne e si convinse di smettere di disturbare i suoi amici bussando alla loro porta.