Rabil Alyssa - Frammenti Di Cuore стр 6.

Шрифт
Фон

“Sei sicuro di volerlo fare?” domandò Silas, sempre parlando attraverso la porta.

“No, ma probabilmente è la cosa migliore, vero?”

Silas fece una pausa. “Non ne sono sicuro,” rispose sinceramente. “Non ho mai avuto a che fare con una vittima di stupro, prima d'ora. Non voglio farti…”

Aaron afferrò il portaspazzolino dal bordo del lavandino e lo lanciò contro il muro. Il contenitore, che si rivelò essere di ceramica, andò in frantumi.

“Non sono stato violentato!” urlò Aaron.

Silas aprì la porta, guardandolo con gli occhi spalancati.

Aaron lo fissò, poi guardò i frammenti di ceramica sul pavimento. Si allontanò dalla porta fino a quando andò a sbattere contro la parete. Scivolò lungo il muro fino a ritrovarsi seduto, il viso stretto tra le mani.

Percepì Silas avvicinarsi e sedersi al suo fianco.

“Scusami,” disse Silas. “Non sono famoso per le mie buone maniere.”

“Non è colpa tua,” mormorò Aaron. “Sono solo un po' incasinato, in questo momento.”

“Hai tutto il diritto di esserlo,” rispose l'altro. “Non dovrei metterti fretta.”

“Ti comprerò un nuovo spazzolino. E anche un contenitore.”

“Questa è davvero l'ultima delle mie preoccupazioni, al momento,” lo rassicurò Silas. “Te la senti di mangiare un po' di minestra?”

Aaron sbuffò. “Sinceramente prima vorrei che mi dessi un'occhiata. Penso di stare sanguinando, e non voglio macchiarti i vestiti. E sicuramente non voglio continuare a rimanere nudo e seduto sul pavimento di un bagno.”

“Va bene,” disse Silas. “Assumi qualche farmaco?”

“L'alcol conta?”

“No. Beh, tecnicamente no. Ma ne prendo nota.”

“Allora no, non assumo niente.”

“Che ne dici degli integratori? Sia da banco che da erboristeria?”

“No. Solo alcol.”

Silas annuì e si alzò. Spinse di lato alcuni frammenti di ceramica e frugò nell'armadietto dei medicinali sopra il lavandino. Recuperò diverse bottigliette, poi indicò la porta con la testa. “Vieni con me.”

Aaron si tirò su e seguì Silas in soggiorno. C'erano una ciotola di acqua calda e un asciugamano sul tavolo, oltre a un grosso kit di pronto soccorso organizzato in modo quasi maniacale.

Silas notò che Aaron stava guardando i medicinali mentre appoggiava i flaconcini di pillole sul tavolo. “Volevo che fosse già tutto pronto, per fare più in fretta possibile,” disse. Aprì una delle bottigliette e si fece cadere una pastiglia sul palmo. “Hai mai assunto lo Xanax prima d'ora?”

“No.”

Gli porse la pastiglia. “Questa è la dose da un milligrammo. Ti aiuterà con l'ansia e lo stress. Potresti sentirti un po' assonnato. Se la tua vista inizia ad oscurarsi, o ti senti confuso in qualche modo, dimmelo subito.”

Aaron esitò prima di prendere la pillola tra le dita.

“Non devi prenderla per forza,” disse Silas. “Te l'ho data solo per aiutarti a calmare i nervi.”

Aaron la afferrò. Fino a quel momento si era fidato di Silas, che lo aveva aiutato. Senza indugiare oltre, la ingoiò, poi si mise in attesa di una reazione, sentendosi uno stupido quando non accadde nulla – non poteva avere una reazione immediata, no? Uno schiocco catturò la sua attenzione.

Silas si stava mettendo dei guanti di lattice. “Pensavo di controllare prima il tuo ano,” gli spiegò. All'improvviso sembrò avere difficoltà a mantenere il contatto visivo. “Il resto dell'esame sarà molto meno invasivo.”

“Facciamolo e basta,” sbottò Aaron. “Devo piegarmi e afferrarmi le caviglie?” Cercò di ridere ma la risata gli si strozzò in gola. Evidentemente il suo cervello pensava che fosse ancora troppo presto per fare delle battute.

“Se potessi sdraiarti su un fianco con le ginocchia divaricate, penso che sarebbe meglio,” disse Silas. Gli porse un cuscino e stese un asciugamano sull'imbottitura.

Aaron non seppe cosa rispondere, quindi rimase in silenzio e si stese come gli aveva detto Silas, infilandosi il cuscino tra le ginocchia.

“È importante che tu mi dica come ti senti mentre ti esamino,” gli spiegò Silas. “Se ti faccio male, dimmelo. Se ti senti a disagio, dimmelo. Se ti senti incapace di continuare, dimmelo.”

“Sono a disagio dalle cinque di questo pomeriggio,” ribatté Aaron con un grugnito.

“Sto per toccarti,” disse Silas. “Solo all'esterno. Ti aprirò soltanto le natiche.”

Aaron gemette e prese fiato. “Fammi un favore,” sbottò. “Evita di raccontare tutto per filo e per segno.”

“D'accordo,” gli assicurò Silas. Dopodiché tenne la bocca chiusa. Le sue dita erano scivolose, ma non appiccicose come quelle di Ralph. Le sue mani erano calde e decise, ma ancora gentili. Non era invasivo né brusco. Se Aaron sussultava, si fermava per un paio di secondi prima di continuare. L'intero esame durò più o meno cinque minuti.

“L'apertura è un po' lacerata,” disse Silas. “Guarirà da sola, ma vorrei applicare una pomata per alleviare il dolore e prevenire un'infezione.”

“Va bene,” rispose Aaron. Aveva il viso girato nell'altra direzione e guardava i cuscini azzurri del divano. Se ne tirò uno vicino al petto, come per proteggersi.

“Vorrei anche applicare una crema sulle natiche dove Ralph ti ha colpito. La pelle non è ferita ma molto arrossata. La crema ti aiuterà col dolore.”

“Va bene,” ripeté Aaron.

Sentì Silas toccargli il culo, poi allargargli di nuovo le natiche e sfregargli qualcosa di fresco contro l'apertura. Impiegò meno di trenta secondi per fare tutto.

Silas si tolse i guanti. “Puoi voltarti lentamente, adesso.”

Aaron si girò e trovò Silas pronto a coprirlo con un asciugamano tiepido.

“Devo controllare anche la presenza di lividi e segni di traumi sul pene e sui testicoli,” gli disse l'uomo.

Aaron fissò il cuscino.

“Te lo ripeto, la comunicazione è fondamentale.”

“Va bene,” bofonchiò allora Aaron.

Silas si infilò un altro paio di guanti e sollevò l'asciugamano dal suo inguine. Aprì delicatamente le ginocchia di Aaron, in modo molto simile a come aveva fatto quando si erano incontrati per la prima volta quel pomeriggio, quando era stato “Padrone” e non “Silas”.

Aaron era vagamente consapevole che le sue ginocchia stavano tremando.

“Quanti anni hai?” domandò Silas.

“Ventuno.”

“Da quanto tempo possiedi quell'auto?” chiese, mentre sollevava il pene di Aaron.

Aaron cercò di non sussultare. “Papà me l'ha regalata lo scorso anno.”

“Da quanto tempo vivi in città?” Premette delicatamente i polpastrelli sulla base.

“Abbiamo vissuto qui di tanto in tanto. Dopo un paio d'anni ce ne andiamo e dopo un altro paio ritorniamo.”

“Hai altri familiari nelle vicinanze?”

“Mio fratello minore,” rispose Aaron.

Silas gli alzò le ginocchia, facendogli cenno di rilassare di nuovo le gambe. “Quanti anni ha?”

“Diciassette,” rispose Aaron. “Andrà al college il prossimo autunno.”

Annuendo, Silas gli coprì di nuovo l'inguine con l'asciugamano e si tolse i guanti. “Ha già deciso che cosa studierà?”

“Legge,” rispose. Abbassò lo sguardo su Silas, che si era seduto sul bordo del divano.

“Deve essere bello avere un futuro avvocato in famiglia,” commentò.

“Sì. È anche molto intelligente. Non ho proprio idea da chi abbia preso quel cervello. Deve essere una eredità della famiglia di mamma.” Prese aria bruscamente appena la parola mamma ebbe lasciato le sue labbra.

Per fortuna Silas non insistette oltre. “Devi essere molto orgoglioso di lui.”

“Lo sono.”

“Vado a prenderti dei vestiti. Credi di poter mangiare qualcosa, adesso?”

Lo stomaco di Aaron rispose al posto suo, quasi ruggendo.

Silas sorrise e si alzò. Tornò pochi secondi dopo con i vestiti che avevano lasciato in bagno. “Vado a scaldare un po' di minestra. Hai qualche allergia?”

“No,” rispose Aaron.

“Sei vegano o vegetariano?”

Aaron rise. “No.”

“Bene. Vestiti mentre vado a prendere due piatti.”

Aaron non era sicuro del perché Silas fosse rimasto nella modalità medico sicuro di sé invece di tornare a quella di chioccia iperprotettiva, ma accolse con favore quel comportamento. Forse aveva qualcosa a che vedere col modo in cui aveva lanciato oggetti contro il muro poco prima.

Ваша оценка очень важна

0
Шрифт
Фон

Помогите Вашим друзьям узнать о библиотеке

Скачать книгу

Если нет возможности читать онлайн, скачайте книгу файлом для электронной книжки и читайте офлайн.

fb2.zip txt txt.zip rtf.zip a4.pdf a6.pdf mobi.prc epub ios.epub fb3