Burnz Arial - Conquista Di Mezzanotte стр 17.

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Broderick si ritrasse per asciugarle le lacrime, ma non teneva più la giovane tra le braccia. Una donna matura, che assomigliava alla fanciulla, si aggrappava a lui adesso, con una folta cascata di capelli ramati che le incorniciava il viso. I suoi occhi color dello zaffiro, velati di lacrime, lo fissavano con speranza e la bocca arcuata tremava seducente. Il suo seno pieno premeva contro il petto di Broderick, che reagì con un gemito.

Un ringhio gutturale in lontananza riportò la sua attenzione su chi stava inseguendo la donna. Volgendo le spalle alla foresta buia e portando la donna tra le braccia, si diresse verso un banco di nebbia bianca nella valle, dove sarebbe stata al sicuro. Lei nascose la testa contro il suo petto, aggrappandosi a lui, mentre il suo calore penetrava nella carne di Broderick.

Quando raggiunsero la sicurezza della nebbia, lei gli premette il palmo sulla guancia. “Sapevo che saresti tornato.” La sua voce roca stuzzicò il desiderio che stava crescendo nei lombi di Broderick.

La lasciò scivolare davanti a sé e contro la sua erezione, facendola restare in piedi. Broderick gemette quando le sue mani accarezzarono le curve della donna e si rese conto che l'unica barriera tra le sue mani e la pelle di lei era una camicia da notte estremamente sottile.

“Sapevo che saresti tornato, Broderick,” sussurrò lei, toccandogli le labbra con i polpastrelli.

Broderick si chinò, le prese la bocca in un bacio affamato e lei si aprì a lui, invitandolo a sondare la sua dolcezza. Il semplice contatto fisico bastò ad eccitare le sue voglie- il calore della sua pelle, il profumo di rose e del suo sangue, il sapore della sua bocca, il suono della sua voce che sospirava il nome di Broderick- ma una connessione ancora più profonda spinse il suo corpo a reagire con un desiderio impetuoso che si diffuse nell'inguine. Cercò con le mani l'orlo della camicia da notte e sollevò la stoffa lungo i fianchi della donna, dove strofinò i palmi sulle morbide sporgenze delle natiche. La sollevò di nuovo tra le braccia e la convinse ad avvolgergli le lunghe gambe intorno alla vita, mentre le sue dita esploravano le pieghe bagnate della sua vagina. Lei sussultò e gettò indietro la testa, aggrappandosi alle sue spalle.

“Su, ragazza,” la incoraggiò Broderick. Giocherellò con il nocciolo sensibile e lei spinse i fianchi contro la sua mano, gemendo di piacere mentre si contorceva nella sua presa.

Lei gli circondò il collo con le braccia, fuse le labbra con le sue e mugolò l'orgasmo nella sua bocca. Quindi interruppe il bacio, sussultando tremante, senza fiato. “Ti voglio dentro di me, Broderick.”

Il suo membro si drizzò con trepidazione. Afferrandole il posteriore con una mano, Broderick si slacciò i calzoni, lasciando libera l'erezione. Lei era già bagnata e pronta per lui e scivolò sul suo membro con una facilità che fece piegare le ginocchia di Broderick, il quale si lasciò cadere sull'erba umida e se la fece salire a cavalcioni in grembo, mentre si metteva sulle ginocchia. Broderick le afferrò le natiche, muovendola su e giù mentre affondava il membro dentro di lei e guardava le labbra piene della donna che sussurravano il suo nome. Con una salda presa sui suoi fianchi, spinse più a fondo e più forte, tirandola contro di sé, incapace di saziarsi di quella donna e muovendosi sempre più vicino all'apice.

Lei lo implorò, con il fiato caldo contro l'orecchio. “Dì il mio nome, Broderick.” Lo fissò dritto negli occhi. “Davina,” lo incoraggiò. “Voglio sentire la tua voce piena di passione, mentre pronunci il mio nome.”

Un sorriso si allargò sulla bocca di Broderick e lui le obbedì prontamente. Chinandosi in avanti, la fece sdraiare sotto di sé, sollevandole i fianchi per avere un accesso migliore, e grugnì tra i suoi capelli.

“Davina!” Broderick MacDougal saltò su nel buio della grotta, svegliandosi dal sonno e strofinandosi l'erezione. Nell'oscurità, i suoi occhi perlustrarono lo spazio intorno. Mentre la nebbia del sonno diurno svaniva dalla sua mente, si rilassò e si sdraiò di nuovo.

Il suo corpo era coperto da un manto di sudore e lui era senza fiato. Sogni. Sembravano cose da mortali, eppure, dopo così tanti anni, ne aveva fatto uno. Toccandosi il membro turgido, si rese conto di non avere più avuto un'erezione mattutina da prima della sua trasformazione, circa...

Si bloccò e fece il calcolo. Sono veramente passati quasi trent'anni, da quando ho fatto questo passo? Il tempo gli sfuggiva così in fretta. Aggrottò la fronte. Avrebbe voluto che qualcuno dei suoi ricordi scomparisse altrettanto velocemente. Tuttavia, nonostante il passare degli anni, il dolore del passato non diminuiva.

Scuotendo la testa per scacciare i ricordi che minacciavano di riemergere, trasse un respiro profondo per allontanarli e preferì riflettere su quel sogno. Un gemito lungo e sofferto gli sfuggì dalle labbra. Da dove era arrivata quella visione così dettagliata? Rimase sdraiato a sorridere, desiderando che quelle immagini riempissero i suoi sogni ogni volta che dormiva, anche se si rimproverò perché non aveva portato a termine il suo compito e si sentiva così insoddisfatto. Era strano che avesse sognato la ragazzina dal viso lentigginoso alla quale aveva letto la mano l'ultima volta che si erano recati in quella cittadina- e il ricordo della sua giovinezza ed innocenza gli fece afflosciare il membro.

Broderick scoppiò a ridere per la reazione del suo corpo.

L'aveva vista abbastanza spesso, durante le numerose visite che la ragazza aveva fatto ad Amice, quindi era improbabile che lui la dimenticasse. Le sue incursioni segrete nella dispensa con il fratello, per rubare il miele, gli solleticarono la mente, insieme al modo in cui il cuore di Davina tambureggiava nel suo petto ogni volta che lo vedeva. Bella e innocente, era destinata a spezzare qualche cuore. Gli sfuggì una lieve risatina, al ricordo dalla predizione di Amice: Hai il suo cuore per sempre, figlio mio.

Quanti cuori aveva spezzato, dopo così tanti anni? Molti, se si era veramente trasformata nella visione adulta di bellezza del suo sogno. Broderick emise un gemito da predatore e il suo membro si risvegliò per il desiderio. Davina era ancora lì, dopo tutto quel tempo? Probabilmente cresciuta e circondata da una nidiata di marmocchi. Se lei fosse stata sua moglie, e se il suo sogno era un indizio di come sarebbe stata a letto, quella donna sarebbe stata eternamente incinta. Se lui fosse stato mortale.

Era proprio uno strano sogno, dopo tutti quegli anni. Tornare lì aveva forse scatenato il suo desiderio di proteggere la ragazza, dopo averle letto la sorte? Aveva avuto il futuro tormentato che lui aveva predetto? Quel desiderio di proteggerla doveva essere piuttosto forte, se gli aveva suscitato quel sogno dopo tanti decenni. Interessante.

Broderick si alzò per vestirsi. La sua spada rivestita d'argento era appoggiata contro il muro di pietra, insieme al rozzo sgabello sul quale erano posati i suoi vestiti, gli stivali e lo sporran- il sacchetto di cuoio che portava appeso alla cintura. Si era fatto preparare appositamente la spada in vista dello scontro con Angus Campbell, con la lama realizzata in argento- l'unica arma che sapeva avere effetto contro un Vamsyriano. Anche se non aveva avuto molti motivi per usare la spada negli ultimi decenni, Broderick si esercitava con la lama, usando la sua forza immortale e la sua velocità per maneggiare quell'arma come non aveva mai imparato a fare da mortale. Tenere la spada nella propria presa, godere del peso dell'arma, gli dava sicurezza nel senso mortale del termine. Tuttavia, la portava raramente con sé al campo e la lasciava appoggiata contro il muro della grotta. Se Angus fosse stato vicino, Broderick l'avrebbe saputo.

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