Блейк Пирс - Delitto (e baklava) стр 5.

Шрифт
Фон

Il labbro inferiore di Tia ora stava tremando.

“Fa male, London” aggiunse.

London avrebbe voluto ridursi ad una palla auto-protettiva, come un armadillo. La capacità della sorella maggiore di farla sentire in colpa si era sempre rivelata inspiegabile.

Tia continuò: “Io e Bernard volevamo solo che tu avessi il nostro stesso tipo di felicità. Sento che entrambe lo meritiamo, tu ed io, dopo l’infanzia che abbiamo vissuto.”

Oh, per favore, non dirlo, London pensò.

“I nostri genitori ci hanno cresciute bene” London replicò.

“Beh, non abbiamo avuto un’infanzia esattamente stabile.”


London fu sollevata, quando il campanello suonò.

“Vado io” Tia gridò, balzando in piedi e precipitandosi ad aprire la porta.

London restò a fissare il suo caffè in un momento di temporanea calma, nonostante la confusione intorno. Notò che un insieme di giocattoli si era materializzato dal nulla sul tavolo, ma decise di ignorare la cosa.

Pensando alle parole di Tia, London dovette ammettere che la loro infanzia non era stata stabile. Farsi crescere da due assistenti di volo significava vivere con molti disagi e spostamenti. Ma London aveva sempre avuto una maggiore tolleranza nei confronti dell’instabilità rispetto alla sorella, e un maggiore senso dell’avventura.

Persino il fatto che, quando lei e Tia erano piccole, il padre si fosse dichiarato gay, era stato vissuto da London come un eccitante cambiamento nelle loro vite. I genitori non avevano divorziato, e l’intera famiglia aveva continuato a vivere sotto lo stesso tetto, felicemente come sempre. E i genitori avevano continuato a fungere da buoni modelli.

Ma la loro famiglia felice non era durata per sempre. Durante i primi dell’adolescenza delle due sorelle, la madre aveva deciso di fare un giro dell’Europa da sola.

Non era più tornata.

Nessuno aveva idea di che cosa le fosse accaduto.

Non c’erano state segnalazioni di crimini di alcun genere. Apparentemente, era partita e si era allontanata per conto proprio. London aveva creduto che qualcosa di terribile dovesse esserle successo, ma Tia diceva sempre …

“Immagino che non fosse così felice come voleva far sembrare.”

London non amava arrivare a quella conclusione. Da adulta, aveva evitato l’intera questione, limitando il suo lavoro sulle crociere alle rotte caraibiche.

Tia tornò e sedette nuovamente di fronte a lei.

“Era solo il giardiniere con un problema” Tia la informò. “Ora, dov’eravamo?”

Stava fissando London con un’espressione ferita sul volto, quasi come se stesse per scoppiare in lacrime.

“Ho sempre provato ad essere una brava sorella, London” Tia disse. “Non ci sono riuscita?”

“Certo che sì” London rispose.

“Allora perché non puoi seguire il mio esempio? Guardati intorno. Questa è una bella vita, London. Quello che io e Bernard abbiamo qui con i bambini e i vicini è bello. È reale. Non puoi fuggire per il mondo per il resto della tua vita. Vivere equivale a responsabilità e impegno. E quelle sono cose meravigliose. Sono cose gratificanti. Certamente, te ne rendi conto.”

London sobbalzò al rumore di un tosaerba, proveniente da fuori dalla finestra della cucina.

Tia bevve un sorso di caffè, poi proseguì tranquillamente il discorso.

“La cosa migliore” Tia disse, “è che tu e Ian vi sistemiate proprio in questo quartiere, forse proprio in fondo all’isolato.”

London ebbe come una sorta di déjà vu a quelle parole.

Poi, ricordò una frase che Ian le aveva detto proprio la sera precedente.

“Vivremo al di sotto delle nostre possibilità, nello stesso quartiere con Tia e Bernard.”

Ebbe quasi sussultò.

Tia ed Ian stanno cospirando alle mie spalle?

E anche Bernard è coinvolto?

S’impose di non diventare paranoica. Ciò nonostante, una cosa appariva perfettamente chiara. Ian, Tia e probabilmente Bernard erano sulla stessa lunghezza d’onda, e avevano le stesse intenzioni nei suoi riguardi. Se lei sposava Ian, sarebbe finita proprio qui in ogni senso.

Qui, come in una versione della vita della sorella.

E la verità era che c’erano cose che attraevano London.

Era una bella casa.

Qui la vita era stabile, e sicura.

Per la maggior parte del tempo a London piacevano persino i suoi nipoti.

E, naturalmente, avrebbe senz’altro finito con godersi i suoi stessi figli.

Non è così per tutti?

Allora forse Tia aveva ragione. Forse London stava solo provando a fuggire dalla realtà, dalle responsabilità e dall’impegno. Forse era ora di portare a termine ciò che i loro genitori non erano riusciti a fare.

Forse è ora di crescere davvero.

“London” Tia chiese un po’ insistentemente, “mi stai ascoltando, almeno?”

“Certo …”

Un forte nitrito artificiale fu seguito da un cigolio e da uno schianto del cavalluccio a dondolo di Bret. Il bambino aveva spinto il suo destriero in cucina e ci era montato sopra, facendolo dondolare, con tutta la sua forza.

Non appena Tia iniziò a rimproverarlo, London sentì squillarle il cellulare.

Era una notifica di un evento.

Intanto, le bambine avevano iniziato a giocare di nuovo al video game, riempiendo l’aria con i suoni di esplosioni e spari.

London sapeva che non sarebbe mai riuscita a portare avanti una conversazione, men che meno con l’ostacolo che stava aspettando.

Disse a Tia: “Ho una videoconferenza in questo preciso momento.”

“Con chi?”

“Jeremy Lapham. Il CEO della Epoch World Cruise Lines.”

“Wow, sembra importante.”

Sì, sembra che sto per essere licenziata, London pensò.

Tia iniziò a spostare alcuni oggetti sul tavolo della cucina.

“Ti faccio un po’ di spazio qui” disse.

“Uh, Tia …”

London fece cenno verso Bret e le bambine, e la confusione che stavano ancora facendo.

Recependo il messaggio, Tia disse: “Vai pure nella stanza degli ospiti.”

London prese il computer portatile sotto il braccio e passò attraverso il fracasso.

Si sentiva tremendamente agitata, ma si disse che non aveva importanza se Jeremy Latham volesse licenziarla. Sarebbe stato persino un sollievo farla finita.

Forse, pensò, la sua improvvisa disoccupazione avrebbe messo a tacere la discussione con la sorella. Forse avrebbe fatto sembrare la proposta di matrimonio di Ian molto più appetibile.

CAPITOLO TRE

London era agitata, mentre apriva il computer nella stanza degli ospiti. Non era affatto entusiasta di fare quella videoconferenza. Se stava per essere licenziata dalla Epoch World Cruise Lines, non sapeva perché il CEO dell’azienda sentisse la necessità di darle personalmente la notizia. Dopotutto, era solo una tra i tanti dipendenti medi, inclusi cuochi, estetisti, dirigenti dei centri fitness, baristi e così via. Sicuramente, non avrebbe telefonato a ciascuno di loro.

Ma Jeremy Lapham era noto per i suoi modi singolari. London non l’aveva mai incontrato, ma l’eccentrico, solitario ed enigmatico CEO della Epoch World Cruise Lines era, per certi versi, una leggenda a modo suo.

Immagino che sto per scoprire il perché, London pensò.

Sospirando, la donna aprì il programma di videoconferenza e aspettò.

Fu colpita da un suono improvviso, ma non era affatto il segnale dell’arrivo di una chiamata. Era il videogame bellico nel soggiorno, che faceva risuonare di nuovo violente esplosioni. Prima che potesse decidere cosa fare del rumore, sentì la voce della sorella, gridare bruscamente.

“Ragazze! Abbassate il volume!”

Ancora una volta, ci fu il familiare coro: “Awww, Ma-mma …”

“Ragazze, subito.”

Poi, London si ritrovò di nuovo in un relativo silenzio, tornando anche in uno snervante stato di suspense.

Voglio solo farla finita con questa storia, rammentò fermamente a se stessa.

Una volta fatta chiarezza, poteva decidere che cosa fare del resto della sua vita. Non che ci fosse necessariamente molto da decidere, visto che, a quanto sembrava, Ian e Tia avevano pianificato tutta la sua vita, in ogni minimo dettaglio. Probabilmente, non doveva fare altro che accettare la proposta della “fusione” di Ian.

Ваша оценка очень важна

0
Шрифт
Фон

Помогите Вашим друзьям узнать о библиотеке

Скачать книгу

Если нет возможности читать онлайн, скачайте книгу файлом для электронной книжки и читайте офлайн.

fb2.zip txt txt.zip rtf.zip a4.pdf a6.pdf mobi.prc epub ios.epub fb3