Amy Blankenship - Cuori Maledetti стр 19.

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"Avete idea di che tipo di demone sia?" Fece un balzo verso i suoi fratelli, quando il pesante sipario si staccò dai ganci che lo sostenevano e cadde ai suoi piedi, mancandolo di un soffio.

"Qualcuno che ambisce a diventare il fantasma dell'opera. disse Shinbe, poi i guardiani sentirono una specie di picchiettio sulle assi di legno del palco, come se qualcuno ci stesse ballando il tip tap. Il ritmo era così frenetico che riuscirono a malapena a percepire unombra passare.

"Vieni fuori, chiunque tu sia! gridò Kotaro a gran voce, che echeggiò per lintero teatro.

"Bellidea. - ridacchiò Kyou - Perché non gli offri anche un biscottino? Ora vogliamo smetterla di fare i bambini e ci leviamo dai piedi questo mostro una volta per tutte?

Toya fece cenno con la testa verso la zona più nascosta del palcoscenico. Cera unombra che si allungava e si stendeva sulle pareti, quasi strisciasse su di esse. Alla fine lombra prese una forma, e due occhi rosso sangue si spalancarono nel buio: non era proprio un demone, ma un disgustoso incrocio tra un ragno gigante e un umanoide. Il volto era quasi umano, ma le membra che ora sbucavano dallombra erano otto, lunghe e pelose come quelle di un aracnide gigante. Quando aprì la bocca ne uscì prima un muco schiumoso e puzzolente come formaggio fuso, e poi un grido acuto. Il mostro si arrampicò sul soffitto e cominciò a percorrerlo tutto ad una velocità impressionante.

"Beh, per fortuna è Halloween o avremmo difficoltà a spiegare quel suono agghiacciante agli studenti che lo hanno sentito. disse Kamui, che aveva ancora i brividi dopo quellurlo inquietante. Suonò la campanella di fine ora e, a quel suono, la creatura gridò di nuovo, poi artigliò con le zampe laltoparlante appeso al muro e lo scagliò con tutte le sue forze sui guardiani.

"Bene ... niente testimoni." disse Kotaro, guardando stancamente la creatura che si preparava a saltargli addosso.

"Questo stronzo mi sta già facendo girare le palle! ringhiò Toya, prima che il ragno lo sbattesse contro la prima fila di sedili alle sue spalle. Estrasse velocemente il suo pugnale d'argento dalla vita e fece oscillare il braccio di lato, dirigendo la lama verso ciò che forse era lo stomaco del demone.

Ma la creatura non ne ricevette alcun danno, anzi, mentre Kotaro si gettava su di lui per evitare che ghermisse Toya, una lunga serie di tentacoli sbucarono dalla sua schiena, fendendo pericolosamente laria. I tentacoli afferrarono Kotaro e, come una catapulta, lo scaraventarono con forza sulla parete in fondo al teatro.

Toya vide unombra gigantesca salire a cavalcioni del ragno e chinarsi verso di lui, poi un vento fetido gli fu sputato addosso: il ragno umano ora aveva la bocca spalancata e si preparava ad inghiottirlo in un sol boccone.

"Accidenti! Deve aver sentito lodore di Kyoko su di me! pensò Toya, che stava ancora per terra con le braccia piegate sotto, in posizione di netto svantaggio rispetto al mostro.

Kyou alzò la mano e lanciò unenorme sfera di potere contro il mostro. Poi inclinò leggermente il polso e la sfera divenne simile ad unenorme frusta, che si diresse contro la testa del demone, allontanandolo da Toya. La frusta di potere continuò a dominarlo, per tenerlo il più possibile lontano da Toya che, evidentemente, era la vittima prescelta.

"Perché diavolo ce lha con Toya?" mugugnò Kamui. Alzò le mani verso lalto e si concentrò, poi pronunciò una formula magica molto potente e lanciò un incantesimo contro il ragno. Il demone venne investito da una colossale ondata di energia, che cercò di schivare muovendosi velocemente su ogni lato, ma Kamui riuscì a tenere ferma la sfera di energia sulla sua testa. Alla fine pronunciò lultima frase dellincantesimo e il demone andò a schiantarsi con forza inaudita contro le assi del palcoscenico.

La creatura emise un urlo terrificante, ma cercò ancora di lottare e di proteggersi dallesplosione di energia: piegò con forza le zampe e poi le stese con violenza, scattando in su come una molla micidiale, cercando di piombare sui guardiani per schiacciarli.

Ma, prima che potesse farlo, Shinbe gli si piazzò davanti e lanciò lincantesimo finale, che incollò il demone ai fondali di cartongesso. Come un sol uomo i cinque guardiani gli saltarono addosso, gli afferrarono gli arti pelosi e li strapparono via dal suo corpo con tutte le loro forze. Il demone gemette di dolore ma non so arrese: con gli arti rimasti e i moncherini penzolanti cercò di sfuggire allira dei guardiani, arrampicandosi su per il soffitto.

Ma i cinque fratelli gli scagliarono addosso contemporaneamente una bolla di energia, che lo imprigionò come in una gabbia. "Hey bello, dove credi di andare?" ringhiò Shinbe, al di là della barriera blu di energia, simile ad una mezza cupola. Il ragno cercò disperatamente di scappare ma ormai era fatta: londata di energia lo frantumò da dentro e il mostro cadde sul pavimento, completamente liquefatto.

"Ehi, non vorrai mica lasciarlo lì! esclamò Kamui, indicando con disgusto quella specie di sacchetto gelatinoso con al centro delle uova fetide e trasparenti.

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