"Non ne sono sicuro, ma ho intenzione di scoprirlo. Nate, da quanto tempo sono lì?" chiese, rivolgendosi al maggiordomo.
Nate aveva preso il posto di Angus a Zeum non molto tempo fa e, attraverso prove ed errori (soprattutto errori), stava arrivando a capire il suo ruolo di amministratore della casa. Non avrebbe mai colmato il vuoto di Angus, ma Zander aveva imparato ad apprezzare il mutaforma di drago.
"Non fa molto. Ero in cucina quando una presenza sconosciuta mi ha fatto accapponare la pelle. Ho seguito la fonte fino alla finestra e ho visto questo", indicò la finestra, "e sono subito sceso per dirvelo".
"Vuoi che li cacciamo? Possiamo essere pronti in cinque minuti, fratello", commentò Bhric, chiaramente desideroso di combattere. Bhric era la forza del gruppo e avrebbe affrontato l'intero gruppo senza pensarci due volte, ma Zander non poteva rischiare.
"No, non ancora. Chiama i membri del consiglio e fagli sapere cosa è successo. Dite loro di stare lontani dal complesso fino a nuovo ordine. Gerrick, tu e Jace vedete se riuscite a mettere altre protezioni intorno a Zeum, fornendo più protezione possibile oltre i cancelli. Io porto Elsie e la bambina di sopra". Ordinò Zander.
"Sì, Capo", arrivò la risposta unanime mentre i guerrieri e i compagni si disperdevano.
"Io resterò qui per assicurarmi che non passi nulla", abbaiò Orlando, i suoi occhi verdi lampeggianti di rabbia.
Zander sentì quello che stavano provando tutti: violati e sotto attacco. Questo mandò i suoi istinti protettivi alle stelle. Sentì il suo sangue ribollire dal bisogno di annientare il nemico. Zander sapeva che Orlando si sarebbe trasformato in un attimo e avrebbe caricato qualsiasi intruso troppo sicuro di sé. Niente sarebbe passato sotto gli occhi del mutaforma.
"Sì, tienimi informato, O.", rispose, voltandosi e dirigendosi al piano di sopra, verso le loro stanze. Doveva essere un'occasione felice, la nascita del suo primo erede; e invece, stava portando la sua compagna e sua figlia a nascondersi nei confini della sua casa.
Fanculo questi demoni. Era stanco delle loro stronzate. Tutto questo doveva finire, ora. Il problema era che non importava quanti ne uccidessero, altri dieci prendevano il loro posto. Era un cerchio senza fine, cazzo.