Kyoko deglutì, appoggiandosi all'indietro, ma il cuscino non le permetteva di sdraiarsi completamente. Che intendeva dire? Che chi era abbastanza intelligentelo temeva? Significava che non aveva intenzione di farle del male? Doveva saperlo. "Allora perché io sono qui?" mormorò.
"Perché anche tu non sei abbastanza intelligente da avere paura di me." La voce di Kyou si fece più morbida mentre si avvicinava a lei. Era bello guardare il viso di quella fanciulla e spiarne le emozioni.
Kyoko cercò di tirarsi indietro, per creare un podistanza tra loro. "Preferiresti che io avessi paura di te?" Rimase senza fiato, quando vide gli occhi di Kyou brillare nel buio come quelli di una pantera. All'improvviso dimenticò perché gli aveva fatto quella domanda.
"Finché ti comporti bene, non hai motivo di temermi. Per ora." mormorò il guardiano. Allungò la mano per toccarle la guancia, ma lei si ritrasse. La luce della finestra dietro di lui si rifletteva nei suoi occhi. Si era resa conto di quanto fosse seducente, con il suo candore e quelle labbra imbronciate? Andò a sedersi lontano, per concederle il suo spazio.
Kyoko lo guardò con curiosità. "Kyou ... dimmi la verità: perché sono qui? Devo tornare dagli altri guardiani e continuare la ricerca dei talismani scomparsi." Non riusciva a capire cosa frullasse nella mente di Kyou e la cosa iniziava a spaventarla. Lui tacque per un attimo e Kyoko sentì lo stomaco contrarsi per lansia.
Dopo un minuto in cui Kyou continuava a fissarla senza dire nulla, Kyoko puntò il braccio sul cuscino e si drizzò, avvicinandosi a lui.
Kyou fu tentato dal chinarsi su di lei e baciarla ma, dopo le libertà che si era preso poco prima, temette che la ragazza avrebbe perso definitivamente la fiducia in lui. La guardò alzarsi in piedi senza dire una parola.
Kyoko si sentì girare leggermente la testa e allungò le braccia verso il guardiano per mantenersi in equilibrio; lo guardò con aria di sfida. "Va bene ... Se non c'è un motivo particolare per cui mi hai rapita, allora riportami indietro." Si mosse verso di lui ma, prima ancora di rendersene conto, Kyou era saltato in avanti e laveva ripremuta a schiena in giù sul cuscino, ergendosi pericolosamente sopra di lei. Il suo sguardo era furente. Senza mostrare il minimo segno di paura, Kyoko pensò, tranquillamente: Beh, almeno adesso so che sei capace di mostrare emozioni. Leggendole nella mente, il mostro lafferrò per le caviglie e la trascinò verso di sé: ora era completamente sopra di lei, le mani schiacciate sul suo petto e poteva sentire il palpito del Cuore di Cristallo Protettore sotto le sue dita, ma lei non cercò di divincolarsi. Bene. continuò a pensare Kyoko.
"Credi che ti abbia rapito senza motivo? Eri in pericolo e non lo hai ancora capito." sibilò.
"Quale pericolo? - ringhiò a sua volta Kyoko - Stavo benissimo, fino a che non sei arrivato tu!
Lui ansimò, cercando di calmare la rabbia e il ritmo impazzito del suo cuore. Non voleva farle del male, ma non lavrebbe ancora lasciata andare. Qualcuno doveva proteggerla, e ormai non si fidava dei suoi fratelli. "Non te ne andrai finché non avrò appreso da te quello che minteressa!
"Cosa vuoi imparare da me?" Kyoko premette le mani contro il suo petto e spinse forte, per allontanarlo da sé. Quando capì che lui non intendeva spostarsi di un millimetro, lo fissò con frustrazione.
Stava iniziando a perdere la pazienza con quel "principe di ghiaccio", e sulla faccia le si disegnò unespressione di sarcasmo. I suoi polpastrelli formicolavano per il potere represso, ma si trattenne dallesplodere, visto che Kyou non laveva ancora minacciata.
Kyou fissò incuriosito le emozioni sul viso dellumana. Le mise le mani sulle spalle e la scosse leggermente. "Questo ... voglio imparare questo."
Kyoko lo guardò accigliata. Di cosa diavolo stava parlando?
La scosse di nuovo: "E anche questo, voglio impararlo."
"Ma che cosa vuoi imparare?" gridò Kyoko, al culmine dellira. Poi lo guardò negli occhi, chiedendosi se quel guardiano non stesse dando di matto.
"Sì, questo e anche quellaltra cosa, quello che hai fatto prima." mormorò Kyou. Poi, dimprovviso lattirò a sé e provò a baciarla.
Kyoko rimase stupita, quando Kyou lafferrò e le spinse la lingua in bocca, stringendola ardentemente a sé. La sua ira svanì dincanto e lei rimase lì, inerme, tra le braccia del guardiano, mentre anche il potere del Cuore di Cristallo Protettore svaniva. Provò a divincolarsi, ma senza convinzione.
Kyou la lasciò andare solo quando si accorse che lei aveva smesso di lottare. Aveva cercato di farle capire cosa intendeva, ma probabilmente lei non aveva ancora capito. Continuò a fissarla, mentre Kyoko rimaneva adagiata sul cuscino, con le guance rosse e calde per lemozione. Quella meravigliosa immagine sarebbe rimasta impressa per sempre nella sua mente. Vide i suoi meravigliosi seni alzarsi e abbassarsi ad ogni respiro. Le sue labbra erano leggermente socchiuse e i lunghi capelli ramati le si allargavano sulla schiena come un manto.
E il suo sguardoera così innocentemente eccitantetanto che si sentì indurire il sesso. Era già sua, si era già concessa interamente a luie non lo sapeva.
Kyoko si coprì le labbra col dorso della mano per impedirgli di rifarlo: adesso era arrabbiata sul serio! E ancora non capiva: cosa voleva imparare da lei, Kyou?
"Adesso vuoi dirmi DI COSA stai parlando? COSA vuoi che ti insegni?" esclamò, con voce tremante, sperando che lui non la facesse impazzire con le sue domande senza risposta.
Attese un attimo; poi, allennesimo silenzio di Kyou esclamò, infastidita: E allora vai a farti fottere! Quindi si passò il dorso della mano sulla bocca violentemente, come a cancellare la sensazione del suo bacio.
Per non perdere definitivamente la pazienza con quellumana, Kyou si alzò e uscì precipitosamente dalla stanza. Perché si ostinava a non capire? Perché non si rendeva conto che lui voleva solo conoscerla? Non poteva liberarla ora ... non mentre Hyakuhei era nei paraggi. Il nemico era così vicino, che era riuscito a prendere possesso dei suoi sogni, lo sentiva.
Kyoko gli gridò. "Voglio andarmene! Lasciami andare! Se non mi dici cosa vuoi da me, allora non posso aiutarti!" Lo guardò fermarsi, la schiena rigida, ma lui non si voltò a guardarla.
Kyou sapeva cosa voleva da lei, e quello era il momento di confessarglielo. "Voglio che mi insegni le tue emozioni umane." Si avviò verso la porta. "Forse allora ... capirò perché non posso fare a meno di proteggerti."
Se ne andò, chiudendo con decisione la porta dietro di sé. Una volta nel corridoio si appoggiò allo stipite. 'È stato ... strano pensò, con un sopracciglio alzato. Si raddrizzò rapidamente e si guardò intorno, per assicurarsi che nessuno avesse assistito al suo attimo di debolezza.
Kyou rimase un attimo a riflettere. Se fosse riuscito a convincerla a rimanere, anche solo per qualche tempo, avrebbe capito come fare per sedurla. Era ora di ammettere con se stesso il vero motivo per cui laveva rapita voleva farla sua, voleva essere amato da lei. Per una sola volta nella sua lunga vita, voleva qualcosa che apparteneva a Toya.
Voleva la sacerdotessa per se stesso ... voleva essere l'unico a proteggerla. Era questo, ciò che chiamano amore? I suoi occhi si oscurarono in modo seducente. Era capace di provare sentimenti per qualcuno, lo sapeva benissimo. Ma era così tanto che viveva da solo che li aveva quasi dimenticati, nelloscurità del suo cuore. Sorrise dentro di sé. Se Kyoko intendeva abbandonarlo ... prima, avrebbe dovuto imparare a conoscerlo.