Si sedette sul cuscino accanto a lei e attese. Per prima cosa, avrebbe cercato di infrangere le sue paure. Soltanto allora sarebbe passato alla fase successiva... legarla a lui per sempre, a qualunque costo.
Kyoko si sentiva come su una nuvola e molto confusa. La sua mano toccò qualcosa di morbido e lei si chiese se stesse sognando di nuovo ... Hyakuhei l'aveva baciata così dolcemente. Perché l'aveva baciata? I suoi occhi si spalancarono, e la prima cosa che vide fu Kyou seduto accanto a lei, con l'espressione di un angelo sconfitto a cui avessero tagliato le ali.
Gli occhi dorati e impassibili del guardiano la stavano fissando. La realtà era così simile ai suoi incubi, che lei ne rimase sconcertata.
Si guardò rapidamente intorno, e vide il pavimento di marmo nero e le pareti di pietra. Il suo primo pensiero fu che quella era proprio la grotta del suo sogno, ma molto più curata. Le ricordava ciò che aveva sempre immaginato dellinterno dei castelli. Grandi arazzi ricoprivano le pareti, concedendo allambiente un tocco di raffinatezza, e il cuscino nero e oro su cui stava sdraiata le sembrò addirittura regale.
La sua attenzione tornò su Kyou, che non aveva mosso un muscolo. Ancora una volta i pensieri che aveva espresso nel suo incubo le tornarono alla mente: 'È pericoloso quanto Hyakuhei! Come può essere così bello e tanto malvagio? Il buio della stanza faceva risplendere la sua aura in modo inquietante, come se lui potesse leggerle dentro e ridere di lei.
Provò lo stesso senso di nausea che laveva tormentata nel sogno. Si strinse al cuscino e chiuse gli occhi, pregando che quello fosse solo un altro incubo ... e che presto si sarebbe risvegliata ai piedi della statua della fanciulla, con Toya che la sgridava per la sua incoscienza, di uscire di casa nel cuore della notte. Quando i suoi occhi si riaprirono, deglutì spaventata, perché capì che invece era sveglia e che quella era la dura realtà.
Quando riuscì a spiccicare parola, il suono della sua voce la spaventò. I suoi occhi color smeraldo si spalancarono, perché ancora una volta non riusciva a nascondere la sua paura a Kyou non poteva mostrarsi così debole, ai suoi occhi.
"Non ti farò del male ... se farai la brava." le disse Kyou, fissandola con insistenza, per vedere le sue reazioni. Sorrise dentro di sé, quando lei lo fissò. "Bene." esclamò. Non sembrava aver voglia di gridare. Era ancora troppo arrabbiata. Il guardiano sorrise con malvagità.
Kyoko lo guardò con odio, al ricordo di quello che lui le aveva fatto ... e proprio lì, di fronte a Toya. Come si era permesso? Sollevando il mento con aria di sfida, Kyoko sibilò: "E cosa ti fa pensare che voglia fare la bravacon te?
Kyou quasi rimase affascinato, dallimpertinenza di quella risposta. Per gli dei, era davvero dura, quella ragazzina! Malgrado lo odiasse, avrebbe finito per capire che lui non voleva affatto ucciderla, ma proteggerla. Se lavesse voluta vedere morta, lavrebbe già fatto, e dal loro primo incontro. Ma laria di sfida che le leggeva sulla faccia era così eccitante e gli stava riscaldando nuovamente il sangue. Dovette fare un vero sforzo per non saltarle addosso.
Kyoko abbassò lo sguardo: non riusciva a tenerlo fisso negli occhi di Kyou. Lui era troppo forte. Non poteva competere col suo potere, non ora. Non con il cuore che le batteva nelle tempie a quel modo. Ciò che aveva letto negli occhi di Kyou laveva atterritapiù del pensiero di Hyakuhei.
"Invece dovrai essere brava, se vorrai tornare dai tuoi amati guardiani. rispose Kyou, con durezza. Si stizzì, quando la vide alzare di nuovo lo sguardo su di lui. Pensava davvero di poter scendere a patti con lui? Di poterlo combattere? Si augurò che fosse così, che quella ragazzina fosse tanto ostinata da farlo. In tal casodavvero non avrebbe mai più rivisto Toya.
"Chi ti credi di essere? - esclamò Kyoko, con petlulanza - Chi ti ha dato il permesso di toccarmi in quel modo, di abusare di me? Non voglio rimanere con te, ti odio! Riportami subito da Toyamostro!
Kyou si lanciò contro di lei e la schiacciò sui morbidi cuscini con tutta la sua forza, poi inalò eccitato il profumo della sua paura e del suo coraggio.
Invece rimarrai qui finché lo vorrò io! Se i tuoi amati guardiani non sono in grado di proteggerti, sarò costretto a tenerti con meper sempre!
Kyou si sentì invadere dalla rabbia, ripensando al pericolo mortale che aveva corso quando i demoni lavevano fiutata: quella stupida umana non capiva quanto fosse stata vicina alla morte! Lui laveva catturata per il suo bene. Se non lavesse fatto, ora si sarebbe ritrovata con Hyakuheicome sua schiava.
Le labbra di Kyoko si aprirono, confuse. "Ma perché vuoi che rimanga qui con te?" Fu allora che si rese conto di quanto i loro corpi fossero pericolosamente a contatto. Lo guardò respirare con eccitazione, e quasi le parve che la sua camicia divenisse trasparente alla luce. Scuotendosi da quellallucinazione lo guardò, in attesa della sua risposta.
Prima che Kyou potesse rispondere, la porta della stanza si aprì e due bambinetti corsero dentro, ridacchiando. Potevano avere circa sei anni. Entrambi avevano i capelli biondi lunghi fino alle spalle e sembravano identici: probabilmente erano gemelli.
Kyou balzò in piedi, con la strana espressione di un bambino colto in fragrante a rubare biscotti. Kyoko rimase esterrefatta: mai avrebbe pensato di vedere sul viso del guardiano una simile espressione! Cavolo, quando serviva NON CERA MAI una telecamera a portata di mano!
Inclinò la testa di lato, fissando i bambini dichiaratamente umani. Che ci facevano lì? E che volevano da Kyou?
"Kyou, sei tornato!" gridarono, correndo verso di lui. Non appena notarono Kyoko, si fermarono indecisi.
"Kyou, lei resta qui?" chiesero allunisono, spalancando i loro enormi occhi azzurri. Kyou non li guardò nemmeno.
"Hiroki, Hiraru" li riprese, con voce incolore.
"Sì?" risposero i bimbi.
"Lei resta con noi. Ora lasciateci soli, per favore." La voce fredda e calma di Kyou non turbò i gemelli, che sorrisero a Kyoko e poi, improvvisamente, si diressero verso di lei.
Kyoko si aspettava che le saltassero in braccio, ma rimase estremamente sorpesa quando i gemelli si arrampicarono sulle ginocchia di Kyou e lo abbracciarono con gioia. Ancora una volta, lespressione sul viso del guardiano era da fotografare, talmente era fuori luogo, e Kyoko si rese conto di non conoscere affatto quello strano guardiano. I gemelli si allontanarono da lui ridendo, quando Kyou gli ringhiò contro per gioco, e scapparono via dalla stanza con gridolini di falsa paura.
Kyoko fissò il suo rapitore. "Che ci fanno qui, quei bambini?" gli chiese. Lui era in piedi di fronte a lei, alto e bellissimo. Esitò a rispondere.
"Hanno chiesto di rimanere quie io li accontento. rispose con lo stesso sguardo inespressivo di prima. Non gli sfuggì lo sguardo di stupore che vide riflesso nel volto della fanciulla. Gli occhi gli scivolarono con lascivia sulle sue labbra morbide e carnosee perennemente imbronciate.
Kyoko era esterrefatta: ma che risposta era? "Non avevi detto di odiare gli umani?"
Era eccitante guardare quelle labbra. Kyou si avvicinò a Kyoko, e si fermò a pochi centimetri dal suo viso. "Non sono abbastanza intelligenti da avere paura di me." La sua voce era bassa e carezzevole. Kyou distolse lo sguardo dalla bocca di Kyoko, per non subirne il fascino.
Kyoko deglutì, appoggiandosi all'indietro, ma il cuscino non le permetteva di sdraiarsi completamente. Che intendeva dire? Che chi era abbastanza intelligentelo temeva? Significava che non aveva intenzione di farle del male? Doveva saperlo. "Allora perché io sono qui?" mormorò.