«Non sono mica un cane che rischia di perdersi!»
Con rapidi movimenti, aprì una bustina sterile contenente un tampone imbevuto di disinfettante e poi, da un'altra, estrasse un iniettore dall'ago di calibro enorme. Nonostante le mie proteste, afferrò il mio braccio e mise in atto la procedura.
«Tenga il tampone premuto per qualche istante e allacci la cintura di sicurezza. Stiamo partendo.»
L'accelerazione incollò la mia schiena al sedile dell'auto. La Lamborghini, in pochi secondi, raggiunse una velocità molto superiore a quella consentita dal codice della strada, in breve infilò il casello autostradale e si mise a viaggiare ad una velocità che sfiorava i 200 km orari.
«Lei, Ispettore, sembra più un militare che un poliziotto. Non conosco il suo curriculum, ma credo che lo studierò con attenzione. Comunque, visto che dobbiamo lavorare insieme e io ho sempre odiato i formalismi, proporrei di darci del tu e chiamarci con i nomi di battesimo, io sono Caterina.»
Mi rispose, sciogliendosi un po'.
«Mauro. Le confesso... ti confesso che in effetti, fino a qualche mese fa, ero nell'esercito. Ho seguito il contingente italiano in missioni all'estero in varie riprese e fino allo scorso Natale ero di stanza in Afghanistan. Ero a Nassirya nel 2003, in occasione della strage di soldati italiani, e me la cavai senza neanche aver riportato una ferita. Sono stato anche in Iraq e in Bosnia-Erzegovina. Sono ancora molto abituato alla disciplina militare. Comunque, sono esperto in esplosivi, lotta al terrorismo e alla guerriglia organizzata, guida in condizioni estreme... Credo che il questore ci abbia voluto in coppia per risolvere un caso davvero scabroso, di cui poi ti parlerò un po'. Intanto ti illustro le caratteristiche di quest'auto, che per ora non ha paragoni in Italia. Come vedi, qui sulla plancia abbiamo al centro un display da dodici pollici, che sembra un navigatore GPS, ma che ha molte altre funzionalità. È un vero e proprio PC, che oltre ad avere accesso internet tramite connessione satellitare, ci consente di consultare le banche dati della polizia, non solo italiana, ma di tutto il mondo. Quello è un piccolo scanner, collegato al sistema, nel quale possiamo inserire delle impronte digitali, prelevate con dei pezzetti di scotch, e avviare una ricerca sulle banche dati cui siamo collegati. Alla funzionalità touch screen, molto interessante per lavorare sul menu principale, possiamo aggiungere le funzioni di una tastiera standard, che andiamo a estrarre da quel cassettino là sotto. Apri il vano portaoggetti, troverai una pistola, che è già stata assegnata a te, e un palmare. Sia tu che io abbiamo un palmare identico, con il quale ci possiamo interfacciare col computer di bordo dell'auto. Anche il palmare, come il microchip che ci siamo inoculati, consente alla centrale, e a uno di noi dall'auto, di individuare la nostra localizzazione esatta con sistema GPS.»
«Accidenti, a giudicare da tutto ciò che mi stai dicendo, l'indagine che ci hanno assegnato dovrebbe essere ben rischiosa. Neanche il mitico agente 007 ha tutta questa tecnologia a disposizione!»
«E in effetti non sbagli. Da diversi anni a Triora si verificano eventi strani: scompaiono delle persone in circostanze misteriosi, senza all'apparenza lasciare alcuna traccia. Finora hanno indagato i Carabinieri, senza venire a capo di nulla. Sulla principale indagata, una certa Aurora Della Rosa, che la gente del paese definisce come maga, o meglio, strega, non sono mai riusciti a raccogliere prove sufficienti e quindi le indagini brancolano ancora nel buio. Stanotte, nel bosco vicino Triora, si è sviluppato un incendio, che è giunto a minacciare la casa stessa di Aurora. Al termine delle operazioni di spegnimento, i Vigili del Fuoco hanno rinvenuto il cadavere carbonizzato di una donna. Credo che già il medico legale e la scientifica siano sul posto. Stavolta niente Carabinieri e RIS, l'indagine è nostra. Proprio per i tuoi studi sull'esoterismo e sulle sette, il questore di Imperia ha richiesto la tua presenza e questo delitto, chissà in base a quale casualità, è stato consumato giusto in concomitanza col tuo arrivo. Ora dovremo darci da fare, e non poco!»
In effetti, dopo alcuni anni di intenso lavoro con le unità cinofile, la squadra era divenuta talmente addestrata ed efficiente, che io mi ero potuta concedere qualche spazio personale e ricominciare anche a frequentare la Facoltà di Giurisprudenza a Macerata. Sapevo che con la laurea avrei potuto aspirare a un importante avanzamento di carriera, ma non era questo che mi spingeva a studiare, bensì la mia innata passione per la criminologia, che era seconda solo a quella per i cani. Mi ero interessata in particolare ai crimini compiuti da adepti di sette cosiddette esoteriche. Partendo dall'episodio delle Bestie di Satana, avvenuto qualche anno prima, in cui dei balordi, per coprire l'assassinio di una ragazza e fuorviare le indagini, avevano inscenato messe nere e riti satanici, avevo iniziato a studiare le vere sette esoteriche. Avevo cercato di scavare a fondo, per farmi un'idea di quali fossero le loro origini, che si perdevano nella notte dei tempi, per capire cosa si nascondesse dietro i loro riti e di quali delitti si fossero macchiati i loro adepti in un passato sia prossimo che remoto. In Italia, la Liguria era uno dei luoghi dove era noto che alcuni adepti ancora si riunissero e praticassero in segreto i loro rituali, che a volte prevedevano sacrifici di animali o di persone. L'Inquisizione aveva combattuto le sette fino al XVII secolo inoltrato, condannando a morte i proseliti con l'accusa di eresia o di stregoneria. Tutto questo mi affascinava in particolar modo, così, con la mia tesi dal titolo "Sette esoteriche e crimini perpetrati dai loro adepti", mi laureai nel Luglio 2008 con il massimo dei voti.
E quindi, proprio in virtù di questi miei studi, ora, dopo neanche un anno dalla laurea, ero stata chiamata a ricoprire l'incarico di commissario nel distretto di polizia di Imperia, proprio in quella zona dove esisteva ancora un'intensa attività legata alle sette.
Attraverso il finestrino vedevo sfilare, uno dopo l'altro, diversi caselli autostradali. In pochi minuti eravamo già oltre l'uscita di Savona, per continuare a velocità sostenuta verso Imperia.
«Perché in tutto ciò gli inquirenti vedono l'ombra delle sette?» chiesi, riemergendo dai miei pensieri. «Tutto sommato, se consideriamo le Bestie di Satana, famose in questi luoghi, possiamo ben capire che sono tutte montature e l'esoterismo non c'entra nulla.»
«In questo caso invece ci sono fondati elementi per pensare a una setta, anche se tutta la trama, che è iniziata parecchi anni fa, rimane buia. Non sono mai stati rinvenuti cadaveri, fino a quello di oggi e, in base a questo nuovo elemento, si può iniziare a pensare che anche le persone scomparse in precedenza siano state uccise, ma i delitti siano stati coperti, a suo tempo, in maniera impeccabile. Stanotte forse è accaduto qualcosa di imprevisto e l'assassino, o gli assassini, non sono riusciti a occultare il cadavere, come negli altri casi. Forse hanno tentato di dare alle fiamme il corpo della vittima, ma un cambiamento improvviso di vento, che da queste parti non è infrequente, ha scatenato un incendio non più controllabile. Consideriamo che è stata la stessa Aurora a chiamare i soccorsi, perché la sua abitazione era minacciata dall'incendio.»
«Qual è il suo alibi? Sappiamo cosa ha raccontato?»
«Ha detto di essere rientrata molto tardi, per essere stata a cena in un ristorante più a valle, e che, avvicinandosi alla sua dimora, ha avvistato la luce rossastra dell'incendio. Ha chiamato il 115 con il suo cellulare quando ancora era a un paio di chilometri da casa.»
«Bene, faremo le opportune verifiche. Ma parlami delle persone scomparse in precedenza.»