Грейс Фиона - Invecchiato per il Caos стр 12.

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Olivia annuì: ci riusciva.

Sbirciò di nuovo i disegni. L'illustrazione di Begni mostrava l'evoluzione delle bottiglie e le forme che avevano assunto nelle vare aree di produzione.

"E il frammento di bottiglia trovato da Olivia?” chiese Danilo.

Immersa com'era nella storia e nell'evoluzione delle bottiglie di vetro, Olivia si era quasi dimenticata la ragione della loro visita. Guardò di nuovo il luccicante frammento e, questa volta, riuscì a cogliere alcuni dettagli che Begni aveva spiegato.

"Il tuo frammento appartiene a una bottiglia di vino ‘a cipolla’, prodotta alla fine del Seicento.”

Olivia trattenne il fiato, così come Danilo. Quel frammento era davvero antico. Avrebbe voluto sapere come ci fosse finito nel suo vecchio fienile.

"È estremamente raro. Una bottiglia intatta di quest'epoca sarebbe un oggetto da collezione del valore di migliaia di dollari” proseguì Begni. "Se una bottiglia del genere dovesse essere trovata ancora chiusa, varrebbe molto di più.”

A quelle parole, Olivia si sentì motivata a tornare immediatamente alla fattoria per setacciare tra le macerie e dissotterrare tutti i tesori sepolti che potevano essere lì ad aspettarla.

"Ma questo frammento è diverso,” continuò Begni.

La speranza di Olivia frenò. Probabilmente il suo ritrovamento non valeva poi così tanto.

Poi però quasi cadde dalla sedia, quando Begni spiegò cosa intendesse.

"Il colore è ciò che lo distingue. Questo colore unico, marmorizzato, proviene da un lotto esclusivo di bottiglie realizzate appositamente per uno dei vigneti più importanti della zona. Abbiamo solo immagini, descrizioni e testimonianze; e ora, questo pezzo unico. A quanto ne sappiamo, non esiste più nemmeno una bottiglia. Se ne trovassi una, sarebbe una scoperta inestimabile.”

Danilo e Olivia si scambiarono sguardi stupiti e Olivia vide la propria incredulità riflessa negli occhi di lui.

"Chissà cosa dissotterrerete la prossima volta?" fece Begni. "Tenetemi aggiornato!"

"Ma certo, e grazie mille per tutte le informazioni" disse Olivia, alzandosi con riluttanza. "Vuoi tenere il frammento?”

"Sì, mi piacerebbe." L'esperto annuì. "Fornirà un'importante testimonianza storica, che ci aiuterà a capire l'industria vinicola di quella zona. E magari, un giorno, potremo ricomporre un'intera bottiglia, se la vostra ricerca fa progressi.”

"Lo spero,” disse Olivia.

*

Un'ora dopo aver lasciato lo scantinato di Begni, Olivia si trovava in un altro luogo sotterraneo. L'aria fredda le pizzicava la pelle mentre scendeva le scale, sfiorando con un braccio il muro di pietra liscia, pronta a esplorare le vecchie cantine dell'imponente Castello del Trebbio.

Mentre scendeva al buio, il suo telefono suonò e vide che era arrivato un messaggio di Charlotte.

Stava per leggerlo, quando la guida iniziò a spiegare la storia del castello. Desiderosa di non perdere nemmeno una parola, Olivia rimise il cellulare nella borsetta. Decise che avrebbe letto il messaggio più tardi.

"Nel dodicesimo secolo, questo castello apparteneva alla famiglia dei Pazzi. Questa famiglia si opponeva ai potenti Medici, che all'epoca dominavano la regione. Infatti, i Pazzi progettarono una congiura per uccidere i Medici proprio in questo castello,” spiegò la guida, sorridendo mentre spostava dietro le spalle la coda di cavallo. "Si dice che persino l'arcivescovo di Pisa facesse parte della congiura, dato che i Medici erano odiati da molti, e inoltre in tanti avrebbero tratto vantaggio dalla loro morte.”

Olivia sentì un brivido lungo la schiena che non aveva nulla a che fare con il freddo dei sotterranei. A quanto pareva, moventi malvagi e omicidi erano parte integrante della storia di quella zona. Mettendosi nei panni dei congiurati, si domandò se avessero discusso i loro piani proprio lì sotto, in quel freddo sotterraneo. La cosa le dava decisamente i brividi.

Fu grata del fatto che, mentre il gruppo si accalcava per ammirare da vicino gli antichi barattoli di olive in mostra, Danilo si tolse la giacca e gliela posò sulle spalle.

Olivia pensò a quanto fosse stato premuroso, ma temeva che adesso fosse lui ad avere freddo; però era grata per quello strato in più, che ancora emanava il suo calore corporeo.

"Inizialmente, il piano era di avvelenare i due fratelli Medici durante un banchetto, ma quando uno dei fratelli si ammalò, i cospiratori decisero di colpire il giorno dopo, durante la celebrazione della messa nel Duomo di Firenze. Nonostante il caos che si scatenò nella cattedrale quando i congiurati attaccarono con pugnali e spade, il piano omicida fallì. Uno dei fratelli Medici rimase ucciso, ma l'altro sopravvisse,” concluse la guida.

Dopo aver sentito la movimentata storia del castello, Olivia fu ben contenta di salire al piano superiore per cercare posto nella calda e accogliente sala degustazioni. Sfogliò un opuscolo, scoprendo che nel ventesimo secolo la tenuta era stata abbandonata ed era caduta in rovina.

Abbandonare un posto così magnifico? Com'era possibile? Olivia era scioccata. Ma del resto, anche la sua fattoria era stata abbandonata. Non ci viveva nessuno da decenni.

Lesse che negli anni Sessanta i nuovi proprietari avevano intrapreso un gigantesco lavoro di restauro degli edifici e dei terreni fatiscenti, riportando la tenuta a nuova vita come produttiva azienda vinicola e meta turistica. Il menù di degustazione comprendeva il magnifico Chianti e il famoso Blend Speciale Toscano e, per la gioia di Olivia, uno dei vini rossi invecchiati in anfora.

"Questo vino ha una bella consistenza corposa,” commentò Olivia. "Ne ordinerò sicuramente qualche bottiglia.”

"Immagino che l'argilla sia una via di mezzo tra l'acciaio e il rovere. Permette la maturazione e lo scambio d'aria, ma senza alcun sapore di legno. Rende il vino rosso molto insolito,” concordò Danilo.

Dal tavolo accanto, Olivia sentì per caso un nome familiare, mentre un gruppo di visitatori parlava del vino. Si mise in ascolto con crescente allarme.

"Non c'è da stupirsi che Raffaele di Maggio abbia dato a questo Chianti un giudizio così positivo,” diceva la donna più vicina. "È un vino veramente ben fatto.”

L'amica si avvicinò, annuendo con entusiasmo. "Sembra una persona molto esigente e non ci sono certo molti vini che gli siano piaciuti, di recente. In ogni caso, non ha paura di dire quando non gli piace un vino, ma sono d'accordo con lui sulla qualità di questo splendido rosso. Se non ci sono altre aziende vinicole raccomandate da lui qui in zona, allora forse possiamo passare il pomeriggio a fare shopping, invece.”

In un lampo, tutte le paure di Olivia riemersero, facendole torcere lo stomaco. Un attimo prima stava immaginando estasiata quale cibo si abbinasse meglio a quel vino, e l'unica sua preoccupazione era il pranzo. Adesso invece non credeva che sarebbe riuscita a mandar giù nemmeno un grissino.

Danilo la osservava con preoccupazione.

"Va tutto bene?”

"Sì, mi sto divertendo molto,” disse Olivia, sentendo lei stessa il fremito nella sua voce. Quel critico sembrava impossibile da accontentare! Voleva scappare! Siccome era impossibile, forse una passeggiata l'avrebbe distratta dalle sue preoccupazioni.

"Facciamo una passeggiata tra le vigne, prima di pranzo?”

"Buona idea,” accettò Danilo.

Fuori, lei e Danilo si fermarono per un momento sotto il caldo sole. Quel lato del castello era riparato dal vento, e aveva una splendida vista sui filari di vite.

Guardando le piantagioni verdeggianti che si estendevano a perdita d'occhio, si sentì rassicurata al pensiero che quello che vedeva era stato recuperato da una tenuta in rovina. Questo le dava speranza, cosa di cui aveva un disperato bisogno in quel momento.

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