La parola “immediatamente” alle orecchie di Riley suonò sbagliata in qualche modo. La vittima poteva o non poteva essere morta rapidamente, ma doveva esserci stato più di questo. Doveva esserci stata chiaramente una sorta d’interazione tra il killer la sua vittima, e l’omicidio non era accaduto “immediatamente”.
Stabilire la tipologia di scambio che era avvenuta era un’enigma che Riley intendeva risolvere.
“Ho capito” Johnson disse, annuendo saggiamente e indossando un paio di guanti. “L’acqua è un eccellente conduttore di elettricità, così come l’argento. Il killer deve aver indossato delle suole di gomma per proteggersi. Presumo che il circuito sia saltato, quando è avvenuta la folgorazione.”
Lo Sceriffo Dawes annuì.
“Allora, è sicuro da maneggiare” Johnson disse, raccogliendo delicatamente il cavo e osservandolo attentamente. “È un otto gauge, abbastanza robusto da gestire una tale portata di corrente elettrica.”
L’altra estremità del pesante cavo era ancora collegata ad un grosso quadro elettrico alla parete. Johnson vi si avvicinò e lo esaminò.
Disse: “Sul circuito c’è scritto ‘locale lavanderia’, ed ha un circuito di 240 volt e 30 ampere. Il pover’uomo probabilmente non sapeva cosa l’ha colpito.”
Riley era colpita e infastidita al contempo. Ovviamente, Johnson sapeva molto sui circuiti elettrici. Ma si sbagliava molto a dire che la vittima era inconsapevole di che cosa l’avesse colpita. Era sicura che Julian Banfield avesse passato dei lunghi istanti strazianti, sapendo di stare per morire.
Dall’altra parte della stanza, la parete era macchiata di vino, e frammenti di cristallo giacevano sul pavimento. Senza toccare la bottiglia di vino che restava sul tavolo, lesse l’etichetta, Le Vieux Donjon Châteauneuf-du-Pape. Il nome non aveva alcun significato per lei.
Disse allo sceriffo: “Presumo che questa bottiglia fosse aperta quando avete trovato il corpo.”
Lo sceriffo accennò un borbottio, e disse: “Nessuno nella mia squadra l’ha aperta, può esserne sicura.”
Johnson avanzò verso Riley, e dette un’occhiata alla bottiglia.
“Non ne so molto sui vini” disse.
Riley trattenne un lieve sorrisetto.
Almeno c’è qualcosa che non conosce, pensò.
“Neanch’io” lei ammise.
Johnson dette pensosamente un’occhiata veloce alla bottiglia. Poi, indicò verso il basso e mormorò rivolgendosi a lei: “Pensa …?”
La sua voce scemò, e per un istante, Riley non colse ciò che intendesse silenziosamente.