“Bragia,” disse Royce. “Ti chiamerò Bragia.”
***
Royce rimase con Bragia tutta la notte, ignorando le gambe doloranti e il corpo che lottava contro di lui per il desiderio di muoversi. Rimasero vigili sul fuoco mentre ardeva, con il falco che di tanto in tanto volava sopra alle fiamme, librandosi nel tepore da esse creato.
Royce non si mosse: sentiva di doverlo ai morti.
Alla fine il sole sorse all’orizzonte, e con quello Royce vide uomini e donne al limitare degli alberi vicino al villaggio. Si voltò verso di loro e si sentì barcollare, le gambe che non gli volevano obbedire dopo tutto quel tempo fermo in piedi nello stesso posto. Se quella era gente mandata dal duca, allora lui era un uomo morto come Lori aveva predetto.
Delle mani forti lo afferrarono evitandogli di cadere, e Royce riconobbe ora alcuni di loro. Erano amici del villaggio, e altri dei villaggi vicini nel ducato. Erano tutti più o meno della sua età, alcuni vestiti da boscaioli, altri con qualsiasi cosa avessero a portata di mano. Erano tutti armati.