Морган Райс - Trovata стр 12.

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Non riusciva a fare a meno di chiedersi se stessero conducendo una caccia al tesoro, seguendo le sue tracce, se forse avesse in mano degli indizi, o se uno dei suoi compagni avesse l'indizio che l'avrebbe condotta da suo padre, allo scudo. Si chiese di nuovo come tutti potessero essere connessi. Pensò a tutte le chiese ed ai monasteri che aveva visitato attraverso i secoli, e sentì che c'era una connessione. Ma non era sicura di quale fosse.

La sola cosa che sapeva su Cafarnao era che doveva essere un piccolo e umile villaggio di pescatori nella Galilea, lungo la costa nord-ovest di Israele. Ma erano ore che non passavano dinnanzi a città—infatti, c'era a malapena stata un'anima in vista—e non aveva visto alcun segno della presenza di acqua— men che meno del mare.

Poi, proprio mentre questi pensieri le affollavano la mente, sorvolò la cima di un monte e si aprì dinnanzi a lei l'altro lato della valle. Rimase senza fiato. Lì, un mare splendente si estendeva all'infinito. Era del blu più intenso che avesse mai visto, e luccicava decisamente al sole, come un forziere che contenga un tesoro. Anche la costa, su cui si infrangevano le onde, era magnifica, con spiagge in sabbia bianca, fino a dove lo sguardo riusciva ad arrivare.

Caitlin sentì un brivido di eccitazione. Stavano andando nella giusta direzione; se erano lungo la costa, questa doveva condurli a Cafarnao.

“Lì,” giunse la voce di Caleb.

Lei seguì il suo dito, dando un'occhiata all'orizzonte, e riuscì appena a scorgerlo: a distanza, c'era un piccolo abitato. Sembrava a stento una città e persino a malapena un paese. C'erano forse due dozzine di case, e una grande struttura, costruita lungo la costa. Non appena si avvicinarono, Caitlin aguzzò la vista per esaminare il luogo ma riuscì a scorgere a malapena qualcuno: c'erano pochi abitanti per le strade. Si chiese se fosse a causa del sole di mezzogiorno, o perché era una zona disabitata.

Caitlin guardò in basso, alla ricerca di qualsiasi segno di Gesù, ma non vide nulla. Cosa più importante, lei non lo sentiva. Se ciò che Caleb aveva detto era vero, avrebbe dovuto percepire la sua energia da lontano. Ma non sentì alcuna energia insolita. Ancora una volta, cominciò a chiedersi se fossero nell'epoca giusta e nel luogo giusto. Forse quell'uomo si sbagliava: forse Gesù era morto anni prima. O forse non era ancora neanche nato.

Caleb si abbassò improvvisamente, puntando verso il villaggio, e Caitlin lo seguì. Trovarono un luogo poco appariscente in cui atterrare, al di fuori delle mura del villaggio, in un uliveto. Poi, passarono dal cancello della città.

Camminarono nel piccolo villaggio polveroso; era caldo e tutto si crogiolava al sole. I pochi abitanti che c'erano sembrarono a malapena notarli; sembravano solo intenti a cercare ombra, o a sventolarsi. Un'anziana signora s'incamminò verso il pozzo della città, tenendo un grande cucchiaio in mano; bevve, poi allungò una mano e si asciugò il sudore dalla fronte.

Appena attraversarono le piccole strade, il luogo sembrava brutalmente deserto. Caitlin scrutò la zona alla ricerca di qualsiasi segno, qualunque cosa, che potesse fornirle un indizio: qualsiasi segno di Gesù o di suo padre o dello scudo o di Scarlet —ma non trovò nulla.

Lei si voltò verso Caleb.

“E adesso che cosa c'è?” lei chiese.

Caleb la guardò perplesso. Sembrava privo di idee così come lo era lei.

Caitlin si voltò, scrutando tra le mura del villaggio, caratterizzato da un'architettura umile, subito notò un sentiero stretto e molto battuto, che conduceva all'oceano. Appena lei seguì quel percorso, attraverso il cancello della città, a distanza, vide il luccichio dell'oceano.

Caitlin diede un colpetto a Caleb, e anche lui lo vide, e la seguì mentre uscivano dalla città, dirigendosi verso la riva.

Non appena si avvicinarono alla riva, Caitlin vide tre piccole barche da pesca dai colori sgargianti, segnate dalle intemperie, arenate per metà nella sabbia e mosse dalle onde. In una era seduto un pescatore, e, accanto alle altre due, immersi nell'acqua fino alla caviglia, c'erano altri due pescatori. Erano uomini più anziani, con capelli grigi e barbe del medesimo colore, con i volti segnati proprio come le loro barche, abbronzati e profondamente rugosi. Indossavano delle vesti bianche e cappucci bianchi per ripararsi dal sole.

Non appena Caitlin guardò, due di loro sollevarono una rete da pesca e la trascinarono lentamente tra le onde. Poi la tirarono, lottando con le onde, e un ragazzino saltò fuori da una delle barche e corse verso la rete, aiutandoli a tirarla su. Non appena raggiunse la riva, Caitlin vide che avevano pescato dozzine di pesci, che si dimenavano e agitavano. Il ragazzo urlò per la contentezza, mentre gli uomini anziani rimasero austeri.

Caitlin e Caleb si mossero furtivamente in mezzo a loro, in un tale silenzio – facilitati dal rumore dell'infrangersi delle onde – che questi non si accorsero di nulla. Caitlin si schiarì la gola, per far sì che non li cogliessero di sorpresa.

Tutti si voltarono e guardarono verso di lei, e poté scorgere la sorpresa nei loro occhi. Non li biasimava: dovevano aver visto qualcosa di scioccante, loro due, tutti vestiti di nero dalla testa ai piedi, in un completo moderno in pelle. Dovevano aver avuto l'impressione che fossero caduti dal cielo.

“Ci dispiace disturbarvi,” Caitlin esordì, “ma siamo a Cafarnao?” lei chiese al pescatore a lei più vicino.

Lui guardò lei e poi Caleb, poi di nuovo lei e poi di nuovo lui. Annuì lentamente.

“Stiamo cercando qualcuno,” Caitlin continuò.

“E di chi si tratta?” l'altro pescatore chiese.

Caitlin stava per rispondere “mio padre,” ma poi si fermò, realizzando che non avrebbe portato a nulla di buono. Come avrebbe dovuto descriverlo altrimenti? Non sapeva neanche chi lui fosse, o come fosse fatto.

Perciò, invece, lei nominò la sola persona che le venne in mente, la sola persona che potevano riconoscere: “Gesù.”

Quasi si aspettava che la prendessero in giro, che ridessero di lei, che la considerassero pazza— o che non avessero idea di chi fosse Gesù.

Ma, con suo stupore, non sembrarono stupiti dalla sua domanda; la presero seriamente.

“Se n'è andato due settimane fa,” uno di loro disse.

Il cuore di Caitlin smise per un istante di battere. Allora era vero. Era davvero vivo. Erano realmente nella sua epoca. Ed era stato lì, in quel villaggio.

“E tutti i suoi seguaci con lui,” disse l'altro. “Solo i vecchi come noi e i bambini sono rimasti indietro.”

“Dunque è reale?” Caitlin chiese, scioccata. Riusciva ancora a malapena a crederci; era quasi troppo da comprendere.

Il ragazzo si fece avanti, avvicinandosi a Caitlin.

“Ha guarito la mano di mio nonno,” il ragazzo esclamò. “Guardala. Era un lebbroso. Ora è guarito. Falle vedere, nonno” disse il ragazzo.

L'uomo anziano si voltò lentamente e si tirò su la manica. La mano appariva perfettamente normale. Infatti, non appena Caitlin guardò attentamente, vide che una mano appariva in realtà più giovane dell'altra. Era una cosa misteriosa. Aveva la mano di un ragazzo di 18 anni. Rosa, rosea e sana—come se gli fosse stata data una nuova mano.

Caitlin non poteva crederci. Gesù era reale. Guariva davvero le persone.

Vedere la mano di quell'uomo, il quale era una volta un lebbroso, perfettamente guarita, le fece venire un brivido lungo la schiena. Tutto riconduceva a casa. Per la prima volta, aveva sperato di trovarlo per davvero, e trovare davvero suo padre, e lo scudo. E che potessero condurla a Scarlet.

“Sai dov'è andato?” Caleb chiese.

“A Gerusalemme, da quanto abbiamo sentito,” urlò uno degli altri pescatori, oltre il suono dell'infrangersi delle onde.

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