Блейк Пирс - Tracce di Crimine стр 3.

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“La potenziale vittima è Jessica Rainey,” disse Ray. “Ha dodici anni e vive a Playa del Rey. La madre di solito le va incontro quando torna in bici da scuola. Oggi ha trovato la bici distesa sul margine della strada e lo zaino gettato in un cespuglio nelle vicinanze.”

“Sappiamo qualcosa dei genitori?” chiese Keri mentre sfrecciavano per Culver Boulevard in direzione della comunità marittima, dove viveva anche lei. Spesso la separazione dei genitori era un fattore determinante. Una buona metà dei casi di minori scomparsi era dovuto al rapimento del ragazzino da parte di uno dei genitori.

“Ancora non molto,” disse Ray facendosi strada nel traffico. Era inizio gennaio e fuori faceva freddo, ma Keri notò delle perline di sudore scendere sulla testa calva di Ray, mentre guidava. Sembrava nervoso per qualcosa. Prima che potesse indagare, lui proseguì.

“Sono sposati. La madre lavora a casa. Disegna inviti di matrimonio “artigianali”. Il padre lavora a Silicon Beach, per una tech company. Hanno un figlio più piccolo, un bambino di sei anni. Oggi è al doposcuola. La madre ha controllato e lui è lì, sano e salvo. Hillman le ha detto di lasciarlo lì per il momento, in modo che la sua giornata possa rimanere normale il più a lungo possibile.”

“Non granché su cui lavorare,” fece notare Keri. “La polizia scientifica sta arrivando?”

“Sì, Hillman li ha mandati quando ha mandato noi. Potrebbero essere già lì, si spera ad analizzare la bici e lo zaino in cerca di impronte.”

Ray superò di corsa l’incrocio con Jefferson Boulevard. Keri riusciva a malapena a vedere il suo appartamento in lontananza, adesso. L’oceano era solo mezzo miglio più in là. La casa dei Rainey si trovava in una sezione separata e più elegante del quartiere, su una grossa collina con case da milioni di dollari. Erano a meno di cinque minuti di distanza.

Keri si accorse che Ray si era fatto stranamente silenzioso. Capì che stava raccogliendo il coraggio per dire qualcosa. Non sapeva spiegare il perché, ma ne era terrorizzata.

Lei e Ray Sands si conoscevano da più di sette anni, da prima che Evie venisse rapita, quando Keri era professoressa di criminologia alla Loyola Marymount University e lui un detective del posto mandato dal capo a parlare alla sua classe.

Dopo il rapimento di Evie la vita di Keri era andata in pezzi, e lui era stato presente sia come detective occupato del caso che come amico che la sosteneva. Era stato presente durante il divorzio e la crisi lavorativa di lei. Era stato Ray a convincerla a entrare a far parte del dipartimento. E quando era arrivata alla divisione di West Los Angeles, dopo due anni come agente di pattuglia, era diventata sua partner nell’unità persone scomparse.

A un certo punto del percorso, la relazione si era fatta più intima. Forse in parte era stato tutto il flirt scherzoso. Forse era il fatto che si erano salvati reciprocamente la vita diverse volte. Forse in parte era semplice attrazione. Aveva persino notato che Ray, notorio dongiovanni, aveva smesso di parlare di altre donne, anche solo per battuta.

Qualunque cosa fosse, negli ultimi mesi avevano trascorso molto tempo a casa dell’uno e dell’altra dopo il lavoro, erano andati al ristorante insieme, si telefonavano per conversazioni che non c’entravano col lavoro. Era come se fossero una coppia, sotto tutti i punti di vista tranne uno. Non avevano mai fatto quel salto finale per consumare il loro legame. Diavolo, non si erano neanche mai baciati.

Allora perché ho paura di sapere quello che sta per dire?

Keri adorava trascorrere il tempo con Ray, e una parte di lei voleva portare le cose al livello successivo. Si sentiva così vicina a quell’uomo che era quasi strano che non fosse successo nulla. Eppure, per ragioni per le quali non riusciva a trovare parole, aveva paura a fare quel passo. E sentiva Ray sul punto di varcare la soglia.

“Posso chiederti una cosa?” disse svoltando a sinistra e lasciando Culver per immettersi in Pershing Drive, la strada serpeggiante che portava nella zona più benestante di Playa del Rey.

“Immagino di sì.”

No. Ti prego, no. Rovinerai tutto.

“Mi sento più vicino a te che a chiunque altro al mondo,” disse dolcemente. “E ho la sensazione che tu provi la stessa cosa per me. Ho ragione?”

“Sì.”

Siamo quasi arrivati alla casa. Guida un po’ più veloce così posso uscire da questa macchina.

“Ma non ne abbiamo fatto nulla,” disse.

“Immagino di no,” disse lei, d’accordo, non sapendo che altro dire.

“Voglio cambiare le cose.”

“Ah-ah.”

“Perciò ti sto chiedendo ufficialmente di uscire per un appuntamento, Keri. Vorrei portarti fuori questo weekend. Vuoi venire a cena con me?”

Ci fu una lunga pausa prima della risposta. Quando aprì la bocca, non sapeva del tutto che parola ne sarebbe uscita.

“Credo di no, Ray. Però grazie.”

Ray sedeva sul sedile del conducente, gli occhi fissi davanti a sé, la bocca spalancata – e non diceva niente.

Keri, pure lei sconvolta dalla sua stessa risposta, rimase anche lei zitta, e combatté la voglia di saltare fuori dall’auto in corsa.

CAPITOLO DUE

Senza dirsi altra parola, svoltarono a destra per uscire da Pershing Drive e immettersi nello scosceso pendio di Rees Street e poi svoltarono a sinistra in Ridge Avenue. Keri vide il furgone della scientifica davanti a una grande casa sulla cima della collina.

“Vedo il furgone della scientifica,” disse senza dire niente in particolare, solo per rompere il silenzio.

Ray annuì e parcheggiò dietro al furgone. Smontarono e si diressero verso la casa. Keri armeggiò con la cintura della pistola per permettere a Ray di avanzare un pochino. Sentiva che non era dell’umore di camminarle a fianco.

Seguendolo verso la porta principale, ancora una volta si meravigliò dell’esemplare assolutamente fisico che era. Ray era un ex pugile professionista afroamericano calvo di quarantun anni alto due metri e due che pesava centoquattro chili.

Nonostante le sfide che aveva affrontato da quando si era ritirato dallo sport, incluso un divorzio, un occhio di vetro e ricevere una pallottola, sembrava ancora buono per salire sul ring. Era muscoloso ma non appesantito, con una flessuosa agilità inaspettata per un uomo della sua taglia. C’era una ragione se era così famoso tra le donne.

Qualche mese prima Keri si sarebbe anche chiesta perché fosse interessato a lei. Ma di recente, nonostante si stesse avvicinando il suo trentaseiesimo compleanno, aveva riacquistato un po’ della freschezza giovanile che aveva reso anche lei piuttosto famosa in passato.

Non sarebbe mai stata una top model. Ma da quando aveva ripreso con lo Krav Maga e ci aveva dato un taglio col bere, aveva perso almeno quattro chili. Era tornata al peso forma di cinquantasei chili e mezzo precedente il divorzio, che erano maledettamente buoni per la sua stazza di un metro e sessantasette. Le borse sotto agli occhi erano scomparse, e occasionalmente teneva i capelli biondo scuro sciolti invece di legarli nella solita coda di cavallo. Si sentiva bene con se stessa, in quel periodo. Allora perché aveva detto di no all’appuntamento?

Preoccupati dei tuoi problemi personali dopo, Keri. Concentrati sul tuo lavoro. Concentrati sul caso.

Scacciò tutti i pensieri estranei dalla testa e si guardò intorno mentre si avvicinavano alla casa, cercando di farsi un’idea del mondo dei Rainey.

Playa del Rey non era un vicinato ampio, ma le divisioni sociali erano piuttosto estreme. Vicino a dove viveva Keri, in un appartamento sopra a un economico ristorante cinese, la maggior parte della gente apparteneva alla classe operaia.

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