Mentre volava, banchi di pesci saltavano sopra la superficie dell'acqua, tutto intorno a lei. Dovevano aver avvertito la sua presenza. Era il sangue di vampiro che avevano percepito?
Caitlin risalì in alto, in alto nel cielo e, quando scese, la sua testa cominciò ad alleggerirsi di nuovo. Pensò a tutto quello che era accaduto. Tuttavia, i dettagli erano sfocati. Era possibile che le cose le fossero sembrate peggiori di quanto in realtà fossero?-si fossero allontanate dalla loro proporzione? Ora che ci pensava, che cosa aveva fatto in realtà Caleb? Sì, Sera era lì, e da un lato, la sua presenza era inscusabile. Ma più ci pensava, più Caitlin si rendeva conto che non sapeva davvero che cosa ci facesse lì, o come ci fosse arrivata. Non sapeva davvero per certo che Caleb l'avesse invitata. Non sapeva davvero per certo se i due fossero tornati insieme. Era possibile, anche se improbabile, che ci fosse un'altra spiegazione?
Forse lei aveva reagito troppo in fretta. Lo aveva sempre fatto, non riusciva a controllarsi.
Mentre saliva ancora più in alto nel cielo, Caitlin cambiò radicalmente rotta, dirigendosi di nuovo verso l'isola. Si scoprì desiderosa di andare in quella direzione, e una parte di lei si chiese se potesse persino ritornare. D'altra parte, dove avrebbe potuto davvero andare?
Mentre volava in quella direzione, sentì di aver appena trovato un nuovo scopo. Forse avrebbe almeno dovuto lasciare a Kyle una possibilità di spiegarsi. Lui le aveva saltato la vita così tante volte. Aveva vegliato su di lei tutti quei giorni, le aveva restituito la vita. Forse lui l'amava ancora. Forse…
Caitlin non ne era più così sicura. Ma più volava, più si rendeva conto che doveva a Caleb almeno una possibilità, una possibilità di spiegarsi.
Sì, avrebbe dovuto concedergliela. E poi avrebbe deciso.
*
Caleb era furioso. Ancora una volta, Sera era piombata nella sua vita, causando distruzione ovunque andasse. Non riusciva a ricordare, in oltre mille anni, quante volte le avesse chiesto di stargli lontano, quante volte le avesse palesato che non nutriva alcun sentimento per lei, che non la voleva nella sua vita. Ma innumerevoli volte, soprattutto nei momenti peggiori, era riuscita a ricomparire di nuovo. Era come se lei sapesse, come se lei sentisse ovunque lui fosse con qualcuno, ovunque fosse con qualcuno a cui teneva davvero. E appariva sempre al momento sbagliato. Era la creatura più territoriale e più possessiva che avesse mai conosciuto. Ed aveva creato scompiglio nella sua vita per migliaia di anni.
Stavolta, non poteva accettarlo. Non l'avrebbe permesso. Lei aveva rovinato le sue relazioni fin troppe volte, e questa era stata la volta di troppo. Teneva più a Caitlin, che a chiunque altro— vampira o umana – con cui fosse mai stato. E Sera, come un insetto attratto da una fiamma, doveva averlo percepito. Questo doveva averla fatta uscire allo scoperto, mettendola sulle sue tracce.
Lei aveva una scusa – ne aveva sempre una. Quello era il suo problema: non si poteva mai incolparla al cento per cento, perché appariva sempre con un messaggio urgente, ed aveva sempre credibilità. In questo caso, naturalmente, il loro covo stava per essere attaccato. Kyle, lei aveva detto, era tornato a New York, con la Spada, e sarebbe solo stata una questione di giorni prima che si fosse scatenata una guerra tra vampiri. Lei portava un messaggio dal covo di Caleb: lo rivolevano indietro. Avrebbero perdonato le sue trasgressioni passate. Avevano bisogno di ogni soldato disponibile per quella guerra imminente, e Caleb era uno dei loro migliori.
Dunque ,da un lato, non poteva essere arrabbiato con lei come avrebbe voluto—il che rendeva la situazione ancor più esasperante. Dall'altro, sospettava che lei avesse aspettato esattamente una situazione come quella per trovare la scusa per piombare nella sua vita, ancora una volta. Ma a prescindere dalle notizie, lei non aveva avuto alcun diritto di dare a Caitlin l'impressione che loro due stessero ancora insieme.
Si precipitò furioso verso di lei ora, ancora sulla terrazza del castello, rosso in viso per la rabbia.
“Sera!” lui esplose. “perché hai dovuto dirlo? perché hai dovuto usare quelle parole? Non c'è alcun noi! E come sai benissimo, non c'è nulla che io non le abbia detto. Tu sei venuta qui a portare un messaggio dal nostro covo. Questo è tutto. Hai dato l'impressione che ci fosse un segreto che io nascondo, che io e te stiamo ancora insieme.”
Lei non fu dissuasa dalla sua rabbia. Semmai, sembrava goderne. Era riuscita ad arruffargli le piume, e sembrava che fosse esattamente questo ciò che lei voleva.
Lei sorrise lentamente, facendo un passo verso di lui, sollevando una mano e posandola sulla sua spalla.
“Ma non è così?” gli chiese in modo seduttivo. “Tu sai, nel profondo, che stiamo ancora insieme. Proprio per questo ti innervosisci così tanto. Se non provassi nulla per me, non t'importerebbe comunque.”
Caleb le tolse la mano dalla spalla.
“Sai che è una totale sciocchezza. Non stiamo insieme da centinaia di anni. E non lo saremo mai più. Non so quante volte l'ho detto,” Caleb disse, esasperato. “Voglio che tu stia fuori dalla mia vita. Voglio che stia lontana da me. E soprattutto, da Caitlin. Ti avverto di stare lontana da lei.”
L'espressione sul volto di Sera si trasformò, mostrando rabbia in un batter d'occhio.
“Quella patetica ragazzina,” lei esplose. “Solo perché è una di noi ora, questo non la rende più importante di me. Non ha nulla a confronto con me. Non capisco come puoi anche semplicemente guardare a lei. Senza contare che il nostro covo non ha mai autorizzato che tu la tramutassi,” Sera disse, guardando Caleb con uno sguardo cupo.
Caleb sapeva che cosa significasse. Era una minaccia. Lei lo stava minacciando, a causa della sua violazione della legge. Avrebbero potuto punirlo severamente per questo – e lei lo stava minacciando, affinchè gli altri sapessero.
“Non mi spaventano le tue minacce,” Caleb disse cupamente. “Puoi dirlo a chiunque tu voglia. Affronterò qualunque cosa vorranno decidere per me, da solo.”
“Mi disgusti,” Sera esplose. “Eccoci qua, in guerra, il nostro intero covo, la nostra famiglia a rischio. E tu che cosa stai facendo? Ti nascondi qui, su un'isola, in attesa che una patetica ragazzina si riprenda. Tu dovresti essere a casa, a difendere la tua gente, proprio come i veri uomini”
“Il mio covo mi ha bandito,” Caleb le rispose a tono, “dopo centinaia di anni di leale servizio. Non devo loro nulla. Stanno ricevendo esattamente quello che si meritano.”
Caleb sospirò.
“Non di meno, mi importa di loro, e, data la natura della situazione, non li abbandonerò. Ti ho detto che ritornerò, quando sarà il momento giusto.”
“Hai detto che saresti tornato quando lei si fosse ripresa. Chiaramente, si è ripresa. Sei a corto di scuse. Devi tornare ora!”
“Onorerò la mia parola, come sempre. Ma voglio essere molto chiaro su questo punto: tornerò solo per salvare il nostro covo, gli umani che potrebbero essere massacrati, e per aiutare a recuperare la Spada. Non essere delusa che non sia per qualche altra ragione. Non appena avrò compiuto la mia missione, partirò di nuovo, stavolta per sempre, e sarà l'ultima volta che vedrai la mia faccia. Non ancorarti all'idea che stiamo di nuovo insieme. perché non è così.”
“Oh, Caleb,” lei disse, con una piccola risata cupa, “sei libero di credere ciò che vuoi, ma sai nel profondo che noi stiamo insieme, e ci staremo per sempre. Più lotti contro questa consapevolezza, tanto più ti avvicini a me. So quanto mi ami. Lo sento, ogni giorno.”
“Mi deludi,” Caleb disse. “Stai peggiorando con il tempo.”