Guido Pagliarino - Spirito, Anima, Persona Dall'Antichità Greca Ed Ebraica Al Mondo Cristiano Contemporaneo стр 6.

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Le idee sono per lui veramente esistenti oltre l’universo materiale, sono realtà perenni e universali, valori cui il mondo percepibile tende come al proprio fine: l’universo ideale è ordinato dall’idea di Bene divino, che coincide sostanzialmente con Vero, Giusto, Buono, Bello e con l’Amore: le idee sono l’obiettivo dell'anima umana, ch’è immortale grazie alla sua relazione d’amore con le idee. L’amore è intuizione e desiderio del bene e del bello mancanti all’uomo. Così per Platone l’anima supera i limiti della materia e ascende arrivando a contemplare l’idea di bellezza. Si parte dalla bellezza sensibile per giungere al bello assoluto, amando un corpo bello si è solo all’inizio, il fine è amarne l’anima così come dalla bellezza deperibile delle cose in genere si deve passare ad amare la bellezza della conoscenza che porta a contemplare il bello assoluto. Per Platone ammirare le cose belle risveglia il ricordo delle idee contemplate nel mondo delle essenze inducendo l’anima a una sorta di divino delirio ch’è la più alta forma d’amore. Com’egli espone nel celebre mito della caverna contenuto nel dialogo La Repubblica, gli esseri umani afferrano naturalmente, con le sensazioni, solo le ombre delle idee, come se queste fossero proiettate, grazie a un fuoco esterno, all’interno d’una caverna in cui essi vivono senza mai sortirne né poter voltarsi all’ingresso; alcuni tuttavia costituiscono un’eccezione, riescono con l’anima a uscire e ad accorgersi così della bellezza della realtà, quella vera, quella del mondo delle idee: si tratta dei filosofi cui, grazie alla matematica e all'esercizio della dialettica che educano all’ammirazione del bello e del vero, spetta di guidare gli altri alla conoscenza delle idee; e pure di governare lo Stato.

La vita terrestre condotta con rettitudine purifica le anime che, morendo, tornano alla loro dimensione spirituale, mentre una vita viziosa porta a reincarnarsi finché l’anima non giunga a purificazione perfetta. Si noti che per Platone, a differenza dei successivi gnostici, tutti gli esseri umani, anche se in gradi diversi, hanno l’anima razionale, cioè sopravvivono alla morte, benché chi abbia agito male si reincarni in un essere inferiore, a volte di molto, come uno scarafaggio. Non appare improbabile la dipendenza di tale concezione da quella di metempsicosi dell’Induismo, anche se per intermediazione di Orfismo-Pitagorismo.

L’essere umano per Platone non è interamente tale, nel senso che è solo la sua anima immortale, la più perfetta fra le realtà generate, a costituire la sua vera identità di uomo, non il corpo. Le particelle di Spirito dette anime infondono la vita ai loro corpi materiali, cui sono preesistenti.

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