Michael lo afferrò per il collo e rotolò lungo il muro, ma dovette lasciare subito la presa quando la bocca del demone si aprì e iniziò a colare un liquido trasparente che gli finì sulla manica della giacca. Il liquido bruciò la stoffa come se fosse acido e Michael si tolse subito la giacca. La gettò via e osservò i grossi buchi che vi si stavano formando.
Poi riportò l’attenzione sul suo avversario e ringhiò, era quella l’intenzione del demone quando aveva iniziato a sputarlo in faccia.
La creatura rise e si scagliò verso di lui all’improvviso, stavolta brandendo i propri artigli affilati. Michael sussultò quando fu ferito a un braccio e sentì un’intensa sensazione di bruciore nel punto in cui era stato graffiato. Afferrando il demone, rotolarono entrambi giù per i gradini e finirono sull’erba, cercando di prendere il controllo l’uno sull’altro.
L’acido del demone gli corrodeva la pelle ma le ferite guarivano con la stessa velocità con cui si formavano. Michael godeva del dolore e del fatto che scegliere i demoni più forti fosse sicuramente un’esperienza istruttiva e molto più divertente che ucciderli in modo veloce.