Kristen Strassel - Incantesimo Di Mezza Estate стр 4.

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Non ero abituato a fare spazio a qualcun altro, ma ero disposto a lasciargli le redini se ciò avesse significato che avrei potuto mutare.

Da quando Nora ci aveva portato la reliquia, il mio drago mi parlava. La sua voce non era forte abbastanza per annunciare al resto del tuono che ero vicino alla mutazione, ma era lì. Lantica iscrizione su quella scatola era la chiave per far riacquistare al nostro tuono il suo splendore. Se avessimo capito cosa cazzo cera scritto.

Mi alzai dal tavolo, spingendo via il grimorio davanti a me. «La scatola è potente, riesco a sentirlo.»

Jax aggrottò la fronte. Fino a quel momento era stato insolitamente silenzioso. Assolutamente inusuale, da parte sua. Negli ultimi cinquantanni era lui quello che aveva mantenuto il sorriso sui nostri volti con tutte le sue stupide battute. «Cè qualcosa che... non va. È così da quando Nora ha portato qui quel dannato affare. Riesco a malapena a muovermi, e sento la testa pulsare. Nella migliore delle ipotesi, è il mio drago che si prepara a saltare fuori. Ma se è tutto ciò che sa fare dopo cinquantanni, preferisco rimanere umano.»

Fanculo. Quellaffermazione faceva riflettere.

Lenergia sortiva leffetto opposto su di me. Mi rendeva irrequieto. Come se dentro di me ci fosse un animale in cerca di una preda. Come se finalmente la possibilità di mutare fosse alla mia portata, e avessi un margine di errore sottile come un laser. Quellenigma, scritto in una lingua dimenticata allinterno della scatola, avrebbe potuto essere lultima possibilità del tuono di spezzare lincantesimo.

Più a lungo fossimo rimasti nelle nostre forme umane, più ci saremmo indeboliti. Era diventato difficile acquisire loro e i gioielli di cui avevamo bisogno per proteggerci. Erano secoli che vegliavamo sulla Summerland Valley, e di recente eravamo stati colpiti a tradimento, accecati da una minaccia che non eravamo riusciti a vedere, ma che stava proprio sotto il nostro naso.

Per anni, nella valle, cera stato un drago ribelle. Non era un membro del nostro tuono, e avevamo pensato che non ci fossero altri draghi oltre a noi nel Nord America, finché non si era mostrato. Jerry, questo il suo nome, si era reso responsabile di un omicidio e della distruzione della casa di Nora, andata completamente bruciata. Lo avevamo ucciso prima di scoprire se stava lavorando da solo.

Se il tuono non fosse riuscito a risolvere quellenigma, non saremmo più stati in grado di difendere la valle. Avremmo perso tutte le nostre conoscenze.

«Ovviamente è un fottuto casino. Il nostro destino ci è stato consegnato a mano da Nora Whynot» ringhiò Rafe. «Da Nora e dallaltra nipote...»

«Monique» lo corressi.

Rafe sbuffò. «La scatola è qui da quando ci sono Nora e Monique. Sono loro che bloccano lenergia di cui abbiamo bisogno per decifrare il codice.»

Tanner scosse la testa. «Nora non può cambiare ciò che è scritto in questi libri. Tutti sanno che è unincantatrice da quattro soldi. Non cè niente, nei grimori, che faccia riferimento a quel messaggio. E ricorda che lei non può influenzare questa cosa, non sa che questi libri esistono.»

«Magari ha lanciato un altro incantesimo.» Rafe strappò il libro a Tanner. Sfogliò troppo velocemente le pagine delicate, e la sua frustrazione aumentò quando non trovò quello che stava cercando. Quando alzò lo sguardo, i suoi occhi erano selvaggi. «E se non funzionasse?»

La paura non si addiceva al nostro tuono.

«Funzionerà» gli assicurai. Non avevo modo di sostenere quellaffermazione, ma i ragazzi si erano fidati di me per secoli. Erano rimasti con me, intrappolati nelle loro forme umane, per cinquantanni, finché non era emerso un nuovo leader tra i draghi. «Gli incantesimi e le leggende funzionano in modi che fatichiamo a comprendere. Potremmo dover ricorrere ad alcune delle nostre sacre reliquie...»

Quellidea fu interrotta da un colpo alla porta, che si aprì senza invito. Non fu una grossa sorpresa trovare Nora dallaltra parte. A parte le Whynot, nessun essere umano che viveva a Summerland aveva mai trovato ospitalità nelle nostre caverne. I nostri concittadini conoscevano solo la leggenda secondo cui i draghi una volta proteggevano la Summerland Valley.

«Non è un buon momento, Nora.» Tenere per me la mia irritazione richiese uno sforzo. Se fosse stata solo lei, non le avrei concesso quella cortesia. Ma non era venuta da sola. Cera Monique alle sue spalle.

La donna che aveva svegliato il mio drago.

«Chance si sta comportando educatamente. Non è mai un buon momento, Nora» aggiunse Rafe, fissando la donna minuta. «La maggior parte delle persone aspetta di essere invitata prima di irrompere in una stanza.»

Nora alzò gli occhi al cielo. «Scusate se ho interrotto gli affari segreti dei draghi. Ma potrei morire aspettando un invito da parte vostra.»

«Nonna» disse Monique a denti stretti. «Forse è meglio se ce ne andiamo.»

«No.» Ero troppo consapevole degli sguardi compiaciuti del mio tuono mentre camminavo verso le signore. Monique, che somigliava tantissimo a sua sorella pur essendo più raffinata no, sobria aveva acceso un fuoco dentro di me. E il mio drago mi implorava di alimentare le fiamme. «A cosa dobbiamo questo onore?»

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