Ciao. Una parolina semplice eppure così potente da far partire il flusso della conversazione. Incitò se stesso a fare la prima mossa, ma le porte improvvisamente si aprirono e la magnifica donna e la sua amica chiacchierona si infilarono nellascensore pieno di uomini, troppo pieno perché potesse entrare anche lui.
Lipnotica rosa dai capelli scuri sparì nel mucchio di fortunate spine. Mentre le porte si chiudevano, non poté non notare le occhiate che i suoi colleghi lanciavano alla meravigliosa creatura, il loro linguaggio del corpo che invitava gli altri ad accorgersi della presenza della pura bellezza.
Doveva incontrare quella ragazza. E avrebbe trovato un modo. Le cose non erano mai state facili per Richard, nulla gli era mai stato regalato, ma alla fine otteneva sempre quello che voleva.
Il sapere che anche lei lavorava alla Sub Rosa avrebbe sicuramente semplificato la sua indagine. Ma in quale reparto? Non nella ricerca. Un reparto pieno di maschi, il club per soli uomini che irradiava un campo di forza che invitava a stare alla larga.
Donne. Esattamente ciò di cui aveva bisogno il loro dipartimento. Ma non sarebbe successo, non nellAustralia del 1965 e sicuramente non a Hobart, in Tasmania e specialmente non grazie a lui che era lultimo arrivato.
Come fare per trovare una ragazza fantastica in un grattacielo di trenta piani pieno di maschi sudaticci? Mmm... Doveva lavorare come assistente o come segretaria. Questa considerazione assottigliava il numero delle opzioni, ma avrebbe dovuto ancora fare molte domande. Già immaginava la conversazione...
Posso aiutarla? gli avrebbe chiesto la receptionist.
Sto cercando di trovare una ragazza che ho visto in ascensore. Ha gli occhi blu-viola e lunghi capelli castano scuro, e mi sono preso una cotta per lei.
La receptionist gli avrebbe rivolto un bel finto sorriso professionale e avrebbe premuto il pulsante di chiamata. Sicurezza?
OK, quindi non poteva darle la caccia allinterno delledificio, a meno che non volesse rischiare il lavoro dei suoi sogni e di farsi una bella reputazione da stalker. Fortunatamente per lui, le possibilità di imbattersi di nuovo in lei erano buone, persino ottime. La situazione richiedeva pazienza.
Richard tirò via la sciarpa che lo soffocava infilandola nella borsa nera. Io, paziente? Ah! Quando voleva qualcosa o qualcuno, non poteva rilassarsi finché non lo avesse ottenuto.
Arrivarono altri colleghi che si misero in attesa dellascensore. Uomini, uomini e ancora uomini trasudanti un nauseante miscuglio di dopobarba che parlavano col tono sicuro tipico del testosterone. Lalto, il basso, il magro, il grasso... Il panorama che lo circondava era fatto di uomini in completo e da un numero esiguo di donne in minigonna in stile mod e taglio bob. Ma la sua mente si era incagliata sulla sua singolare, elegante bellezza.
La mia.
Richard scosse la testa, nel tentativo di riportare un po di buon senso nel suo cervello fissato su loro due, insieme, come una coppia. Che diavolo mi è successo? Fissarsi su una donna non era proprio da lui, soprattutto su di una donna che non conosceva.
Il desiderio a prima vista era lunica spiegazione possibile, una passione che gli faceva battere il cuore allimpazzata, che gli scombussolava la mente, che gli faceva tremare le gambe. Il suo uccello aveva bisogno di compagnia... Così come il suo cuore.
Il fuoco ardeva lentamente nelle sue viscere. Lei non gli era entrata solo nel pensiero. Gli aveva scavato il cuore, la testa, lanima. Cosa avrebbe provato quando le avesse parlato davvero, quando lavesse toccata? Ma ho 25 anni o 14?!
Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro riprendi-il-cazzo-di-controllo-di-te-stesso.
Le porte dellascensore si aprirono e lui gettò uno sguardo agli ingranaggi dorati del suo orologio skeleton. Le 8:31. Era ora di mettersi al lavoro... E di fare un po di ricerche.
* * * *
Eva entrò nellufficio open space, inquinato dal solito miscuglio di profumi e rumori e lasciò cadere la borsa accanto alla macchina da scrivere elettrica. I suoi occhi si fissarono sulla lettera che le aveva spezzato il cuore, quella che avrebbe dovuto accartocciare e gettare come aveva fatto con tutte le altre.
Ehi Eva, hai visto il fusto che ti fissava stamattina? La voce di Greer Circe tagliò il brusio dovuto al chiacchiericcio costante, allo squillo dei telefoni e al suono dei tasti premuti sulle macchine da scrivere. La sua migliore amica non si lasciava mai sfuggire un uomo attraente. Se solo lei avesse avuto una briciola del talento di Greer per scovare i fusti...
Dove?
Greer si avvicinò con la sedia. Quello che aspettava lascensore. Ben vestito. Capelli castano-dorati. Bellissimi occhi verdi.
Eva ripercorse la scena di quella mattina, dellatrio pieno di uomini. No.
Greer scosse la testa senza che si muovesse un solo capello dalla sua acconciatura castano-cioccolato. Non posso credere che tu non labbia notato... Giacca di pelle nera, sciarpa scozzese rossa e verde, pantaloni neri attillati, belle chiappe...
Comè che me lo sono perso? Sembra divino. Eva cercò di concentrarsi sulla conversazione, ma la sua testa era ancora su quella lettera, lultimo rapporto dellinvestigatore privato attirava il suo sguardo come un'eclissi solare. Nessun detective era mai riuscito a trovare il padre che non aveva mai incontrato, neanche una piccola traccia della sua esistenza.
Era come se qualcuno avesse preso una gomma e lo avesse cancellato dal suo passato, come se non fosse mai esistito. E lei lo avrebbe anche creduto possibile, se non fosse per quel biglietto che le aveva mandato tanti anni prima, quel biglietto ormai ingiallito e fragile, conservato come una reliquia.
Ti senti bene?
Merda. Eva non poteva rivelare alla sua amica che stava cercando suo padre. Non ancora. Greer non avrebbe capito, non con quellinfanzia perfetta stile protagonista della serie Il carissimo Billy che aveva avuto. Non avrebbe potuto comprendere quel suo bisogno di scovare uno sconosciuto, un assente, disinteressato sconosciuto con cui condivideva solo il patrimonio genetico.
Sì, sono solo un po stanca, mi sto ancora sistemando nel nuovo appartamento. Un appartamento tutto suo. In affitto, daccordo, ma era il primo luogo che sentisse come casa sua.
Bene, perché hai bisogno di uscire con qualcuno. Ad esempio con il tizio di stamattina. Lui ti ha notata, molto più che notata. Lo sguardo di Greer si fece sognante e zuccheroso. Vorrei che avesse notato me.
Tu hai già un ragazzo, disse Eva nascondendo il rapporto investigativo sotto a una pila di documenti. Niente più detective, almeno non per il momento. I soldi le servivano per pagare laffitto e per concentrarsi su cose importanti su cui aveva più controllo, come trovare un marito e farsi una famiglia.
Greer sistemò le penne e le matite di Eva in modo da formare un cuore un po sbilenco. Siamo usciti qualche volta, non è niente di ufficiale. E comunque non cè niente di male nel guardare le vetrine.
È più che guardare le vetrine, ti piace provare, provare e riprovare prima di acquistare. A differenza della sua amica, Eva non voleva passare da un appuntamento allaltro, era più il tipo da Principe Azzurro.
Mi fai sembrare una sgualdrina.
Eva sorrise. Questo lo hai detto tu... Prendere in giro la sua collega aggiunse un po di spensierato divertimento alla loro chiacchierata, anche se in realtà lei aveva bisogno proprio di unamica estroversa e pronta a correre rischi come Greer che la spronasse, altrimenti rischiava di rimanere sola e patetica.