Carla la ringraziò e uscì dalla tavola calda, diretta al lavoro. La strada che Maggie le aveva indicato era facile da trovare e Carla vide subito che avrebbe potuto portarla a destinazione molto più velocemente, addirittura dimezzando il tragitto. Le cose sembravano finalmente andare nel modo giusto. Dopo aver lavorato alla farmacia per i coniugi Roberts, aveva accettato un paio di lavori come barista. Le piaceva il lato sociale e il continuo susseguirsi di clienti, ma le lunghe ore in piedi le avevano rovinato le gambe, rendendole gonfie e doloranti, soprattutto perché aveva lavorato in tre diversi bar contemporaneamente e aveva dovuto correre da una parte allaltra della città per arrivare in orario. Era contenta del lavoro allemporio, perché lì poteva indossare scarpe da ginnastica o stivali invece dei tacchi alti a cui era abituata.
Maggie aveva avuto ragione riguardo il traffico lungo la strada secondaria, e Carla fu costretta a saltare sul costone erboso di fianco alla carreggiata più di una volta per evitare di essere colpita. Immaginò che fosse lorario in cui tutti stavano correndo per non fare tardi al lavoro, e sorrise pensando a quanto fosse più rilassata adesso la sua vita.
Jerome Pearson era rapidamente diventato un lontano ricordo e si maledisse di nuovo per essersi infatuata di lui, la prima volta che lo aveva visto. Aveva pensato che fosse affascinante, ma ora che aveva incontrato Matt Shearer si rendeva conto che il suo ex era brutto come un bulldog che mastica una vespa. Matt era un uomo vero, uno che lavorava per guadagnarsi da vivere, a differenza di Jerome che invece passava le sue giornate senza fare niente. Ora sapeva anche perché: se rubava tutto il tempo non aveva bisogno di trovarsi un lavoro! Carla non riusciva a superare il fatto che avesse derubato il Signor Roberts. Quelluomo era suo amico e Jerome lo sapeva meglio di chiunque altro. Il cuore di Carla si era spezzato quando Betty, la sua anziana moglie, era morta di infarto, e Jerome laveva perfino accompagnata al funerale!
Buongiorno. La Signora Taylor le passò accanto mentre percorreva la strada principale di Pelicans Heath, che era già piuttosto trafficata. Mia figlia fa una svendita nel suo negozio di abbigliamento. È proprio laggiù, la informò lanziana signora puntando lindice verso laltra parte della strada.
Grazie, ci farò un salto più tardi, promise Carla, chiedendosi se la donna stesse giudicando implicitamente il suo abbigliamento. Guardò giù, verso le proprie scarpe da ginnastica malconce, i jeans scoloriti e il top di cotone dai colori vivaci. Si era sentita bene con se stessa mentre si preparava quel mattino e si era messa perfino un po di trucco, ma ora si chiedeva se avesse fatto abbastanza. Non le erano rimasti molti soldi e non sarebbe stata pagata per il lavoro allemporio prima della fine della settimana. E a quel punto avrebbe dovuto pagare la stanza per la settimana successiva e il cibo.
Sospirò, mentre leccitazione che laveva pervasa fino a poco prima scompariva rapidamente.
Riuscì a sorridere a tutti quelli che incontrava mentre si dirigeva verso il negozio, e sulla porta fu accolta da Delores.
Buongiorno. Non sono in ritardo, vero? Carla si sentì arrossire mentre la donna si accigliava.
Certo che no, cara. Stavo giusto per fare un salto a comprare dei bagel freschi per accompagnare il nostro caffè. Non so te ma io sono affamata. Delores le sorrise e fece una risatina cospiratoria.
Bene, menomale. Carla sospirò di sollievo ed entrò allinterno del negozio.
Buongiorno. Frank era in piedi dietro il bancone, mentre due donne stavano brontolando sul prezzo delle patate nella corsia di sinistra.
Buongiorno, Frank. Delores ti ha lasciato a difendere il fortino?
Lui ghignò. Solo fino al tuo arrivo. Sei in anticipo, comunque.
Carla guardò lorologio appeso al muro e fu contenta di vedere che mancavano solo venticinque minuti alle nove. Vide tutti i quotidiani sul bancone e si rese conto che Frank e Delores avevano iniziato a lavorare ben prima di lei.
Ecco perché Delores era affamata!
Prese il posto di Frank con un sorriso.
Oh, quasi dimenticavo qualcuno è venuto a cercarti qui, ieri sera, disse Frank, facendo capolino dal retrobottega.
Carla sentì il cuore battere come impazzito e lo stomaco contrarsi. Si sentì male allimprovviso e tremò di paura mentre lo fissava, senza avere il coraggio di chiedergli chi avesse chiesto di lei.
Capitolo Quattro
Frank aggrottò la fronte e le prese velocemente le mani mentre studiava il suo viso. Era solo Matt Shearer. Il giovane allevatore. Non è un problema che sia interessato a te, vero?
Carla rilasciò il respiro che non si era accorta di stare trattenendo e sentì tutto il corpo rilassarsi. Ovvio che non si tratti di Jerome: perché diavolo dovrebbe pensare di venire a cercarmi fin qui? Si maledì per la propria stupidità e si lasciò sfuggire una piccola risatina di sollievo.
Oh Matt no, non è un problema, riuscì a dire.
Era deluso di averti mancata. A proposito, dove alloggi? Ieri mi sono dimenticato di chiedertelo, quindi non ho potuto dirglielo, continuò Frank, apparendo leggermente più tranquillo.
La mente di Carla iniziò a correre. Non cera possibilità di evitare la domanda diretta del suo datore di lavoro. Si sentiva abbastanza al sicuro lì, quindi non era una gran cosa rivelarglielo. Al Melrose. Lo conosci?
Frank sembrava sorpreso. Sì, lo conosco, è il motel della città vicina. Ma si trova a più di un miglio di distanza. Vieni fino a qui in auto?
Carla scosse la testa, i riccioli scuri che le sfioravano il viso.
Hai detto il Melrose? Il Melrose Motel? Stai lì?
Carla si voltò, vedendo che le due donne avevano finito di lamentarsi delle patate e adesso erano in piedi vicino al bancone, intente ad ascoltare la conversazione. Non cera modo di negare dove stesse alloggiando, quindi si limitò ad annuire educatamente. Sì.
Io gestisco un bed and breakfast in città. Perché non rimani qui? È molto più pulito di quel motel e ho un posto libero, disse una di loro.
Carla sentì il panico invaderla per la seconda volta quella mattina. Non voleva offendere la signora ma non aveva alcuna voglia di trasferirsi in città, dove tutti sarebbero venuti a conoscenza dei suoi affari privati.
Era già abbastanza brutto che sapessero qualcosa di lei.
La ringrazio, ci penserò su, promise, incrociando le dita dietro la schiena.
Delores arrivò in quel momento con la colazione e le due clienti si voltarono per salutarla. Carla passò rapidamente alla cassa i pochi prodotti che avevano scelto e li aveva già imbustati quando tornarono a guardarla.
Ooh, hanno un odore delizioso, sospirò Carla quando Delores le passò accanto con la colazione.
Delores le rivolse un ampio sorriso. Ne ho presi un paio anche per te. Appena avrai finito li mangeremo.
Non vedo lora! esclamò Carla, sperando che le due donne davanti a lei capissero il suggerimento e se ne andassero. Grazie mille, disse poi, prendendo i soldi. Contò il resto dopo averlo preso dalla cassa per evitare di dover continuare a parlare del luogo in cui albergava, e glielo consegnò con un sorriso, prima di voltarsi e infilarsi nel retrobottega.
Le due signore uscirono dal negozio borbottando e Carla sospirò.