Guido Pagliarino - Salire In Alto стр 4.

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punto centrale al cerchio d'orizzonte

nel mezzo esatto dell'infinità.

ORA CHE NULLA...

Ora che nulla incanta i miei pensieri

in questa molle sera settembrina

se non la quiete e lanimo di ieri

si confonde e il presente non inclina

a rincorse fallaci di levrieri

dietro lepri di pezza né abbacina

la vanità i miei occhi, volentieri,

rapita dalla pace vespertina,

la mente scende giù sino alla fonte,

sepolta nella carsica bellezza,

da cui zampilla lumile sapienza

del cuore, in lei risale fino al monte

e sfocia con lucente limpidezza

nel corso puro della trascendenza.

SCOMMESSA

Così anche tu la mente

pascalïanamente a un punto lanci:

giacere o non giacere, mitemente

scommetti sulla vita: senza slanci.

IL NAUFRAGO ULISSE

Pare a Ulisse canuto mentre un latte

di cocco sorbe, ardire nuove rotte

fluttuanti sulla nave dalle matte

vernici, teso in gonfie strenue lotte

colle correnti e coi cicloni australi

sulla prora estenuata; ma le cotte

bocche del personale, degli eguali

diversi, non respirano più fiato

dallampio teso giro dei fondali

eurafricani: il re solo è approdato

sulla calida riva e non li tiene

piú ai remi e non li spinge trafelato.

Adesso è lui che canta alle sirene,

e la sua voce stenta, senescente,

rammemorando le avventure piene

del suo sapere che non volle niente

ma lasciò Ulisse solo avvinto allasta

e, negli orecchi, cera alla sua gente.

Cercare senzamare mai non basta.

I COLORI DI DIO

Oh, questo Dio invisibile,

l'Iddio ultravioletto!

e noi confusi nell'arcobaleno

di miraggi, sul limine,

rosso, arancione, giallo, verde... IRIDE!

Dio qui, Dio padre, Dio caro fratello,

Dio unico possibile , Dio e uomo,

Cristo fratello Amore, Arcobaleno,

Idëa d'ogni cosa;

e sì, quel sì

che la mente non osa

SOFFIO

(Ruàch)

Vivida sei

bell'anima di Dio

sotto la cenere.

ARBUSTO

Rorido dacque in solitaria attesa,

liricamente il prato accoglie vita

in questa foglia limpida verdina

arresa allaria di lontane tepide

fragranze e porta il dono

dincognita sapienza.

I rami dellarbusto, per il resto

ancora spogli,

scheggiano il cielo come un quadro astratto,

sono rune, messaggio

dun primo bene che non si distrae

nella spirale del D.N.A.,

perenne amore.

SOGNO DELLA PARTITA DI BOCCE

(Kénosis)

Chi sa dove, su un campo di bocce.

Non un murmure, l'aria ferma; solo.

Alberi secchi torno a quel rettangolo

e le bocce sul campo.

Poi si leva una brezza dolcissima

e gli alberi han le foglie, chi sa come.

Mi volto e vedo Cristo.

Dice: Giochiamo?.

Io, che non so il gioco,

rimango muto.

Su, forza! ...e iniziamo.

Lui tira, io tiro e, strano,

facilmente faccio punti su punti,

e Dio pure, s'intende;

e siamo pari, a me l'ultimo tiro:

boccia... boccia... bocciaAA! Mia, la partita.

Lui mi sorride di felicità.

STELLA CENTRALE

Il sole inammirabile

che illuminava le solite cose

del dì sfuggente

s'è appena spento dietro all'orizzonte

lasciando un'effusione

d'arancio e cremisi

e una stella centrale;

e volta a quella gocciola di luce,

nella quiete improvvisa,

la mente, luminosa più del sole,

per grazia accoglie l'universo intero.

ALBA E AURORA DI PASQUA

Anzi al Sepolcro

celato ancora, un tremolo

di pettirosso...

Gloriosamente,

il dovere compiuto,

chi sa con che sollievo

e dolcezza di carne,

semplicemente piega il proprio panno

e ripone il sudario,

lascia ordinatamente

le reliquie giacenti,

umilissimo segno

per chi, vedendo, crederà col cuore.2

...alto al silente

sepolcro vuoto, il trillo

del pettirosso.3

'STA CULTURA

Che sarà sta cultura? Aver misura

della luna e del pozzo,

sapere un po di tutto?

Che loccaso è il tramonto,

che il vitello tonnato vuole il tonno,

che la nevrosi ha origine nel fallo,

ch' è un poveretto chi non fece Il Classico,

che ormai la Chiesa vive nel Giurassico...

O non sarà sapere senza fallo

tutto su unarte o su una scienza?

Tutto sulla pittura

o sulla storia della tortura

o sopra le credenze popolari

e sopra Il Capitale,

avere le ricette

di società perfette

e saper tutto attorno alla pazzia

O non sarà comè ogni parola,

unetichetta a ciò che si conviene?

e se è così vi dico, e se va bene

per voi, che la cultura

è cercare continuamente,

per potere imparare

che si sa quasi niente.

SIMPATICA ESERCITAZIONE PER UTOPISTA

Fai da te:

Sul foglio fa' un quadrato e a ogni angolo

segnane un altro prolungando i lati,

identico, ritaglia piega e unisci

quei lati con lo scotch (quello adesivo)

e fai con quelle cinque facce un cubo

dalla forma perfetta

(se non guardi, ovviamente,

dal lato ove s'affaccia

l'incolmabile vuoto).

Ripetere più volte finché c'è

nastro adesivo e carta.

Così sei diventato

un esperto del cubo.

Passa all'impresa grande: adesso ruba

nove cubi di legno a qualche pargolo

e con calma li attacchi uno alla volta

(colla colla stavolta)

ciascheduno al suo spigolo

paralleli e simmetrici;

poi piega come hai fatto con la carta

(per i dettagli ingegnati)

e se guardi davanti

(dietro, logicamente,

manca anche qui qualcosa, e di preciso

un cubo e zero-otto)

vedrai la forma cronologica

del cubo

assolutamente divina,

cubo passato e futuro e, MARAVIGLIA!

la mai prima fissata

derivata del tempo,

finalmente afferrabile

immagine presente.

RIFORME

I

Senti una cosa:

a fine giorno, a cena, è meglio un uovo

o un gran fritto di petali di rosa?

II

Rifar la società?

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