Dawn Brower - Cuori Svelati стр 7.

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La donna scoppiò a ridere. Non era facile scoraggiare Sullivan Brady quando voleva fare qualcosa.

Vattene, Sully. Non mi va di avere compagnia disse Dani. Mandalo via, Claire. È un bullo e non si merita civiltà.

Sullivan non se ne sarebbe andato, e lo sapevano. Claire aveva delle commissioni da fare, un annuncio da pubblicare ed altri documenti da analizzare. Era meglio lasciare Dani e suo fratello insieme. Il suo capo avrebbe potuto protestare, ma voleva trascorrere del tempo con Sullivan. Il loro era un gioco.

Io vado Claire raccolse la sua borsetta ed annuì a Dani. Ti tengo aggiornata.

Grazie disse Dani. Salutami Matt.

Vattene disse Sullivan facendole locchiolino con fare giocoso. Stai interrompendo il mio tempo con Dani. Gli angoli della sua bocca sincurvarono in alto, e poi sabbassò per sussurrare qualcosa al suo orecchio con voce roca, passa da me dopo. Potremmo cenare insieme qualche volta.

Il muscolo attorno alla sua mascella si contrasse alle parole di lui. Non prevedeva niente di buono. Era meglio ignorare linvito, infatti la donna uscì senza fare caso al tentativo di seduzione di Sullivan. Brady era troppo bello per essere vero. Una volta aveva scherzato sul trascorrere una notte con lui, ma non credeva di riuscire a gestirlo. Era un bellissimo angelo oscuro con gli occhi verdi più brillanti che aveva mai visto. Se avesse dovuto avere qualcosa a che fare con lui avrebbe perso il proprio cuore. Era abbastanza facile riconoscere le promesse vane quando le avevi già sentite tutte in passato.

CAPITOLO QUATTRO

Il sole del mattino filtrava nel finestrino in raggi abbaglianti. Matt si allungò ed abbassò il visore per oscurarsi la vista. La sua mente vagò su uno dei sui casi, e lo distrasse momentaneamente. Fu quasi un errore fatale. Udì un clacson in lontananza, attirando la sua attenzione dietro di sé, dove un camion nero procedeva a velocità abbastanza sostenuta. Sterzò, cercando di evitare limpatto, ma non fu abbastanza veloce.

In quel momento si vide la vita davanti. Tutto andò a rallentatore. Il tipo di cose che si vedono nei film quando vogliono enfatizzare limpatto degli eventi che coinvolgono il protagonista. Piccoli dettagli vengono messi a fuoco, ed anche lui li notò. Il suo caffè sinclinò di lato e si rovesciò a terra. La valigia aperta sul sedile del passeggerò scivolò in avanti, allontanando il suo telefono. Una piccola macchina sportiva rossa direttamente di fronte a lui inchiodò.

Matt venne messo allangolo.

Non riuscì ad evitare il veicolo di fronte a lui, e quello dietro stava per colpire la sua auto. Mai nella vita aveva considerato pregare, ma ora tutto era chiaro e desiderava credere in un essere superiore. Qualcosa, qualsiasi cosa che lo salvasse. Era un incubo e non aveva modo di svegliarsi.

Lo stridio dei freni si fece più acuto, ed il dolore alle suo orecchie rese tutto una vibrazione monotona. Venne spinto in avanti e colpì la testa con forza contro il volante. La cintura di sicurezza fece in modo che non venisse catapultato fuori dal sedile. Una fitta di dolore lo colpì alla spalla, fermandogli il respiro. Cercò di alzare le mani per portarsele alla gola e boccheggiò in cerca di aria. Attorno a lui volavano schegge di vetro mentre la sua auto veniva accartocciata. I suoi occhi vennero colpiti da infinitesimali schegge, accecandolo momentaneamente. Matt cercò di allontanare il fastidio crescente nei suoi occhi sbattendo le palpebre, ma più chiudeva gli occhi più il dolore si faceva intenso. Venne pervaso dallagonia. Il suo corpo era un insieme di interminabile disperazione. Era difficile capire da dove cominciasse. Non era più Matt, era qualcun altro che viveva questo momento tragico.

Il volto di Claire gli balenò nella mente. Aveva così tanti rimpianti. Così tante cose che avrebbe voluto riparare. Ora non avrebbe mai più avuto loccasione di farlo. Laver fallito nel cogliere loccasione con lei era una perdita dalla quale non si sarebbe mai più ripreso. Era lepifania di cui necessitavaanche se gli era pervenuta troppo tardi per cambiare qualcosa. Tutto accadde in un flash di momenti, eppure lo annientò tutto allo stesso momento. Ciò che vide era il ricordo sfocato di una vita alla quale avrebbe potuto non ritornare mai più. La sua auto venne accartocciata in una scatola di metallo e vetro, e Matt si rese conto che non cera niente che potesse fare per aiutare sé stesso. Era troppo tardi, era troppo, un finale prima di aver avuto loccasione di iniziare. Perché non aveva fatto qualcosa prima? Perché era stato stolto

Si udirono urla nel caos. La sua gola era secca e la sua vistaDio, non vedeva niente. Qualcosa di liquido gli bagnava il volto. Matt cercò di sollevare la mano ma non riuscì a muoverla. In quel momento si rese conto che le urla provenivano dalle sue labbra, e che era quasi certo che non avrebbe vissuto abbastanza a lungo per dire a Claire che lamava

Matt, svegliati ordinò Claire.

Non si mosse. La sentiva chiamarlo vagamente. Voleva andare da lei, ma era difficile. Il suo corpo era congelato nellincubo dellincidente. La fatica di liberarsi e raggiungere la realtà impiegò ogni briciolo della sua volontà. Lincubo era qualcosa che cercava di evitare, ma che lo perseguitava comunque. Era il tormento con cui viveva ogni giorno. Pensava che quel giorno sarebbe morto, eppure era ancora vivo. I rimpianti che aveva realizzato di avere in quel momento non se nerano andati.

La differenza era che ora non pensava di meritarsi Claire. Non ne era degno, e non aveva il diritto di dirle quanto il suo amore per lei fosse cresciuto con gli anni. Lui si meritava qualcuno meglio di lui. Matt aprì gli occhi al suono della voce di lei. Sbatté le palpebre diverse volte, ma davanti a lui vedeva comunque tutto sfocato. Il colore biondo oro dei suoi capelli si mescolava al suo viso. Se non fosse stato abituato alla sua voce, non avrebbe avuto idea che davanti a lui si trovava Claire.

Che succede? le domandò alzando la mano per asciugarsi il sudore da un sopracciglio. Perché mi hai svegliato?

Stavi urlando. Gli passò le mani fredde nei capelli bagnati dal sudore. Era come se sinterruppe e rimase in silenzio per qualche momento. Che cosa stavi sognando?

La sua voce era colma di preoccupazione. Odiava il fatto che tutto ciò che lui faceva sembrava preoccuparla. Matt non voleva dirle dellincubo. Lo tormentava molto più di quanto volesse ammettere, ma questa era stata la prima volta in cui si era palesato con Claire presente. Era il suo fardello, e non lavrebbe sporcata con la bruttezza dello stesso, ed era qualcosa che non poteva essere cambiato. Il risultato era la sua nuova realtà. Aveva tamponato quellauto, ed il camion dietro di lui aveva tamponato il suo veicolo. La conseguenza era stata una reazione a catena di gomme stridenti, metallo piegato e vetri rotti. Allontanò limmagine e riportò lattenzione su di lei. Non è niente di cui ti devi preoccupare.

Troppo tardi sbuffò lei. Sono preoccupata. Non puoi fare in modo che io smetta di tenere a te solo perché ti mette a disagio.

Matt avrebbe desiderato poterla tirare a sé e baciarla. Era una pessima idea. La cosa peggiore che avrebbe potuto fare in quel momento. Quante volte doveva ricordare a sé stesso che lei meritava molto meglio di lui? Aveva avuto la sua possibilità e laveva sprecata. Come avrebbe potuto sapere che la vita gli avrebbe messo davanti una difficoltà di proporzioni epiche? Non cera modo di saperlo. Lei doveva andare avanti con la sua vita e trovare qualcun altro, perché Matt non sarebbe stato nientaltro che un fardello. Non poteva aspettarsi che Claire si sarebbe presa cure di lui per il resto della sua vita. Se avesse avuto loccasione di rimettersi in sesto e scoprire chi era adesso, lavrebbe dovuto fare da solo. Era ora di smettere di compatirsi e ricominciare a vivere. Ciò significava che Claire doveva andarsene, e lui doveva imparare come vivere senza di lei. Lamavaforse lavrebbe sempre amata, ma non poteva più dipendere da lei. Matt si era preso cura di sé stesso per anni, e si ricordava eccome chi era.

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