«Parli così per via di Vittore lo so.» comprese ed ammise Naila.
Presto Amjad le mollò uno schiaffo.
«Non pronunciare il nome di quellinfedele!» gridò anche.
Lei si resse il viso tra le mani e prese a piangere.
«È così grave che io mi sia imbattuta in qualcuno che desidera prendersi cura di me?»
Amjad la guardò deluso e rispose:
«Avevi già chi si prendeva cura di te.»
«Tu e la tua gelosia, Amjad! Non ho sostituito il tuo amore con quello di un altro.»
«Non darmi lezioni, Naila! Voi donne il tradimento lo portate nel cuore e mascherate il vostro male con questa stupida parola: amore.»
Naila alzò il tono della voce e insistette:
«Io non ti ho tradito, Amjad! Si rimane fratello e sorella anche quando si finisce tra le braccia di un estraneo.»
«Noi eravamo più di un fratello e una sorella, lo sai. Quante volte ci giurammo fedeltà quante volte!»
«Erano le promesse di una ragazzina, Amjad una ragazzina che conosceva ancora solo lamore del miglior fratello del mondo.»
«Io non avrei mai tradito quel giuramento.»
«Tu, Amjad, non avresti potuto Oggi, però, non puoi gettare su di me lo stesso biasimo con cui sei stato marchiato nel fisico. Sei tu leunuco Mattia non io.»
«Un male che giurasti avresti portato insieme a me.»
«Ma io non ne sono stata in grado, non dopo aver conosciuto Vittore. Perdonami, Amjad perdonami!»
Adesso, comprendendo che le ragioni di quellamore non si potevano scardinare con i sensi di colpa, leunuco del Re cambiò argomento e chiese:
«Hai detto delle nostre riunioni a quellinfedele?»
«No, non sono così stupida.»
«Perché allora mi hai mentito riguardo a questo luogo?»
«Per non mettere in difficoltà te e i tuoi amici quando avreste scoperto che frequentavo un cristiano.»
«Ciò che paventavi è realmente successo.»
«Lo so, ed è per questo che questa notte mi chiedi di lasciare questa casa.»
«Per questo e perché comprendo che sei cresciuta troppo per tenerti ancora a bada. È stata colpa mia se ti sei infatuata di quel pescivendolo. Io ho creduto che per te, Naila, non arrivasse mai la primavera, ma mi sbagliavo. Sei come tutte le altre e la stagione della monta non ti ha colta impreparata Tuttavia, sorella, sai bene cosa succede quando una bestia di razza viene lasciata libera durante lestro Rischia di incrociarsi con bestie selvagge e indegne. Perciò ti ho combinato la cosa, affinché il sangue della nostra stirpe non venga insozzato da quellessere selvaggio e indegno.»
«Il tuo discorso vale per le bestie non per gli esseri umani. Non sposerò nessuno che non sia Vittore!»
«Per darti allapostasia?»
«Quante figlie di rispettabili credenti hanno cambiato la lingua in cui pregano Dio in nome della convenienza? E in questa terra ci si sposava tra islamici e cristiani anche quando comandavano gli emiri. Me lo hai detto tu, Amjad.»
«In Sicilia i fedeli degni e convinti sono stati sempre troppo pochi Quelluomo ti ha già deviata, poiché sai bene che non è una questione di lingua. Tu bestemmi!»
«Tu stesso, fratello, compari davanti al Re indossando una croce doro e presenzi a tutte le feste dei cristiani per dare una parvenza di devozione.»
«Non ho scelto io di essere Mattia prego tuttavia cinque volte al giorno, poiché il canto del muezzin48 lo sento nellanima.»
«E perché allora io non posso fare lo stesso, praticare nel segreto ciò che non do a vedere sotto il sole?»
«Perché tu puoi scegliere!»
«È lamore che mi costringe.»
«Perciò ti ho data ad un uomo che sappia attenuare i tuoi bollori.»
«Non mi muoverò da questa casa, Amjad; Vittore è già luomo di cui parli! Rinnegami davanti ai tuoi amici, se questo serve a cancellare la vergogna che ti ho procurato, ma non costringermi a nulla. So bene quello che è successo sabato al mercato. Vittore mi ha promesso che si scuserà pubblicamente non appena avrà modo di rincontrarti.»
Dunque Amjad sorrise e, colto da una strana soddisfazione, spiegò:
«Quel venditore di gusci di cozze potrebbe essere già morto a questora.»
Naila rimase di pietra. Il volto del fratello improvvisamente cambiò i suoi connotati. Per la prima volta Naila vide un Amjad diverso, un uomo che giudicò semplicemente malvagio.
Disperata cercò di passare oltre il fratello e oltre la porta, presumibilmente per correre verso luomo che amava. Amjad però la trattenne e, mentre lei si dimenava e gridava, ordinò alla serva di salire in carrozza e al cocchiere di accorrere per dargli manforte. Alla fine Amjad la spuntò. Naila venne domata per mezzo di un abbraccio soffocante, lo stesso gesto che, figurativamente, per tutti quegli anni le aveva impedito di staccarsi dalla morbosa ossessione del fratello.
Dopo non molto la carrozza si trovò a passare per la porta di SantAgata. Qui alcuni uomini armati di torce e spade intimarono al cocchiere di fermarsi. Amjad comprese subito che non si trattava di guardie reali e temette lagguato e la rapina. Sapeva di dover agire con naturalezza, seppure di naturale lui avesse ben poco, essendo chiaramente un ricco eunuco al servizio di Sua Maestà.
Due di quei ceffi aprirono la portiera e fissarono dentro, soffermandosi per mezzo di una lampada sul viso di ognuno. Dunque, accorgendosi che tra i passeggeri non vi fosse chi cercavano, persero linteresse che dapprima avevano manifestato.
«Sono stata rapita e costui è il mio rapitore!» urlò Naila un attimo prima che quelli chiudessero la portiera.
Perciò uno di quei due, un biondo giovane che aveva le sembianze di un nobile, tornò ad avvicinarsi e chiese ad Amjad:
«È vero quanto dice questa fanciulla?»
«Ella è mia sorella e sì, Signore, lho costretta a seguirmi controvoglia.» spiegò con impareggiabile calma Amjad, consapevole che la verità fosse la cosa più saggia da dire.
«Perché?» domandò di nuovo quello.
«Intende sposare un uomo che non è al pari del nostro lignaggio.»
«Non è vero, Signore egli non è mio fratello!» sostenne ancora Naila.
Il tizio allora fece segno allaltro di tenerli docchio e andò a consultarsi con unaltra figura che si muoveva nellombra della notte. Si avvicinò dunque quello che doveva essere il capo, un nobilotto pressoché trentenne che brandiva determinato la sua spada.
«Siete uno degli eunuchi?» chiese.
«Sì.» rispose Amjad, gonfiandosi nel frattempo il petto per mettere in bella mostra il grosso crocifisso che portava al collo.
«Un eunuco del Re che rapisce una giovane donna Per farne cosa? Per il denaro di cui già è ricco? Per il sollazzo per il quale non possiede nessuna voglia e potenza?» fece riflettere lultimo giunto al suo sottoposto.
«Dove siete diretti?» chiese poi questi ad Amjad.
«A Platia49.»
E dunque intervenne laltro:
«Intendete scollinare i monti con questo mezzo? La strada per Platia diventa per molti tratti impraticabile.»
«Sbriglieremo i cavalli e proseguiremo in sella.»
«Da chi portate vostra sorella? Conosco tutti a Platia.»
Amjad sapeva che non poteva rivelare il nome del saraceno a cui avrebbe concesso la mano di Naila, non dopo aver mostrato il crocifisso.
«Dalle monache! Dove sennò?» intervenne nuovamente il capo, togliendo Amjad dal pericolo.
«La carrozza ci intralcia il passaggio e la visuale Andate pure!» liquidò spazientito sempre colui che era sopraggiunto per ultimo.
Naila, delusa e spaventata, non disse più nulla. Amjad, invece, non appena ripresero il cammino, fece: