Occhiataccia del Giudice al Pubblico Ministero mi stavo galvanizzando!
Qui si vuole evidenziare la pretestuosità del capo di imputazione. Infatti è palese che ci troviamo dinanzi ad una realtà diversa dal contrabbando classico previsto dalla norma di cui allart. 291 bis del decreto sul contrabbando, con leffetto di punire gli imputati per un reato che essi non hanno commesso!
Unultima precisazione prima di concludere, Giudice. Non deve impressionare la quantità ingente di tabacco e la somma di denaro trovate indosso agli imputati perché essi si recavano solo saltuariamente a comprare le stecche di sigarette incriminate e, una volta lì, acquistavano anche la razione loro spettante in precedenza.
Inoltre le sigarette che acquistavano erano provenienti dalla Svizzera e tra lItalia e la Svizzera ci sono precisi accordi di trasporto di merci. Quindi il tabacco non era da considerarsi come lavorato allestero!>>.
Ora lo sguardo del Giudice passa sugli imputati, le rughe sulla fronte non sono più corrucciate. Mi accingo alla fine della requisitoria
<<In conclusione, la difesa degli imputati chiede limmediato dissequestro delle stecche di sigarette e delle autovetture di proprietà degli imputati, lassoluzione piena ex articolo 530, primo comma, del codice di procedura penale, perché il fatto non sussiste, in subordine lassoluzione perché il fatto non costituisce reato.
Nella denegata ipotesi di mancato accoglimento delle richieste della difesa, si chiede il minimo della pena e lapplicazione dei benefici di legge: la non menzione della condanna nel casellario giudiziale e la sospensione condizionale della pena. Grazie, ho concluso>>.
Ho fatto tutto il possibile. Sono esausto. Nei giorni precedenti larringa ho studiato per ore fino a notte fonda per trovare una breccia nelle accuse della Procura. La sera precedente il processo ho avuto una intuizione geniale: il contrabbando riguarda il tabacco lavorato all'estero e se le sigarette fossero state acquistate allinterno della Unione Europea o presso un altro Stato che aveva precisi accordi in merito con lItalia, il reato sarebbe caduto con buona pace dellaccusa!
Ora bisogna solo aspettare che il Giudice esca dalla camera di consiglio e pronunci il verdetto.
Esco dallaula penale e mi reco al bar fuggendo dai microfoni dei giornalisti perché ho bisogno di stare un po da solo.
Mentre sono al bancone sorseggiando il caffè sento squillare il cellulare: <<Avvocato Ferrari dove sta? Qui il Giudice è già rientrato, corra!>>, mi avvisa il maresciallo Leone. Se il Giudice è rientrato così presto vuol dire che ha già in mente la sentenza e di solito non è una cosa buona. Corro giù per le scale ed entro nel primo ascensore aperto. Appena aperte le porte dellascensore, mi fiondo in aula zigzagando tra il pubblico e i giornalisti, entro giusto in tempo.
<<In Nome del Popolo Italiano, letti gli articoli 523 e seguenti, nonché larticolo 350 del codice di procedura penale, dichiaro gli imputati assolti perché il fatto non sussiste e ordino limmediato dissequestro dei beni presso la Procura>>.
Mi sento tremare dalla felicità, non credo alle mie orecchie. Ricevo immediatamente labbraccio di Leone e di Grosso mentre dalla sala si sente il pianto dei parenti degli ex imputati e il forte chiacchiericcio dei giornalisti Ho vinto! Ora mi aspetta il successo!
Capitolo 3
Il caso
(Tancredi)
Da qualche parte nel mondo, migliaia di anni fa, qualcuno ha teorizzato il capitalismo. Quella teoria economica è stata provata sul campo e ha dato luogo alle prime forme di azienda. Alcune di queste sono cresciute e, sempre in nome della teoria, hanno guadagnato qualche soldino da mettere nel porcellino di terracotta. Una parte ancora più esigua delle altre che si sono sviluppate, ha scoperto un bel giorno che il salvadanaio sulla mensola non bastava più a contenere i propri profitti, che nel frattempo si erano moltiplicati in modo osceno, ed ha pensato bene di comprarsi una banca per custodirli.
Ovviamente non stiamo qui a concentrarci sui modi più o meno legali, ad esempio lo strozzinaggio finanziario, con cui alcune compagnie hanno accumulato così tanto, ma teniamo a mente che quanto più grandi sono le loro fortune tanto più grandi sono i loro interessi.
In questo mare di piragna dove ognuno sopravvive cercando di dare la prima zannata, si collocano la società farmaceutica Dreddson & Co. e il dottor Francisco Alvarado.
Questa, almeno, è lidea che ha Richard Smithson, di raccontare un antefatto legale.
Circa dieci anni or sono la Dreddson, che si vanta di investire nella ricerca un miliardo di sterline lanno, aveva annoverato il giovane e promettente scienziato tra le sue file, dandogli una paga che oscillava poco sotto il prodotto interno lordo del Principato di Monaco.
Francisco Alvarado, con la sua laurea alla John Hopkins e due master, uno in oncologia gastroenterica ad Harvard e laltro in oncologia tiroidea a Cambridge, si era presentato con le credenziali in regola per scoprire la cura contro il cancro e naturalmente la Dreddson aveva coltivato questa sua passione per uno scopo profondamente umanitario: guadagnare una mappata di soldi. Nel giro di una settimana gli avevano dato un laboratorio superattrezzato, una macchina, un cellulare e, soprattutto, una missione. Creare un farmaco antitumorale da poter invadere il mercato.
La joint-venture tra i due era stata duratura e non priva di soddisfazioni. Alvarado progrediva anno dopo anno, anche se la medicina miracolosa non era ancora arrivata. Insomma, tutto procedeva per il meglio, fino a quando, stando a quanto dice il gigante farmaceutico, Alvarado ha raccolto armi e bagagli ed è volato a sud della Manica lasciando come lettera di dimissioni un dito medio alzato.
Naturalmente, il colosso della salute aveva vincolato sotto un contratto di ferro qualsiasi scoperta o prodotto finito che il caro Alvarado avesse tirato fuori dal suo vulcanico cervello, quindi riteneva che la perdita del capo della ricerca fosse un problema in qualche modo arginabile e non si era preoccupato più di tanto delle sue sorti. O almeno questo era successo prima che qualche topo di laboratorio della Dreddson aprisse pagina 47 del British Medical Journal e scoprisse con orrore che la Salus S.p.A., società farmaceutica operante principalmente in Italia, con sede legale a Napoli, stava per presentare al consesso medico scientifico italiano una cura rivoluzionaria per il cancro metastatico intestinale.
Quello che sorprese di più la Dreddson, non fu tanto la notizia in sé, quanto il nome del dottore cui la Salus aveva affidato la ricerca. A quanto pareva Alvarado aveva cambiato nazione ma non la professione.
<<E questa è, in breve, la ragione per cui la Dreddson si è rivolta a noi>>, dice Richard prima di scolarsi lultimo sorso del suo schifoso caffè. Accavallo lentamente le gambe e prendo un bel respiro.
<<Fammi indovinare. Dobbiamo impedire a quel farmaco di uscire sul mercato nel caso venisse approvato dalle autorità italiane>>.
<<In buona sostanza, sì. La Dreddson ha motivo di credere che Alvarado abbia ultimato il suo farmaco grazie ai risultati scientifici ricavati dal suo lavoro con loro e li abbia usati per terminare la sua ricerca con la Salus. Ma poiché quei risultati facevano capo ad un contratto vincolante>>
<<...sono in automatico coperti dal segreto industriale>>, termino io. Smithson annuisce.