L. G. Castillo - Dopo La Caduta стр 8.

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Le cadde la mascella e arrossì violentemente. A parte una vista ed una forza superiori, gli angeli possedevano anche un udito amplificato. La maggior parte delle volte, questo era considerato un plus. Ma quando si vive in stretto contatto e vuoi un po’ di privacy? Non tanto.

“Io . . . tu . . . beh . . .” Era così imbarazzata.

Lui fece una risata e le baciò la punta del naso. “Sei così carina quando arrossisci.”

“Argh!” Saltò giù dal letto e si mise una vestaglia. “Parlo sul serio.”

Lash si appoggiò alla testiera del letto, le braccia dietro alla testa. “Dimmi: qual è il vero problema?”

Lei sedette sul bordo del letto. Lash sapeva leggerla come un libro aperto. “É quello che ha detto Rachel su di lei e Uri. Non voglio che succeda a noi.”

Il suo sguardo si fece serio, e tese una mano per accarezzarle una guancia. “Non succederà. Io sono qui con te. Non vado da nessuna parte.”

“E se finissimo nei guai per tutte queste attività al di fuori del matrimonio? Non voglio correre rischi.”

“Naomi, questo non succederà.”

“Mi sentirò meglio una volta che avremo ufficializzato la nostra relazione.” Si avvicinò e lo baciò dolcemente.

Lash la guardò e scosse la testa, ridendo. “Se veramente ti farà sentire meglio . . .”

“Lo farà” gli disse con un grosso sorriso. “Raccontami come si svolge la cerimonia.”

“Beh, non è molto diversa da quelle a cui sei abituata. Michael celebra un rito e le coppie si scambiano voti di dedizione reciproca davanti a dei testimoni.

“Ne hai vista qualcuna?”

“Uri e Rachel hanno fatto la loro cerimonia un po’ di tempo fa. Era il 1987 o l’88. Non ne sono certo. Erano sicuramente gli anni ’80, però. A quei tempi lui seguiva quella strana moda dei capelli ad ala di gabbiano.”

Naomi fece una risata pensando ad Uri con i capelli pettinati come un paio di ali per fare pendant con le ali vere sulla sua schiena. Questo stile era diffusissimo negli anni ’80. L’amore del padre per gruppi musicali alternativi le aveva fatto conoscere molteplici tipi di pettinature e mode strane. “Sì, me lo posso proprio immaginare.”

La risata di Naomi si calmò, e tornò seria pensando alla cerimonia. Non si era mai immaginata che si sarebbe sposata o che si sarebbe legata a qualcuno fino a quando non aveva incontrato Lash. Sapeva che era una cosa che a Welita sarebbe piaciuto tanto vedere. E suo padre avrebbe adorato poterla scortare lungo la navata tenendola a braccetto. Gli occhi le si riempirono di lacrime al pensiero che la sua famiglia non ci sarebbe stata.

“Credevo che questo pensiero ti rendesse felice” le disse Lash a bassa voce.

Lei lo guardo e si sforzò di sorridere. “Sono felice. Mi sto legando a te per la vita.” Gli diede un leggero bacio.

“Sii onesta. Non vogliamo iniziare la nostra eternità con dei segreti, non credi?”

Lei sospirò. “É solo che a volte mi manca la mia famiglia. Non potranno vedere la cerimonia. E mio padre, non potrò mai fare questa esperienza con lui.”

Sgranò gli occhi quando si accorse che Lash era impallidito. Senza parole, lui uscì dal letto, andò in cucina, e si versò un bicchiere d’acqua.

Lei osservò i suoi muscoli che si tendevano mentre le dava la schiena, in silenzio. “Lash?”

Svuotò il bicchiere di un fiato prima di riportare l’attenzione su di lei. Le parlò con le labbra ancora bagnate. “Vorrei tanto poter fare qualcosa per sistemare questa situazione.”

“Oh, Lash. Non è colpa tua se mio padre se n’è andato o se io mi trovo qui. Mi devo solo ricordare continuamente che, essendo qui, posso occuparmi meglio della mia famiglia.”

“Uh, Naomi.” Si asciugò le labbra con il dorso della mano. “C’è qualcosa di cui ti devo parlare a questo proposito.”

“Di cosa si tratta?”

Lash si passò la lingua sulle labbra nervosamente e aprì la bocca per dire qualcosa, per richiuderla subito dopo.

“Lash?” Naomi sentì sopraggiungere il panico. C’era qualcosa che non andava. Perché si stava comportando in maniera così strana?

Lash scosse la testa e la guardò con un sorriso che però non si rifletteva nei suoi occhi. “Hai assolutamente ragione. Insieme, possiamo vegliare su Welita e sugli altri. Sai cosa? Andiamo a dar loro un’occhiata domattina.”

“Mi piacerebbe tanto!” Sorrise e poi d’un tratto fece una smorfia. “No, aspetta. Penso che non dovremmo farlo. Gabrielle è stata abbastanza chiara sul fatto che dovessi restare lontana dal ponte per un po’.”

“Ah, non preoccuparti di lei. Sarà una cosa veloce.”

Naomi era combattuta fra il desiderio di seguire gli ordini di Gabrielle e quello di vedere Welita. Avrebbe voluto così tanto poterle dire della cerimonia con Lash. Era la cosa più vicina ad averla effettivamente lì con lei. “Magari è meglio se vado da sola.”

“Voglio venire con te.”

“Non voglio che tu abbia dei guai. Sei appena tornato!”

“La smetti di preoccuparti? Andrà tutto bene. E poi, a me non è stato detto di rimanere lontano dal ponte.” Sorrise. “Mi piacerebbe vederli. Saranno anche la mia famiglia molto presto.”

Lei gli buttò le braccia al collo. “Lash, mi hai reso la donna più felice al mondo. Ti amo.”

Lui si staccò per guardarla dritto negli occhi. “Qualunque cosa succeda?”

Lei sbatté gli occhi, sorpresa. “Naturalmente. Perché mi fai una domanda così stupid—”

Fece un salto sentendo che bussavano alla porta. “Chi può essere? Le uniche persone che vengono a casa nostra sono Uri e Rachel.” Naomi strinse al corpo la vestaglia e andò alla porta.

Lash le prese la mano. “Non andare.”

Lei rise. “Cosa c’è che non va oggi in te? Sei così agitato.”

“Vado io” le disse.

Naomi scosse la testa mentre lui indossava velocemente un paio di jeans. “Ti comporti come se vivessimo nella zona più pericolosa di Houston.”

Lash corse alla porta e la spalancò. Serrò la mascella e strinse le mani a pugno.

“Fratello!” gridò Jeremy entrando in casa e dandogli una pacca sulla spalla. “Sono troppo in ritardo per la tombola?”

4

Lash venne assalito da un tumulto di emozioni mentre osservava Jeremy entrare in casa. Fece un respiro profondo, ricordando a se stesso che questo era suo fratello, e il suo migliore amico di sempre. Cercò con tutte le sue forze di cancellare la visione, no, la memoria di Jeremy con Naomi.

Era un ricordo che continuava a ripresentarsi alla sua mente, anche dopo che Jeremy era partito per la sua cosiddetta pausa e Lash era andato a vivere sulla montagna con Naomi. Era il ricordo di Jeremy che offriva un anello di matrimonio al padre di Naomi, un simbolo dei vecchi tempi, quando il primogenito di una famiglia si recava dal padre di una donna per chiederla in sposa. Raphael non aveva negato che fosse effettivamente un ricordo.

E Jeremy? Non aveva bisogno di parlare—il suo sguardo diceva tutto. Lash si ricordò dell’espressione sul suo viso quando aveva visto Naomi per la prima volta. Lash non riusciva a togliersi quello sguardo dalla mente. E ora eccolo qui, che si comportava come se niente fosse.

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