L. G. Castillo - Dopo La Caduta стр 6.

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“Se ti preoccupi per Lash, ti assicuro che non ci sarà alcuna interferenza da parte sua. Me ne occuperò io.”

“Preoccupato. Puoi dirlo forte. Quando scoprirà che sono proprio io ad essere il partner dell’amore della sua vita nel suo primo incarico, diavolo—”

Gabrielle gli lanciò un’occhiataccia per la sua scelta delle parole.

“Uh, voglio dire”—si schiarì la voce—“lo sai, non è l’angelo più ragionevole. E quando ci siamo separati dopo la nostra lite abbiamo lasciato un po’ di cose in sospeso.”

“All’epoca avevo suggerito che ti prendessi del tempo per dare modo a te, e speravo anche a Lash, di riflettere su tutto ciò che è emerso.” Gabrielle guardò verso la montagna e poi di nuovo verso Jeremy. “E magari di risolvere i sentimenti che possono ancora. . . indugiare.”

Jeremy deglutì nervosamente al suo sottinteso. “Non sono certo di capire cosa intendi.”

Lei rispose con voce molto bassa e dolce. “Sei al corrente, vero, di avere un’ottima reputazione come giocatore di poker? Le tue capacità potrebbero esserti utili in questo caso, non credi?”

Lui aggrottò la fronte. “Non capisco.”

Gabrielle sospirò. “Sebbene io detesti quel gioco, sono molto abile nel mantenere quella che viene chiamata una faccia da poker. Credo di poter affermare di aver avuto molto successo in questo.”

Il suo viso si modificò come se si fosse tolta una maschera, e una donna dolce e vulnerabile subentrò a quella dall’atteggiamento duro per cui Gabrielle era nota. “Tu provi dei sentimenti per quella ragazza. Era palese quando ti trovavi al suo capezzale, in attesa che si risvegliasse. In effetti, ti si leggeva chiaramente in faccia la prima volta che l’hai vista quando ti sei dovuto occupare di Deborah e Nathan.”

“Mi hai visto?”

“Sì” rispose con voce dolce.

“Perché? Perché mi stavi osservando?”

“Perché sapevo quello che provavi per lei tanto tempo fa quando avrebbe dovuto diventare tua moglie. E so che i sentimenti non spariscono—anche quando i ricordi vengono cancellati.”

Jeremy fece un passo avanti e le prese un braccio con forza. “Cosa sai? Dimmelo.” Doveva saperne di più. Magari se avesse scoperto cosa era successo nel suo passato, avrebbe potuto liberarsi dei sentimenti che continuavano a crescergli dentro.

Lei fece una smorfia e guardò la sua mano.

“Scusa.” Fece cadere la mano. Stava andando troppo oltre. Doveva riprendere il controllo.

“Non sta a me raccontare questa storia.” Si strofinò il braccio dove l’aveva afferrata. “È qualcosa che Raphael vuole condividere con te, Lash e Naomi. È con Michael in questo preciso momento, e gli sta chiedendo il permesso di rivelarvi parte del vostro passato.”

“Avremo indietro i nostri ricordi?”

“Ne dubito. Sono sicura che Raphael vi abbia già detto che la soppressione dei vostri ricordi fa parte della sua punizione.”

Jeremy annuì. Mentre era a fianco di Naomi aspettando che si riprendesse, Raphael gli aveva spiegato perché lui e Lash non potevano ricordare il proprio passato. “Sembra un tempo un po’ troppo lungo per una punizione.”

“Non sta a te decidere la giusta durata di una punizione” lo sgridò. “Ma sono d’accordo. Credo che il perdurare di questa situazione sia legato a ciò che sta accadendo adesso, incluso il tuo attuale incarico. Ciò che ha fatto Raphael ha avuto conseguenze non solo per te, Lash e Naomi, ma anche per. . .” fece una pausa mentre Jeremy la guardava con il fiato sospeso.

“Beh, ora me ne devo andare. Volevo solo informarti che il tuo incarico comincerà presto e volevo darti il tempo di prepararti.”

Jeremy espirò, deluso. Gabrielle non gli avrebbe detto niente. A parte questo, doveva comunque trovare il modo di liberarsi in qualche maniera da questa missione se voleva che le cose con Lash si risolvessero prima o poi.

“Esiste un qualche modo in cui io possa appellarmi contro questo incarico? Magari potrei parlare con Michael?”

“Potresti, ma lo faresti arrabbiare ancora di più. Gli ho già parlato da parte tua. Come pensi di aver ottenuto il permesso di andartene e rimanere isolato da tutti?”

“Sei stata tu?”

“Sì. Perché sei così sorpreso? Ogni tanto anch’io faccio qualcosa di carino” disse con un luccichio negli occhi verdi.

Lui sbatté gli occhi, sconvolto. Sembrava proprio che lei stesse scherzando.

“Michael voleva che tu ti occupassi dell’istruzione di Naomi e che fossi il suo partner nel primo incarico. Io l’ho convinto ad assegnare a me la parte dell’addestramento.”

“Gabrielle, non so come ringraziarti.” Se solo fosse stata altrettanto carina con Lash, la vita sarebbe stata diversa per suo fratello. Sebbene Lash non lo avrebbe mai ammesso, tutto ciò che voleva da lei era rispetto.

“Eccoti qui. Ti stavo cercando, Jeremiel.” Raphael lo stava chiamando dalla direzione dei giardini. Una replica più anziana di Jeremy li raggiunse con un largo sorriso stampato sulla faccia. “Bentornato, figlio mio.”

Jeremy deglutì nel sentire queste parole. Aveva sempre considerato Raphael come un padre. Sebbene lui avesse sempre prestato maggiori attenzioni a Lash, Raphael era riuscito a passare del tempo anche con lui.

“Visto il sorriso sul tuo viso, deduco che il tuo incontro con Michael sia andato bene” disse Gabrielle.

“Sì, è vero. Concorda sul fatto che farebbe bene a tutti noi condividere qualche informazione sul nostro passato nella speranza di rafforzare i nostri legami e guarire le ferite.” Raphael si girò verso Jeremy e gli diede una pacca sulla spalla. “Vieni, Jeremiel. Abbiamo molto da condividere con tuo fratello.”

Nell’attimo prima di girarsi Jeremy vide che Gabrielle guardava Raphael con tale desiderio che rimase di stucco. Lei strinse gli occhi verdi e il suo viso tornò quella della vecchia Gabrielle e Jeremy si chiese se si fosse immaginato tutto.

Lei guardò la montagna e poi di nuovo lui, rivolgendogli un sorriso sottile. “Ricordati ciò che ti ho detto, Jeremy. Gioca la tua partita a poker.”

3

Naomi mise i piatti nel lavandino e cominciò a pulire freneticamente la cucina, cercando di cancellare dalla mente l’immagine di Uri in punto di morte. Non voleva pensare alla possibilità di perdere Lash in quel modo.

“Cosa stai facendo?” chiese Lash, in piedi dietro di lei, passandole un dito lungo il collo.

“Sto pulendo.” Mise i fagioli in un contenitore e le carte della tombola in una scatola.

“Parlavo sul serio prima.” Prese la scatola dalle sue mani e la rimise sul tavolo.

I suoi occhi ardenti color nocciola si allacciarono ai suoi e si spostarono lentamente verso la sua bocca. Passò il pollice con dolcezza sul suo labbro e rimase fermo a guardarlo, incantato.

Il respiro di Naomi accelerò, e inalare il suo profumo delizioso le fece dimenticare Uri, Rachel, l’Inferno, e la morte. “Dicevi?”

Lash si avvicinò, le labbra a un millimetro dalle sue, e sfiorandola le disse: “Lo sai.”

Sollevò la testa e fece una smorfia sexy che non mancava mai di farle ribollire il corpo. Le sue lunghe dita le passarono fra i capelli. Lash prese una ciocca, la avvicinò al naso, e inalò. Il suo petto vibrò di piacere, facendo tremare le gambe a Naomi.

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