Amy Blankenship - Ombra Di Morte стр 8.

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“Troppo tardi.” disse Envy senza sensi di colpa. “Ieri ho rescisso il contratto e tutte le nostre cose sono già impacchettate.” Scrollò le spalle allo sguardo che Chad le lanciò e alzò il mento con aria di sfida “Che c’è? Sul contratto c’era anche il mio nome.”.

“Pazienza.” Chad cedette, decidendo di abbandonare l’argomento.

Trevor annuì e gli diede una pacca sulla spalla “Beh, pensaci... è meglio questo che vederla dare fuoco alla casa e poi doverla arrestare. Io mi accontenterei, se fossi in te.” Guardò Envy appena in tempo per vedere la luce nei suoi occhi e capì che l’aveva appena resa molto felice.

“Andiamo.” disse Envy emozionata. “Devi vedere tutto quello che abbiamo fatto al club. È molto più grande di prima.”.

Chad sorrise e si lasciò trascinare da un lato all’altro del club. Trevor li seguì a poca distanza, osservando le nuove decorazioni e sogghignando per le numerose zucche illuminate che gli altri stavano attaccando alle pareti della pista da ballo.

Warren era sull’impalcatura, appeso a testa in giù davanti alla palla stroboscopica per appendervi qualcosa.

“Accendi.” gridò Warren dopo essersi alzato in piedi.

Le luci si spensero e la sfera si illuminò. Trevor rimase perplesso mentre la palla rifletteva la luce sul pavimento e sulle pareti. Centinaia di streghe, scheletri e gatti neri sembravano rincorrersi a vicenda.

“È fantastica, fratellone.” gridò Devon.

“Ti sei ricordato di ordinare il fluido per la nebbia?” chiese Warren.

Devon fece un cenno col pollice in su “Arriva domani mattina. Nick si è offerto di andare a ritirarla.”.

“È VIVO!” si sentì urlare.

Chad gridò per lo spavento quando si sentì afferrare da dietro all’improvviso e si girò di scatto. Quando i suoi piedi toccarono di nuovo il pavimento dovette aggrapparsi alla ringhiera per reggersi. Guardando dietro di sé vide Nick.

“Nick.” lo ammonì Envy. “Non fare così.”.

“Perché no?” chiese Nick con un ghigno. “È il periodo giusto per spaventare a morte la gente. E poi non capita tutti i giorni di vedere qualcuno che ha ingannato la morte. Anch’io merito un abbraccio.”.

Chad si era ripreso e sbatté le palpebre verso Nick. “Perché, signor Wilder?” disse con voce dolce e mielosa “Non sapevo che le importasse.”.

Nick si fermò e girò lentamente lo sguardo verso Chad, che stava ridendo come un ebete.

“Accidenti.” disse Nick quando realizzò che Chad lo stava prendendo in giro. “Finché non lo rifarai MAI più andrà tutto bene.”.

“Ciao, Trevor.” disse Alicia, arrivando dietro Nick. Non vedeva Micah da due giorni perché lei e Damon stavano ancora testando la loro nuova casa al Love Bites. Anche Michael e Syn dovevano vivere lì ma, fino a quel momento, non si erano ancora trasferiti. “Micah si sta comportando bene al lavoro?”

Trevor sorrise “Se non contiamo le battaglie con gli aeroplanini di carta, usando la finestra per colpire i passanti ignari, e il continuo impedirgli di ricoprire l’auto di Tasuki di stelle filanti... sì, si sta comportando bene.”.

Alicia sorrise “Già, mi ha raccontato del nuovo arrivato che si è unito a lui e Titus e, da quello che dice, Tasuki sembra piuttosto carino.”.

Damon ringhiò alle sue spalle e lei si voltò prontamente per schiaffeggiarlo sul braccio. “Smettila.” disse Alicia, poi si rivolse a Nick “A proposito di vampiri pazzi, ho qualcosa per te.” Lo allontanò dagli altri, non volendo che nessuno vedesse il regalo che aveva per lui.

Nick si accigliò quando Alicia gli mise qualcosa in mano. “Che cos’è?” chiese incuriosito mentre fissava la collana nel proprio palmo.

“È un ciondolo che ho creato per proteggermi dall’incantesimo dei vampiri.” sussurrò Alicia, poi sorrise maliziosamente a Damon. “Ho sostituito la catenina d’oro che indossavo io con un laccio di cuoio nero, così ti starà meglio. Non dire a nessuno che ce l’hai. Se la indosserai alla festa allora Michael non potrà costringerti a travestirti da donna.”.

Nick aveva un sorriso stampato sulla faccia “Fantastico! Chi ha detto che devo aspettare Halloween per indossarla?” S’infilò subito la collana, sentendosi già più al sicuro. Ignorò Damon che aveva ripreso a ringhiare e nascose il ciondolo sotto la maglietta. “Ti sono davvero debitore.”.

Damon trascinò Alicia verso Envy, prima che Nick decidesse di abbracciarla. Lei non sarebbe stata molto contenta se avesse strangolato il giaguaro con la sua collana. Sapeva che Nick non ricordava nulla ma l’immagine di lui e Alicia nel salotto di Michael era ancora troppo fresca nella sua mente.

Alicia si accigliò quando diverse lampadine sul soffitto s’illuminarono e poi esplosero. Guardò Damon quando Warren, da sopra le travi, gridò qualcosa a proposito di un corto circuito. Nascose il proprio sorriso mentre avvolgeva le braccia attorno a Damon nel tentativo di risparmiare un sacco di fatica extra al club.

“Da cosa ti travestirai?” chiese Chad a Nick quando raggiunse gli altri.

“Sarò la versione moderna di ‘Billy the Kid’.” rispose Nick con aria seria.

“In poche parole...” mormorò Alicia “... si travestirà da se stesso.”.

Tutti ridacchiarono quando Nick scrollò le spalle e andò ad aiutare Quinn e Kat dietro al bancone. Alicia sussultò all’improvviso e si precipitò verso il retro del club, con Damon che la seguì con uno sguardo predatorio.

“Secondo te che succede?” chiese Chad perplesso.

“Tu che dici?” Devon sorrise.

Trevor guardò Envy e si accigliò quando notò che, tutto d’un tratto, sembrava un po’ pallida.

“Envy, stai bene?” le chiese piano.

La ragazza gli rivolse un sorriso smagliante e mentì “Certo, sto benissimo...”.

Lui si lanciò per afferrarla nel momento in cui i suoi occhi si chiusero.

“Envy.” Chad la raggiunse mentre Trevor la adagiava sul pavimento. “Che diavolo è successo?”

Devon si era mosso nello stesso istante ma Trevor era più vicino. S’inginocchiò accanto a Chad e accarezzò la guancia della sua compagna.

“Envy.” sussurrò lui mentre le sfiorava la pelle. “Avanti, piccola, apri gli occhi.”.

“Ha dormito abbastanza?” chiese Chad con tono accusatorio.

Envy strizzò gli occhi mentre le voci si allontanavano e gemette prima di riaprirli lentamente. Si accigliò quando tutti e tre gli uomini sospirarono di sollievo.

“Perché mi guardate in quel modo?” chiese, e si guardò attorno confusa. “Sono caduta?”

“Sei svenuta.” spiegò Chad, ottenendo una piccola rivalsa per tutta la preoccupazione che sua sorella aveva scaricato su di lui. “Stai bene?”

Envy gli afferrò la mano e si alzò lentamente in piedi “Sì, dev’essere tutta l’eccitazione del momento. Mi stavo divertendo così tanto con i preparativi che magari ho dimenticato di mangiare, o qualcosa del genere.”.

Trevor scosse la testa per quella bugia “Questa non me la bevo.” Prese il cellulare e compose rapidamente un numero. Il telefono squillò alcune volte prima che una voce familiare e cordiale rispondesse.

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