Amy Blankenship - Ombra Di Morte стр 7.

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Deth vide Shadow svanire nel mondo degli spiriti e sorrise quando i suoi sottomessi la seguirono. Rivolgendo la propria attenzione all’anello, si spostò alla luce della finestra per ammirarlo. Inclinò la testa, sentendo non soltanto il piacere di Tiara ma anche la frustrazione di colui che portava l’altro anello.

“Oh, tu la vuoi.” sussurrò Deth con voce suadente.

Girò l’anello, recitando silenziosamente gli incantesimi runici incisi su di esso, e sorrise di nuovo. L’anello iniziò a brillare di un rosso acceso e piccole fiammelle eruppero dall’iscrizione, illuminando le parole mentre lui le recitava.

“Tu avrai lei e tutto quello che ha da offrirti.” promise Deth. “Tutto quello che devi fare è uccidere chiunque si trovi sul tuo cammino.”.

Capitolo 3

Chad non aveva ancora rivolto la parola a Trevor quando entrarono nel parcheggio del Moon Dance. Soltanto Evey era riuscita a farlo parlare un po’ e Trevor stava iniziando a sentirsi escluso. Non era scontento del fatto che Chad vivesse da solo, cavolo no, capiva il significato di ‘privacy’.

Quello che lo spaventava di più era il pensiero che lui tornasse in quell’appartamento e che qualsiasi cosa lo avesse ucciso potesse tornare per il secondo atto. L’ultima volta erano arrivati tutti troppo tardi e lui non voleva affatto rivivere la scena della morte di Chad. Una volta era più che sufficiente.

Trevor sospirò quando Chad scese dalla macchina senza dire una parola e si diresse a grandi passi verso l’ingresso del club.

“Ehi, aspetta un attimo.” gridò Trevor chiudendo un po’ troppo forte lo sportello. Fantastico, ora si sentiva in colpa per entrambi i suoi amici.

“Che c’è?” Chad ringhiò senza voltarsi.

“Dai, amico.” disse Trevor raggiungendolo e posandogli una mano sulla spalla “Non ci siamo alleati contro di te. Vogliamo solo assicurarci che chiunque ti abbia ucciso non ci riprovi.”.

“E lo fate privandomi della mia libertà?” chiese Chad con uno sguardo duro.

Trevor scosse la testa “Tu non ti sei visto, sdraiato lì per terra senza vita, in una pozza del tuo stesso sangue... è una cosa che non voglio rivedere mai più. So che adesso sei vivo e vegeto, ma questo non cancella il fatto che sei morto perché uno stronzo ti ha piantato un coltello nel cuore e l’ha fatto fermare.”.

“Perché ti preoccupi?” chiese Chad incuriosito.

“Ecco, l’altro giorno mi hai chiesto come sono riuscito a controllare le mie emozioni riguardo quegli agenti morti. Ti ricordi la mia risposta?” Trevor si passò le mani tra i capelli, sentendosi in colpa per ciò che aveva detto quel giorno.

Chad si accigliò “Sì, hai detto che dopo un po’ sei semplicemente diventato immune o qualcosa del genere.”.

Trevor lo guardò dritto negli occhi “Ho mentito.”.

“Cioè?” gli chiese Chad, ricordando di averlo colpito in faccia per quello che aveva detto. All’improvviso ebbe l’impulso di farlo di nuovo, ma questa volta ci pensò su. Rimase stupito per la confessione del suo amico e rimase lì per qualche secondo dopo che Trevor gli era passato accanto per entrare.

“Entri o vuoi restare lì tutto il giorno?” chiese Trevor, sentendosi meglio adesso che si era tolto un po’ del peso che aveva sulle spalle.

“Sì, arrivo.” mormorò Chad, sentendosi un perfetto idiota per essersi comportato da ragazzino per tutto il giorno.

Trevor lo fermò prima di entrare, per alleggerire la tensione “Ho una reputazione da difendere, quindi, se non ti dispiace...”.

Chad fece un cenno con la mano “Sì, sì, lo so... non devo farti sembrare una femminuccia, anche se la tentazione è forte.”.

Trevor gli mostrò un pugno e ringhiò, mentre Chad rise e sgattaiolò dentro. Era bello vederlo sforzarsi di ridere di nuovo. Chad odiava essere al centro dell’attenzione ma se lo meritava, per essersi fatto uccidere spaventando tutti a morte.

Quando Trevor sentì Envy gridare e Chad lamentarsi, aprì la porta ed entrò incuriosito. Un sorriso compiaciuto apparve sul suo viso quando vide Chad addossato al bancone, con un’estasiata Envy appiccicata a lui come un francobollo.

“È così bello vederti!” gridò Envy.

Gli occhi di Chad si spalancarono per la quantità di forza che lei stava usando per abbracciarlo. “Envy...” gemette lui scherzosamente “Non... respiro.”.

Seguirono alcune risatine alla reazione di Envy per suo fratello appena resuscitato... ma non potevano certo biasimarla.

“Scusa.” disse lei con una risatina lasciando andare Chad, poi sorrise a Trevor. Lui distolse subito lo sguardo e lei capì il perché nel momento in cui sentì il braccio di Devon stringerla.

Trevor osservò i preparativi per Halloween. Il club aveva già distribuito i volantini per la grande riapertura e doveva essere tutto pronto. Avevano cambiato idea, passando da una festa privata per Halloween alla riapertura al pubblico del loro club ingrandito e rinnovato.

“Allora, che succede?” chiese Envy.

“Chad non starà al castello e si rifiuta di vivere al Night Light.” rispose Trevor, ricevendo uno sguardo fulminante da Chad.

Envy si accigliò, esternando la propria preoccupazione “E perché no? Non puoi stare da solo.”.

L’espressione di Chad divenne minacciosa quando si rivolse a sua sorella “Sono adulto ma non sono ancora pronto per la casa di riposo. Non dovrebbe importarvi se vivo da solo o no. Se chi mi ha attaccato vuole trovarmi allora niente lo fermerà.”.

“Chi, o cosa...” Devon s’intromise nella conversazione e gli tese la mano “Bentornato nel mondo dei vivi.”.

Chad gli strinse la mano “Già, mi piacerebbe solo poter vivere questa vita con un senso di libertà.” Sospirò quando vide Trevor e Devon snobbarsi a vicenda.

Envy si accigliò “Ma perché non puoi vivere al Night Light? È il posto perfetto. Nessuno entrerà senza che un paio di dozzine di lupi gli saltino addosso.”.

“Non mi sentirei a mio agio lì.” rispose Chad sinceramente. “Se proprio devo, mi sistemerò in una delle celle private in centrale.”.

“Vuoi dire nel ‘buco’?” chiese Trevor con una smorfia.

Chad scrollò le spalle “Almeno sarò al sicuro e sotto costante sorveglianza... che è quello che sembrate volere tutti.”.

“Non è questo, Chad.” disse Envy tristemente. “Noi siamo la tua famiglia, i tuoi amici. Vogliamo solo assicurarci che niente ti attacchi di nuovo.”.

Trevor si passò una mano tra i capelli quando la tristezza di Envy lo colpì come un muro di mattoni “Okay, ne ho abbastanza. Chad, puoi trasferirti da me... ho più di una stanza libera e sono spesso fuori casa. Starai quasi sempre da solo, io mi farò vivo ogni tanto. Ha uno dei sistemi di allarme migliori sul mercato ed è molto più bella del ‘buco’.”.

Chad lo guardò con un’espressione accigliata. Non ci aveva mai pensato e il fatto che Trevor si fosse offerto non andava sottovalutato, poiché tutti sapevano quanto tenesse alla propria privacy.

“D’accordo.” disse Chad sottovoce, in realtà l’idea gli piaceva. “Più tardi andremo a prendere le mie cose e verrò a stare da te. Ma...” continuò “... terrò il mio appartamento. Così quando vorrò stare un po’ da solo avrò un posto dove andare.”.

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