Alessandro Ziliotto - Oltre Il Limite Della Legalità стр 16.

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Ehy Archimede, come va? Andata bene la giornata oggi?

Si si, tutto bene.

Quel personaggio così fuori luogo e incredibilmente inaffidabile, era incarnato in una persona alta circa un metro e settanta, dalla corporatura esile e disidratata, e dal sorriso tuttatro che perfetto. Quando sorrideva dei piccoli fori scuri,marchiavano il suo sorriso. I capelli neri crescevano a ciuffi qui e là, facendosi notare grazie alla loro lunghezza relativamente corta. Dimostrava molto più dei suoi 24 anni, ma non sembrava interessarsi della cosa, anzi, disprezzare la cura della sua persona, ora che lo conoscevo da poche ore, pareva un risultato cercato, e a dire il vero, pienamente trovato. I vestiti che indossava erano sempre stropicciati e solo saltuariamente profumati, anche se non potevo dire che emanasse un odore sgradevole, ma solo un po nauseante. In poche parole era lopposto del fratello, il quale, anche a causa, o per fortuna del lavoro come interprete, doveva mantenere un certo tipo di dignità e pulizia. Ahmed invece vestita con delle semplici magliette da pochi euro, e dei pantaloni definibili quasi jeans, calzando ovviamente dei sandali, cosa che in casa ometteva puntualmente. Le unghie dei piedi, per comerano tagliate, sembravano strappate via a morsi.

Ho capito non hai fatto nulla come al tuo solito, e chi lo sente tuo fratello ora che torna a casa?!

Quello che spetta a me, spetta pure a tenon è che tu abbia fatto molto più di me, anzi, te ne sei andato in palestra, giusto?

Certo che sono andato in palestra, ma a te quello che faccio io non ti deve interessare, e poi ora come ora lultima cosa che mi serve è trovare un lavoro, ma questi non sono affari che ti riguardano, e poi sei tu quello che vive sulle spalle del fratello da anni e prima che tu possa aggiungere qualcosa, la mia sistemazione qui è momentanea, ancora pochi giorni e ringrazierò il sangue del tuo sangue dellospitalità che mi ha concesso.

Sai, pure io detto così, invece eccomi qua, sono mesi che vado avanti come te e credo che tu sarai uguale a me, poi che te ne frega se trovo lavoro o no, tu non mio parente.

Chai ragione, ma sai che potresti fare, mi potresti aiutare.

Fare che cosa?

A imparare il marocchino, che ne dici, me la dai una mano?

Se paghi, ok.

Sei proprio un genio, vedi che faccio bene a chiamarti Archimede, ma con cosa diavolo ti pago se non ho i soldi nemmeno per lalcool, me lo dici? E poi non ti ho mica chiesto un polmone cavolo, qualche parola al giorno.

Ok, è scusa per rimanere più tempo qua, ma ok, basta che non mi rompi, e se dico, oggi no, è oggi no, ok?

Si padrone.

Proprio mentre terminavamo la conversazione ecco sentire il tintinnare delle chiavi fuori dalla porta e comparire dietro alluscio Khan.

Buona sera a tutti e due, comè andata oggi?

Prima che tu possa dica qualcosa, io fatto nulla.

Ahmed di questo non avevo il minimo dubbio, tu invece Enrico comè andata la giornata, fatto qualcosa di interessante?

Sono andato qualche ora in palestra a scaricare un po di tensione accumulata in questo periodo con la speranza di ri-integrarmi nella società, anche se credo che dovrò cambiare città per riuscire a costruirmi una nuova vita, dove nessuno abbia pregiudizi su di me.

I pregiudizi ce li hai tu nella tua testa, non ti devi far influenzare dal pensiero degli altri, ognuno di noi è quello che decide di essere, cosa dovrei dire io che, non appena arrivato in Italia e ancora oggi, tutte le persone per strada mi guardavano di sottecchi, e quando sanno che sono marocchino esternano i risentimenti che hanno sulla mia popolazione; tu sotto questo punto di vista sei avvantaggiato, ti basterà frequentare posti che non frequentavi e la conoscenza di persone nuove verrà automaticamente, e poi questa città è così grande che non avrai certo alcun problema a ricostruirti una vita. Una cosa ti consiglio, trovati un lavoro e con esso anche le amicizie verranno. Ma oltre allo sbirro non sai fare nullaltro? Possibile che non conosci altri mestieri, o che ti piacciono altri lavori che magari vorresti imparare, sai non si è mai troppo vecchi per imparare cose nuove, anzi, tener la mente attiva aumenta il quoziente intellettivo, almeno così dicono.

Non è che non conosco altri lavori, o meglio, è così, però non ho voglia di cementarmi con altre cose e poi in questo periodo non riesco a sgomberare la mente come vorrei. Però a essere sincero un lavoro che mi è sempre piaciuto è quello del barista, stare al contatto con la gente, in mezzo alla musica, alle belle donne, insomma

Si ho capito, allalcool.

Beh, anche, perché no, comunque vedi, il barista, magari domani faccio una passeggiata e vado a chiedere nei locali che non frequentavo, giusto per non trovarmi a rispondere a domande imbarazzanti.

Oh bene, vedrai che piano piano riuscirai a sistemare la tua vita. Questa sera che facciamo di bello? Che ne dite se andiamo da Abdlak nel dopocena?

Per me va bene, non ho impegni, te Archimede vieni con noi oppure continui ad accecarti in bagno?

Ah ah, spiritoso, ma chi ci sarà?

Non so chi viene, ma dovremmo essere una decina di persone, dai sempre i soliti e poi cosa diavolo me lo chiedi ogni dannato giorno, solo per farmi dire le solite cose, comunque lì conosci tutti i miei amici, ci vieni o no?

Rimango qui ad accecarmi, come ha detto Fra, ma cosa significa?

Va beh, come preferisci. Ehy Enrico ti va di prendere un kebab al volo e poi andare da Abdlak?

Se offri te, per me va bene.

Dai scroccone andiamo.

Giuro che un giorno te li ritorno tutti questi soldi, e con gli interessi.

Si si, dicono tutti così, tanto lo so come va a finire, che ci ritroviamo tutti e tre davanti a una chiesa con il berretto in mano.

Eh eh, mi sa che ci vedi lungo te. Senti una cosa Khan. Ma Abdlak, che lavoro fa? Dove abita? Perché ho limpressione di averlo già visto ma non ricordo più dove.

Abdlak? Lui ha una pizzeria da asporto in via Ferrarese. E non pensare male, non lhai arrestato credimi. Ti dico io dove lhai visto. Ti ricordi lultimo periodo che lavoravamo assieme?

Beh, certo che mi ricordoperché?

Un giorno siamo andati a mangiare assieme, nella pausa pranzo, ti ricordi?

Certodai non farmi stare sulle spine, spiegati meglio.

Quel giorno mi eri venuto a prendere a casa perché vi serviva una traduzione urgente sullindagine in corso, nel riportarmi indietro, considerato che nessuno dei due aveva cenato, ti avevo invitato a fermati nella pizzeria di Abdlak, e lì lo hai conosciuto.

Ah si, ora ricordo. E se non sbaglio cera anche tuo fratello. Giusto?

Giusto.

E non ci sono più ritornato perché la pizza faceva schifo.

Ah, quello lo sai tu. A me piace.

Diciamo che la pizza è unaltra cosaperò ora comprendo come mai quella brutta faccia mi fosse famigliare.

Abdlak è una persona sulla quale ti puoi fidare. Ha passato momenti difficili, e come hai potuto constatare, lo hanno segnato, ma ora è una persona diversa.

Se lo dici tu mi fido. Dai andiamo se no si fa tardi.

Eccoci arrivati a casa di Abdlak. Prima di entrare, prendi la borsa che cè nel bagagliaioe dì che la offri tu. E non ti preoccupare, lho già inserita nel tuo debito.

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