Amy Blankenship - Sanctuary Serie Legami Di Sangue Volume 9 стр 10.

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Tabatha provò tristezza per lei, sembrava smarrita e sola. Cosha?.

Kane abbassò la mano e si girò per vedere cosaveva catturato linteresse della sua compagna. Riconobbe i sintomi di un incubo e disse Sta sognando, tesoro..

Gli occhi di Tabatha si socchiusero quando la ragazza si girò Hai ragione, sta tremando per un incubo. Non possiamo lasciarla lì fuori..

Ma che...?. Kane ringhiò quando Tabatha corse fuori dalla stanza. Spalancò gli occhi quando sentì la porta dingresso chiudersi piano. Si rese conto che lei si stava arrampicando in camicia da notte e sogghignò. In un lampo, uscì e guardò quello spettacolo mozzafiato da sotto.

È questo il Paradiso. sussurrò con un sorriso ammiccante.

Tabatha gli lanciò unocchiataccia ma, in realtà, se lo aspettava... non sarebbe stato Kane, senza i suoi momenti di perversione.

Capitolo 4

Nel sogno, Aurora correva allimpazzata. Le ombre la circondavano ed erano terrificanti. Le sembrava di trovarsi in un labirinto senza uscita, con vicoli ciechi ad ogni angolo. Il terrore si faceva travolgente e lei inciampava spesso, stanca di correre... di fuggire sempre dai potenti. Non importava quanto lontano andasse o quanto velocemente corresse, loscurità la stava raggiungendo.

Ansimò rumorosamente e i suoi occhi si spalancarono per lo spavento. Vide le stelle e, allimprovviso, si rese conto che qualcosa di potente le si stava davvero avvicinando. Ancora spaventata e con il cuore a mille per il sogno, Aurora guardò oltre il tetto.

La stanchezza stava iniziando a prendere il sopravvento, era sfinita. Possibile che fosse così sfortunata da non poter riposare neanche in quel santuario? Sentendo una maniglia dietro la schiena, la cercò e aprì rapidamente la porta. Corse dentro, sperando di eludere la potente energia che la stava raggiungendo, ma sbatté contro un corpo sodo e percepì un altro strano potere.

Fece la prima cosa che il suo istinto di sopravvivenza le disse di fare... combattere. Con un calcio mandò luomo giù per le scale, fino al piano di sotto. Poi si voltò per affrontare qualunque fosse la creatura alle sue spalle, ma si fermò confusa quando vide una donna seminuda davanti alla porta.

Tabatha la vide impallidire ma il suo sguardo era esplicito... era spaventata a morte e pronta a combattere per uscire da lì, se necessario. Deglutì e allungò le mani con i palmi rivolti verso di lei, per calmarla.

Va tutto bene. le disse. Vogliamo solo aiutarti..

Aurora restrinse lo sguardo sulla donna. Perché qualcuno di così potente voleva aiutarla?

Tabatha fece un passo avanti e le tese una mano. Qui sei al sicuro. disse dolcemente e sperò che lei le credesse. Ad ogni modo, qualsiasi progresso poteva aver fatto andò in fumo quando Kane corse per le scale e afferrò la ragazza in una presa soffocante.

Tabatha scrollò le spalle e sospirò Kane, ti prego, labbiamo spaventata. Lasciala andare..

Lui le rivolse uno sguardo ferito Ma amore, mi ha appena dato un calcio fino al piano di sotto. Non dirmi che stai dalla sua parte!.

Ti si vedono i canini... Tabatha lo guardò in cagnesco, poi alzò gli occhi al cielo quando lui si limitò a guardarsi i pantaloni per vedere se la cerniera era chiusa. Lei strinse i denti per non ridere, non poteva biasimarlo... dopotutto, aveva soltanto i pantaloni addosso... ed erano sbottonati.

Aurora girò la testa e fissò colui che la teneva stretta, cercando di vedere le zanne. Era un vampiro come luomo con cui aveva fatto lamore nella metropolitana?

Kane notò che lei lo guardava e non riuscì a trattenersi, sorridendole con tanto di zanne.

Kane. esclamò Tabatha e fece un passo avanti, ma si fermò quando lui le lanciò unocchiataccia, accompagnata da un ringhio pericoloso. Sei meschino. protestò lei un po arrabbiata, e incrociò le braccia al petto.

Vedendo le sue zanne, Aurora alzò lo sguardo verso i suoi occhi e rimase scioccata. Ricordava di averli già visti... erano profondi, color ametista e sembravano scrutarle lanima.

Ora che aveva lattenzione della ragazza, Kane smise di sorridere... non era un gioco. Se fosse stata Tabatha a cadere dalle scale, il risultato sarebbe stato lo stesso... ma con la differenza che, adesso, la creatura avrebbe avuto il collo spezzato.

Dilatò le pupille e le disse Bene, io mi sono presentato. Sarebbe educato che lo faccia anche tu..

Un vampiro. Aurora sibilò e riprese a dimenarsi.

Kane sospirò, gli sembrava di avere una biscia tra le braccia. No, tesoro... quello sono io. La domanda è cosa sei tu. Non sei umana, ed è ovvio. Se fossi un demone, avresti provato dolore già prima di superare le barriere che circondano la nostra casa. Te lo chiedo ancora una volta... come ti chiami e cosa sei?.

Aurora serrò le labbra. Aveva imparato sin da bambina a non dire mai cosera... anche se, di solito, gli esseri più pericolosi se ne accorgevano subito. Quelluomo le aveva mentito, interpretando la parte del vampiro. Lei sapeva che non era vero, la sua anima era come un libro aperto... anche se, doveva ammetterlo, aveva qualcosa di strano.

Oltre alla sua anima, Aurora poteva vedere anche loscurità attorno ad essa e capì che lui ne sarebbe stato sopraffatto, se fosse stato provocato oltre il limite.

Il cuore le sprofondò nel petto quando si rese conto di avere ragione... quel posto era proprio un santuario. Lui aveva detto che i demoni non potevano oltrepassare le barriere e, a quel pensiero, le venne il disperato desiderio di restare. Smise di lottare e guardò la donna che aveva cercato di difenderla... poteva fidarsi di loro abbastanza da dirgli chi era veramente? Non ne era sicura.

Cercavo solo un nascondiglio dai demoni. disse onestamente, guardando laltra donna negli occhi. Non posso dirvi cosa sono... mi dispiace. Se mi lascerete libera, me ne andrò in silenzio e non tornerò mai più..

Kane notò lombra delle ali sul proprio braccio e, per un momento, fu indeciso se lasciarla andare o stringerla più forte. Guardò Tabatha per accertarsi che non se ne fosse accorta.

Kane, non vuole farmi del male. gli disse Tabatha nella sua mente, poi sussurrò Ti prego, fallo per me... lasciala andare..

Allentando la presa, lui disse a bassa voce Non credo che farai del male a qualcuno. Ti ho spaventata, vero? Sarai la benvenuta ogni volta che avrai bisogno di un rifugio... sarai al sicuro allinterno della barriera. Se invece vuoi dormire sul tetto, lascia almeno che ti dia delle coperte calde e un cuscino..

Trattenendo il respiro, Kane lasciò andare lentamente la femmina di caduto e fece un passo indietro, scomparendo giù per le scale. Tornando in camera da letto, prese subito delle coperte e due cuscini dallarmadio. Tornò indietro prima ancora che Tabatha potesse avvicinarsi alla ragazza e, posando a terra le coperte e i cuscini, le fece cenno di andare.

Tabatha annuì, mantenendo la calma nonostante avesse visto le mani di Kane tremare, poi guardò di sfuggita la ragazza mentre le passava accanto.

Aurora prese la biancheria e si appoggiò al muro, prima di spingere lentamente la porta dietro di sé. Si sentiva più esausta di prima, però aveva il suo rifugio... almeno per un altro paio dore.

Tabatha si girò verso Kane, pronta a rimproverarlo, ma si fermò quando lui le mise un dito sulle labbra.

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