Andrea Piancastelli - Il Fascino Di Medusa Tra Arte, Mito E Leggenda стр 2.

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Il mito nasce dalla realtà, ma dal punto di vista delluomo: per questo i miti non sono né uniformi, né logici, né internamente coerenti; sono multiformi e mutevoli come lanimo umano che li produce. Ed è vero anche il contrario: seguendo lo sviluppo delluomo greco, il mito si misura con il processo di razionalizzazione della realtà e del mondo; simboleggiando concetti, fa emergere un mondo che esso stesso crea e fa essere attraverso il suo stesso racconto, attraverso la parola. Si configura così un universo ordinato, fatto di dei dalle competenze e sfere dazione ben delineate e delimitate, parallelo a quello umano ordinario; una sorta di livello sovrumano del reale, un mondo che, creato dalluomo, serve come mezzo per autocertificare il proprio statuto di persona razionale e reale.

Tuttavia resta alluomo la coscienza, soffocata, dellirrazionalità e della mutevolezza del proprio animo. Questa cosa spaventa, terrorizza, perché non cè mai la certezza di averla dominata del tutto. Così attorno alla grande famiglia olimpica continuano a esistere costellazioni di figure minori difficilmente classificabili come divinità. Esse coprono spazi marginali e talvolta traducono lincubo inquietante e incombente del disordine nella forma di una frastagliata serie di collettività mitiche, come i Giganti e i Ciclopi; figure collocate al margine del pantheon e comunque escluse dal culto.

Tra queste si colloca Medusa. Un daimon ambivalente che provoca uno sconvolgimento, un sussulto interiore nel momento in cui lo si guarda. E laddove la parola non può descrivere questo mostro, larte può raggiungerlo con più efficacia, dal momento che ciò che provoca tale scossa può essere sì il suo nome, ma associato inestricabilmente al suo aspetto. Medusa è da vedere, Medusa ci guarda. Un percorso iconografico sulla paura dellaffermazione di qualcosa di incontrollabile, di indescrivibile; è larte del doppio, dellambivalente.

I. GORGONI ARCAICHE


Tav. 1 Medusa, rilievo di anfora cicladica da Tebe, 670 a.C., Parigi, Museo del Louvre.

1. Maschera terrifica


Tav.2 Maschera in terracotta della Gorgone Medusa, VIV secolo a.C., dal tempio di Palaikastro di Zeus Diktaian, Creta, Museo Archeologico di Heraklion.

Ma se osserviamo attentamente la maschera recuperata a Tirinto, una delle prime produzioni artistiche della Gorgone, potremo notare che sono assenti i fori degli occhi: infatti la faccia di Medusa è una maschera, ma non la si porta su di sé per mimare la divinità; non si conoscono culti legati a Medusa.


Tav.3 Maschera in terracotta della Gorgone Medusa, VIV secolo a.C., dal tempio di Palaikastro di Zeus Diktaian, Creta, Museo Archeologico di Heraklion.

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