Borzellino Roberto - Le avventure dei Principi Amir & Akhmed. Il Diaspro rosso e la strega Luthien

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Le avventure dei Principi Amir & Akhmed

Il Diaspro rosso e la strega Luthien


Roberto Borzellino

Illustrator Александра Хомякова


© Roberto Borzellino, 2022

© Александра Хомякова, illustrations, 2022


ISBN 978-5-0055-9341-2

Created with Ridero smart publishing system

Capitolo primo

ASTAGATT E LA FORESTA DEGLI INGANNI

In una lontana e sperduta isola delloceano Pacifico chiamata Astagatt, viveva il re Mohammed Pascià Sultan, con la sua famiglia, la regina Adeela e i loro due figli maschi: i principi Amir e Akhmed. Il re governava i suoi sudditi con giustizia e magnanimità e per questo gli abitanti dellisola lo avevano soprannominato Mohammed il Giusto.

Sullisola regnava la pace da molti secoli e gli abitanti dellunica città, Astagatt, la capitale, vivevano in modo mite e semplice. Qui le occupazioni principali erano la pesca, la pastorizia e lagricoltura mentre solo i più ricchi e benestanti potevano dedicarsi alle arti, allo sport e alla letteratura. Insomma, lisola offriva tutto quello che un essere umano poteva desiderare.

Ad ogni modo non era facile raggiungere lisola di Astagatt perché era circondata dalla cosiddetta Barriera; un enorme muro dacqua alto più di trenta metri, frutto di chissà quale strano incantesimo.

Gli abitanti dellisola si erano ormai abituati a quellimmenso spettacolo che, per tanti secoli, era riuscito a tenere lontano tutti gli indesiderati. Infatti, la Barriera poteva essere superata solo per pochi giorni allanno e, senza una guida esperta, qualunque nave avrebbe fatto, inevitabilmente, naufragio.


Lisola di Astagatt


Astagatt, in tutto larcipelago, veniva considerata come un paradiso sulla terra. Le sue spiagge erano incontaminate, con sabbia bianchissima e finissima; i ruscelli e le piccole cascate dacqua purissima scendevano dolcemente dai pendii delle colline e la vegetazione, ricca e rigogliosa, offriva una varietà sterminata di frutta esotica, gustosa e buonissima da mangiare.

Cosa si poteva desiderare di più?

Ma le cose belle hanno i loro lati oscuri ed anche Astagatt non ne era immune. Il centro dellisola, da tempo immemore, incuteva enorme timore tra gli abitanti, proprio lì dove si ergeva maestosa lunica grande montagna. Tuttintorno cera una fitta distesa di alberi secolari che anche la potente luce del sole, a stento, riusciva a penetrare con i suoi raggi. Dal suo strano nome, La foresta degli inganni, chiunque poteva intuire che era meglio starsene alla larga.

Unantica leggenda raccontava che sulla cima di quella montagna, perennemente imbiancata dalla neve, in una grotta buia e fredda, viveva un pericoloso ed unico abitante, la vecchia e malvagia strega Luthien.

In realtà, nonostante il trascorrere dei secoli, fino a quel momento nessuno laveva mai vista personalmente ma sullisola si continuavano a tramandare, di padre in figlio, delle orribili e raccapriccianti storie di cui era stata protagonista Luthien. Gli abitanti, in questo modo, cercavano di conservarne il ricordo anche per evitare che qualche sprovveduto, malauguratamente, potesse avvicinarsi troppo a quel luogo maledetto e cadere preda della vecchia strega.

Solo in un libro era riportata, dettagliatamente, la descrizione della malvagia Luthien, oltre allelenco dei suoi poteri ed il modo per poterla uccidere.

Il suo nome era Il Libro dei Ricordi.

Naturalmente faceva parte della collezione privata dei sovrani e solo ai re e ai loro discendenti che, per secoli, si erano succeduti sul trono dellIsola di Astagatt, era consentito leggerne il contenuto.

Il libro conteneva una sibillina profezia che recitava, pressappoco, così: Un giorno non troppo lontano da un re giusto e sincero nascerà un giovane e coraggioso principe. che riuscirà ad attraversare indenne la Foresta degli inganni. Lui sarà leletto perché troverà uno speciale e potente talismano il Diaspro Rosso che dovrà portare sempre con sé. ma se questo non avverrà allora lui perirà come un comune mortale.

Questo prezioso dono ho nascosto nel fondo degli abissi e solo una tragedia sfiorata permetterà al re giusto e sincero di ritrovarlo. Leletto supererà indenne la foresta degli inganni scalerà la montagna e raggiungerà il nascondiglio segreto di Luthien. Il Diaspro rosso lo guiderà e proteggerà da ogni inganno ma se lui non la ucciderà per altri mille anni il potere della strega sopravviverà.

Da sempre la gente dellisola fantasticava sugli enormi poteri della vecchia strega Luthien; soprattutto si temevano i suoi incantesimi con i quali riusciva ad attirare, allinterno della foresta degli inganni, tutti gli sprovveduti.

Più di una volta era capitato che qualcuno, spinto dalla curiosità, si fosse avventurato allinterno di quel luogo sinistro e non fosse più tornato indietro.

Questi disgraziati venivano persuasi, da una voce suadente e gentile, ad inoltrarsi sempre di più allinterno della foresta.

Vieni vieni da me non avere paura qui troverai oro e argento in abbondanza, ripeteva una cantilena incessante, vieni vieni da me non avere paura qui troverai lelisir di lunga vita.

Le parole della strega erano accompagnate dal suono di una musica irresistibile.

Per quei poveretti non cera scampo. Senza nemmeno rendersene conto si ritrovavano, addormentati e appesi a testa in giù, nella dimora di Luthien, sulla cima della montagna.

Qui la strega, pazientemente, preparava i suoi disgustosi intrugli. Al centro della grotta vi era un enorme calderone di acqua bollente, pieno di strane spezie ed erbe magiche, di cui si serviva per preparare una succulenta zuppa di carne. Quando la cottura le sembrava giunta al punto giusto vi immergeva le sue vittime ancora vive, le bolliva lentamente e poi le divorava con tutta calma.

Con le ossa, avanzate dal prelibato pasto, si divertiva a fare degli strani amuleti. Quello era il suo passatempo preferito.

Dopo aver ucciso e mangiato la sua vittima di turno, la strega cadeva in un profondo letargo e, per un lungo periodo di tempo, sullisola, non si sentiva più parlare di Luthien. Il suo risveglio anticipato poteva essere provocato solo da un imminente pericolo che lei, immediatamente, percepiva come minaccia alla sua stessa esistenza.

Ogni famiglia sullisola aveva subito un lutto a causa della malvagia strega. Solo i re, le loro mogli e i loro discendenti, che si erano succeduti sul trono di Astagatt, sembravano immuni agli incantesimi di Luthien, come se una potente ed invisibile mano li proteggesse. In ogni caso, per non far correre rischi inutili alla popolazione, ogni re aveva sempre raccomandato a tutti di tenersi a debita distanza dalla Foresta degli inganni e dalla stessa montagna.

Anche i due principi Amir e Akhmed avevano sempre seguito il consiglio del padre. Non si erano mai avventurato verso il centro dellisola e si erano limitati ad osservare quegli strani luoghi solo da molto lontano, preferibilmente a bordo della nave ammiraglia Glorius.

Per fortuna la popolazione era stata protetta, nei secoli, da colui che tutti, indistintamente, veneravano come un dio: il mago Sekmet.

Con i suoi poteri aveva sempre limitato, con successo, la furia cieca e distruttiva della strega. Senza il suo decisivo contributo adesso, sullisola, non ci sarebbe stata più unanima viva. Liuthien con il tempo, si era rassegnata a mangiare, di tanto in tanto, solo qualche abitante dellisola ed a lasciare, molto raramente, la protezione della sua umida grotta.

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