Juan Moisés De La Serna - Storytelling, Una Palestra Per L’intelligenza Emotiva

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Storytelling

una palestra per

l’intelligenza Emotiva

Paula G. Eleta

Juan Moisés de la Serna

Tektime Editore

2021

“Storytelling, una palestra per l’intelligenza emotiva”

Scritto da Paula G. Eleta e Juan Moisés de la Serna

1a edizione: giugno 2021

© Paula G. Eleta, 2021

© Tektime Edizioni, 2021

Tutti i diritti riservati

Distribuito da Tektime

https://www.traduzionelibri.it

Non è consentita la riproduzione totale o parziale di questo libro, la sua incorporazione in un sistema informatico, né la sua trasmissione in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, tramite fotocopia, registrazione o altri metodi, senza previa autorizzazione scritta dell’editore.

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Contattabile attraverso il web al sito www.conlicencia.com o telefonicamente al 91 702 19 70 / 93 272 04 47.

Indice

Prologo

Nota sugli Autori

Capitolo 1. Lo Storytelling

Capitolo 2. Le Emozioni

Capitolo 3. Il Cervello Emotivo

Capitolo 4. L’Intelligenza Emotiva e lo Storytelling

Capitolo 5. Ambiti di applicazione dello storytelling

Prologo

Attraverso i secoli, le storie narrate hanno accompagnato la vita di donne e uomini di tutto il mondo, aiutandoli ad affrontare difficoltà e paure, fin dai primi anni della loro vita, a prescindere dal loro ceto sociale, culturale o dall’etnia di appartenenza. Infatti, la narrazione rappresenta un elemento generativo nelle società e della socialità.

Raccontare storie è dunque un supporto significativo non solo per la costruzione dell’identità personale ma anche dell’identità culturale. Inoltre,le storie offrono una varietà di significati per far fronte alla vita che aiuta le persone a distogliere lo sguardo dalla paura.

Questo accade perché, quando articoliamo un discorso narrativo, mettiamo in atto importanti meccanismi di riflessione: in molte situazioni si tratta di porre a confronto i nostri pensieri, al fine di esprimerli adeguatamente su aspetti a cui potremmo anche non aver pensato.Nei capitoli successivi si andrà ad approfondire il perché e il come mettere in relazione il racconto di storie con lo sviluppo dell’intelligenza emotiva.

Inoltre, vogliamo valorizzare lo storytellingcome un’attività divertente ed allo stesso tempo uno strumento interessante in ambito comunicativo, educativo, formativo e terapeutico. Infatti, rappresenta anche una metodologia che inquadra emozioni, avvenimenti e/o fantasie e li spiega secondo una logica di senso.

Il racconto di storie facilita la partecipazione, in senso inclusivo, tramite la sperimentazione di più linguaggi espressivi che permettono di cogliere per contrasto e diversità i saperi, le competenze e le esigenze individuali e di gruppo sia di bambini e ragazzi, sia di adulti.

Un aspetto davvero interessanteche vogliamo sottolinearedi questa metodologia è la sua utilità nei contesti scolastici per incoraggiare la partecipazione critica e attiva nella comunicazione, permettendo agli allievi di riflettere, di pensare, in un clima stimolante che consente di fare esperienza del proprio modo di agire rispetto ai contenuti da apprendere.

Sostanzialmente, in questo volume intendiamo mettere in evidenza l’importanza di restituire tempo e spazio alla narrazione, perché essa rappresenta per gli umani un mezzo efficace per esprimere le proprie emozioni. Per le sue caratteristiche, il racconto di storie si può realizzare in presenza e/o da remoto ma non si può improvvisare, infatti è fondamentale programmarlo con metodo, competenza e dedizione.

Infine, vogliamo far presente che questo testo, di carattere divulgativo, rappresenta la prima di una serie di pubblicazioni che andranno ad approfondire ulteriormente la tematica e i diversi ambiti di applicazione.

Un ringraziamento particolare alla collega Silvia Iaccarino per la revisione del testo.

Nota sugli Autori

Paula G. Eleta

Paula è nata a Buenos Aires, Argentina, e vive in Italia dal 1990.

Si è laureata in Sociologia presso l’Università di Buenos Aires, Facultad de Sociología e ha ottenuto il dottorato di ricerca in Sociologia e Politiche Sociali presso l’Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Sociologia.

Da più di 15 anni si occupa di formazione, di consulenza e di ideazione e gestione di interventi educativi complessi, di carattere innovativo. È docente universitario e collabora inoltre con diverse istituzioni e gruppi del settore pubblico e privato e del terzo settore (sia in Italia che all’estero) anche come Progettista Sociale.

Fra i temi di cui si occupa, intercultura/processi inclusivi,utilizzo dei linguaggi espressivi alternativi in ambito educativo e formativo (in particolare il teatro di figura e la narrazione), costruzione di reti di collaborazione (scuola - famiglia - comunità), gestione di processi partecipativi, continuità educativa e BES.

È stata invitata in Italia e all’estero per tenere conferenze, seminari ed interventi e hapubblicatoinItaliaeall’estero. Ad oggi ha all’attivo 14 articoli pubblicati sulle principali riviste (educazione,cultura,welfare)e 6 libri pubblicati in diverse lingue. Permaggioriinformazionisull’autrice:www.raconte.it

Juan Moisés de la Serna

Juan è Dottore in psicologia con un Master in Neuroscienze e Biologia Comportamentale. Docente universitario.

Oggi, la sua ricerca si concentra sui potenziali fattori che influenzano il COVID-19 e sulle complicazioni psicologiche e neurologiche a breve e lungo termine dopo l’infezione da SARS-CoV-2 negli esseri umani.

Secondo researchgate.net, è stato l’autore più letto in Spagna nel 2020.

Divulgatore scientifico con più di trenta libri pubblicati su argomenti di Psicologia e Neuroscienze compresi i temi di AD; P.S; TORCIA; ADHD; EQ; MSD; Hiq. Autore nel 2020 delle seguenti operere: Aspetti psicologici nei tempi della pandemia; Personale sanitario in tempi di pandemia. Una prospettiva psicologica.

Capitolo 1. Lo Storytelling

La narrazione è una pratica antica dell’umanità. Essa rappresenta un elemento generativo nelle società e della socialità.

Attraverso i secoli, le storie narrate hanno accompagnato la vita di donne e uomini di tutto il mondo, aiutandoli ad affrontare difficoltà e paure, fin dai primi anni della loro vita. Secondo una recente ricerca sono le storie a renderci umani, poiché il linguaggio si sarebbe evoluto principalmente per consentire lo scambio di “informazioni sociali”1.

Vi sono molti esempi che possiamo rintracciare nel corso della storia, in cui i più grandi saggi e studiosi erano anche grandi narratori: coloro che oggi sarebbero chiamati “comunicatori”. In altre parole, come umani ci sviluppiamo socialmente attraverso storie, che danno forma al nostro cervello e ci aiutano ad integrare meglio le informazioni dall’esterno.

In tante ricerche è stato osservato come i bambini hanno una predilezione per il volto umano contro qualsiasi altro oggetto che appare loro. Osservare il volto serve non solo per identificare la persona ma anche per riconoscere le sue emozioni, poiché attraverso le varie espressioni del viso siamo in grado di interpretare ciò che prova in quel momento.

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