“Considererebbe l’ipotesi di svelarci il luogo dove sono nascosti i bambini?”
La telefonata venne interrotta. Miriam si tenne l’auricolare e poi cominciò a ricapitolare i dati salienti del rapimento per i nuovi telespettatori.
TONY ARMSTRONG, L’ADDETTO in uniforme incaricato degli altri operai non specializzati della Justice Security, e incaricato del front desk, entrò nella sala operativa.
Joey e gli altri lo aggiornarono velocemente della crisi in atto, poi Joey gli diede le istruzioni.
“Usa il canale criptato delle nostre nuove radio, e mettiti in contatto con più persone possibile. Turk e il resto di noi comincerà con il personale in borghese. Abbiamo bisogno di tutte le informazioni possibili su questi rapitori, e ci servono entro mezzogiorno. Chi sono, dove sono, come sono armati…dobbiamo saperlo, e dobbiamo saperlo ora. Tutti usino, soldi, minacce, anche percosse per ottenere le risposte. Capito?”
Tony sorrise. “Ricevuto, Joey.” Tony uscì per andare al front desk.
“Turk?”
“Vado, capo.” Lasciò la stanza per andare nella sua scrivania in corridoio.
Due minuti più tardi il telefono della sala operativa vibrò. Joey rispose.
“Sì, Turk?”
“Marcus Moore sulla linea uno, capo.”
“Grazie,” disse Joey. Premette la linea uno sul vivavoce.
Si sentirono in sottofondo i rumori del traffico.
“Ciao, Marcus,” disse Joey. “Sei in viva voce e tutti i soci ti stanno ascoltando. Sei completamente al corrente della situazione?”
“Sì e ascolta, Joey, ho un suggerimento,” disse Marcus. “No, in realtà è un ordine come tuo collegamento e Capo di Sezione incaricato delle indagini sul rapimento. Volevo aspettare di arrivare lì, ma sono bloccato nel traffico di questa maledetta statale.”
Proseguì, “Ci serve uno specialista di bambini per questo caso, Joey. Voglio che chiami Nicholas Turner, e che tu lo faccia venire lì. Lo chiamerei io ma devo chiamare l’Agenzia e prepararli alla rottura di qualche procedura. Offrigli un migliaio di dollari al giorno con un gran bonus. L’Agenzia è d’accordo.”
Joey guardò i suoi soci. “Marcus, sei sicuro?”
“Questa cosa è troppo grossa per gestirla da soli amico mio. Ci serve qualcuno specializzato in casi che coinvolgono bambini e questo è Nicky…in questo campo non c’è veramente nessun altro, perché ha un talento…speciale, diciamo così, per trovare i bambini scomparsi. Quindi fallo venire lì, lo fai per favore?”
Capitolo 3
Nicholas arrivò in ufficio alle otto e quarantacinque quella mattina. Cindi lo stava già aspettando in corridoio.
“Buon giorno signor Turner,” disse a Nicholas.
“Oh! Giusto! Buongiorno Cindi!” rispose.
“Non è una mattinata stupenda, signore?”
Nicholas sorrise mentre apriva la porta. “Sì, molto…e non si era detto che mi chiamava Nicholas?”
Cindi sorrise timidamente. “Sì, signore.”
Nicholas aprì la porta e lasciò entrare Cindi per prima. La seguì e chiuse la porta dietro di sé. Guardò l’ufficio. Aveva in realtà due scrivanie, ma una era coperta con un computer, il telefono e altre cose…ed era la scrivania dove solitamente lavorava. L’altra scrivania aveva un computer e un telefono…e una vasta gamma di dipinti che Meredith aveva dipinto e gli aveva dato per abbellire un po’ il suo ufficio. Questa scrivania era anche più vicina ai raccoglitori dei documenti. La indicò.
“Credo che lei possa usare quella scrivania, se le va bene,” disse a Cindi.
“Andrà benissimo, signore,” rispose lei.
Cindi si diresse verso la scrivania, si tolse la borsetta dalla spalla e la mise in uno dei cassetti della scrivania. Controllò gli altri cassetti e tirò fuori penne, matite, blocchi per appunti e altro materiale di cui poteva avere bisogno.
“Ora va meglio,” disse. “Pronta a tutto. Da dove vuole che cominci?”
Timidamente disse Nicholas, “Le dispiacerebbe appendere quei dipinti per me?”
Cindi sorrise “Ne sarei lieta!”
“Grazie. Questo mi risparmierebbe un sacco di tempo.”
Mentre Nicholas si sedeva alla sua scrivania e cominciava a controllare il suo computer, Cindi cominciò a guardare i quadri.
“Li ha dipinti sua moglie?”
“Mm? Oh…sì.”
“Molto brava.”
“Grazie. Riferirò il complimento.”
Il telefono suonò e Cindi rispose.
“Investigazioni Turner. Come posso aiutarla?”
Nicholas sorrise.
“Solo un momento, signore, vedo se è disponibile.” Cindi mise in attesa e disse a Nicholas. “Signore, Joey Justice in linea per lei. È disponibile?”
“Certo. Prenderò la chiamata.”
Cindi riprese la linea di nuovo. “Ora le passo il signor Turner, signore.” Rimise di nuovo in attesa.
Nicholas alzò il telefono e prese la linea. “Ciao Joey! Come va?”
“Ciao, Nicholas. Non troppo bene, temo.”
“Che succede?”
Nicholas poté sentire Joey fare un grosso sospiro. “Marcus Moore mi ha chiesto di chiamarti, ma preferirei non discutere il problema al telefono. Puoi venire subito alla Justice Security? È urgente e mi è stato detto di offrirti mille dollari al giorno più le spese.”
“Wow. Allora è urgente! Marcus deve essere disperato.”
“É una situazione disperata, Nicholas. Puoi venire?”
“Parto subito.”
“Grazie Nicholas. A presto.”
Nicholas riappese il telefono e si alzò. Aprì l’ultimo cassetto della sua scrivania e ne estrasse un revolver .357 Taurus, controllò che fosse carico e lo mise nella fondina.
“Successo qualcosa, signore?” chiese Cindi.
“Sì, Cindi. Qualcosa di urgente presso la sede della Justice Security, ed è coinvolta anche l’FBI. Se le serve qualcosa può raggiungermi lì…o al cellulare.” Si fermò sulla porta e si girò. “Uhm…resti fino all’una circa e poi chiuda pure e se ne vada. Da quanto mi ha detto, non credo tornerò oggi.”
“Sì signore.”
“Ci vediamo domani mattina, Cindi. Grazie.” Lasciò l’ufficio.
Cindi fece un’espressione estremamente preoccupata.
MADELINE, SEI CON ME? pensò Nicholas.
Sto tenendo d’occhio Karen con la scuola adesso, papà.
Puoi venire?
Certo!
“Ciao, papà!” disse Madeline, apparsa improvvisamente a fianco di Nicholas, adeguandosi al suo passo svelto.
“Ciao tesorino,” disse Nicholas. “Credo che avrò bisogno che tu stia con me oggi…sono appena stato chiamato dalla Justice Security, e non so il perché. Marcus, però, ha detto loro di chiamarmi e quindi deve essere qualcosa che ha a che fare con i bambini. Mi sentirò più tranquillo se starai con me.” Guardò di lato ma Madeline non c’era più. Aveva smesso di camminare e si era fermata pochi passi dietro di lui.
Madeline aveva un’espressione sognante e distante sul suo volto, venata di paura.
“Madeline? Cosa c’è che non va, tesorino?” Nicholas tornò indietro da Madeline, e le prese la mano…ma la sua mano passò attraverso la sua. Non si era fisicamente materializzata con lui, perciò Nicholas era l’unica persona che poteva vederla.
Come se stesse recitando a memoria, Madeline disse, “Quando ti è offerto si deve prenderlo.”
Nicholas, confuso, disse, “Offerto cosa, Madeline?”
“Quando ti è offerto si deve prenderlo.”
“Madeline!” disse Nicholas bruscamente.
Madeline fece un salto, confusa. Guardò suo padre, il suo volto stravolto dalla paura “Oh, papà, sono così spaventata! Credo sia la cosa per cui ci preoccupavamo!”
Nicholas si inginocchiò per guardare negli occhi sua figlia. “Di cosa stai parlando, tesorino?”
“Mi è stato detto che qualcosa di grande stava arrivando…qualcosa di veramente grande. E mi è stato detto che tu ci saresti stato proprio in mezzo e che potevi non superarlo. Mi è stato detto anche che…” Madeline non terminò la frase.
Nicholas disse, “Che altro, Madeline?”
“Papà, anche io posso non sopravvivere a questa grossa cosa.”
Nicholas guardò gli occhi spaventati di sua figlia. “Tesoro, sei sicura che sia questa la cosa grande?”
Madeline si guardò le mani. “No, papà. Non mi direbbero quando starebbe per accadere.” Alzò lo sguardo verso suo padre. “Ma, papà, la Justice Security non ti chiamerebbe se non ci fosse qualcosa di grande! Sono così spaventata!”