Блейк Пирс - Adescamento стр 12.

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L’umore di Jake peggiorò. La sua tattica era rovinata, e sapeva che ulteriori domande sarebbero state probabilmente inutili.

Ciò nonostante, chiese di nuovo a Cardin: “Conosceva Hope Nelson?”

“Non le ho appena detto di no?” Cardin rispose con una nota di sorpresa.

Ma Jake non riusciva a stabilire se la sua sorpresa fosse schietta o se stesse semplicemente fingendo.

Ozzie afferrò le sbarre della sua cella e gridò: “Farebbe meglio a liberare subito il mio cliente, o affronterà una causa tremenda!”

Jake soffocò un sospiro.

Naturalmente Ozzie aveva ragione, ma …

Ha scelto un buon momento per dimostrarsi competente così all’improvviso.

Jake si rivolse a Tallhamer e disse: “Lasci andare Cardin. Ma lo tenga d’occhio.”

Tallhamer chiese al suo vice di raccogliere gli oggetti personali di Cardin. Appena lo sceriffo aprì la cella, liberando Cardin, si rivolse ad Ozzie e disse …

“Vuoi andare anche tu?”

Ozzie sbadigliò e tornò a stendersi sulla sua branda.

“No, ho fatto un buon lavoro oggi. Preferisco tornare solo a dormire, finché non avrai bisogno della cella per qualcun altro.”

Tallhamer fece un sorrisetto e disse: “Fa’ pure.”

Quando Jake uscì dalla stazione con Tallhamer e Cardin, notò che l’uomo con la giacca bianca era ancora posizionato dall’altra parte della strada, esattamente nello stesso punto di prima.

Improvvisamente, l’uomo si mosse, attraversando la strada, dirigendosi verso di loro.

Tallhamer brontolò tranquillamente, rivolgendosi a Jake …

“Guai in vista.”

CAPITOLO OTTO

Jake esaminò l’uomo che si stava affrettando verso loro, proprio davanti alla stazione di polizia. Riconobbe lo sdegno sul volto e nel portamento dell’uomo, ma comprese che non era indirizzato a lui. Ed era consapevole che Tallhamer non si stava preparando ad entrare in azione.

Nel frattempo, Cardin si era allontanato rapidamente lungo il marciapiede.

L’uomo furioso corse a raggiungere Tallhamer. Agitando un braccio in direzione di Cardin, che si stava allontanando, gridò …

“Pretendo che rimetta quel bastardo in custodia!”

Apparentemente indifferente alla rabbia dell’uomo, lo Sceriffo Tallhamer presentò tranquillamente Jake ad Earl Gilbson, il solo medico della città e marito di Alice Gibson.

Jake iniziò a stringere mani e ad esprimere le condoglianze, ma le braccia del dottore si stavano ancora agitando, formando dei cerchi, mentre inveiva contro Tallhamer. Notò che il Dottor Gilbson era un uomo notevolmente rozzo con un viso pesantemente butterato, che non era migliorato dall’eccesso di rabbia. Ricordò Cardin descriverlo come “quel rospo con cui andava a letto.”

In effetti, Cardin era sicuramente bello al confronto.

Jake immaginava che Earl Gibson dovesse avere qualità che avevano attratto la vittima, nonostante l’aspetto. Dopotutto, Gibson era un medico, e l’ex di alice non era altro che un cuoco, specializzato in piatti veloci, fallito …

Probabilmente una scelta piuttosto facile quando si hanno poche opzioni.

La rabbia di Gibson aumentò, quando scoprì chi era Jake.

“L’FBI! Perché l’FBI è qui? Avete già preso il killer di mia moglie. Lo avete rinchiuso. Non c’è una giuria al mondo che lo giudicherebbe innocente. E ora, lo avete appena lasciato andare!”

Lo Sceriffo Tallhamer mosse i piedi, e si espresse con un tono di voce paziente e quasi accondiscendente …

“Ora, Earl, ne abbiamo già parlato tempo fa, non è vero?”

Il Dottor Gibson disse: “Sì, è così. Ed ecco perché sono rimasto proprio qui ad aspettare. Dovevo vederlo di persona. Volevo fermarlo.”

“Dobbiamo lasciarlo andare, e lo sai” Tallhamer disse. “Un’altra donna è stata uccisa la scorsa notte a Dighton, nello stesso modo in cui è stata uccisa Alice. Posso garantire per gli spostamenti di Phil Cardin di ieri sera, di certo non era vicino a Dighton. Non ha assassinato quella donna, e ora non abbiamo neanche una ragione per pensare che abbia ucciso Alice.”

“Nessuna ragione!” Gibson disse, sputando con rabbia. “Lui ha minacciato la sua vita ogni giorno. E non insultarmi con tutte queste sciocchezze sulla vittima di Dighton, e del modo in cui Phil Cardin non potrebbe averla uccisa. Sappiamo entrambi che c’è un sospettato ovvio per l’altro omicidio.”

L’interesse di Jake fu improvvisamente destato.

“Un sospettato ovvio?” chiese pertanto.

Gibson derise lo Sceriffo Tallhamer e disse: “Perciò non gliel’ha detto, eh?”

“Detto cosa?” Jake chiese.

“Di Harvey, il fratello di Phil Cardin” Gibson disse a Jake. “Sta sempre dalla parte di Phil. Ha anche minacciato Alice. Le ha telefonato, dicendole che lui e Phil si sarebbero vendicati. L’ha chiamata lo stesso giorno in cui è stata uccisa. E, ovunque lui fosse ieri notte, non si trovava affatto in una cella. E’ lui che ha ucciso quella donna a Dighton. Ci scommetterei la vita.”

Adesso Jake era davvero stupito.

Chiese a Gibson: “Perché pensa che abbia ucciso qualcuno in un’altra città?”

Gibson disse: “Intende il suo movente? Forse aveva qualcosa di personale contro quella donna. Gira molto per lo stato, perciò forse era coinvolto con lei, poi ha seguito l’esempio del fratello. Ma credo che l’abbia fatto per proteggere il fratello, per indurre la gente a credere che lui non abbia ucciso Alice.”

Tallhamer sospirò e disse: “Earl, abbiamo parlato anche di questo un po’ di tempo fa, non è vero? Conosciamo entrambi Harvey Cardin da tutta la vita. Viaggia molto perché è un idraulico itinerante. E’ aggressivo di tanto in tanto, ma non è affatto come suo fratello. Non farebbe del male a una mosca, figurarsi uccidere qualcuno in un modo così orribile.”

La mente di Jake si mise in moto, provando ad elaborare ciò che stava ascoltando.

Avrebbe voluto che Tallhamer gli avesse parlato di Harvey Cardin sin dal principio.

Poliziotti di piccole città, pensò. Alcuni sono così sicuri di sapere tutto di tutti nel loro distretto, che possono mancare quello che è importante.

Jake si rivolse allo Sceriffo Tallhamer: “Voglio parlare con Harvey Cardin.”

Lo sceriffo alzò le spalle, come se considerasse la cosa una perdita di tempo.

Disse: “Beh, se è quello che vuole. Harvey vive solo ad un paio di isolati da qui. La accompagno io.”

Mentre seguiva lo sceriffo, Jake vide che anche Gibson non li mollava. L’ultima cosa di cui al momento Jake aveva bisogno era un vedovo addolorato e furioso che si inseriva nell’interrogatorio di un possibile sospettato.

Quanto più delicatamente possibile, disse: “Dottor Gibson, io e lo sceriffo dobbiamo farlo da soli.”

Quando Gibson aprì la bocca per protestare, Jake aggiunse …

“Dovrò interrogarla tra poco. Dove potrò trovarla?”

Gibson divenne silenzioso per un istante.

“Sarò nel mio ufficio” fu la risposta del dottore. “Lo sceriffo può dirle dove si trova.”

Gibson si voltò, allontanandosi in fretta e rabbioso.

Jake e Tallhamer percorsero la breve distanza fino ad una casa bianca minuscola, dove viveva Harvey Cardin. Si trattava di un cottage pericolante con un prato incolto.

Tallhamer bussò alla porta. Quando nessuno rispose, bussò di nuovo, e ancora non ci fu alcuna risposta.

Tallhamer disse: “Probabilmente è in giro, forse sta lavorando in un’altra cittadina. Dovremo tornare un’altra volta.”

Jake non intendeva aspettare “un’altra volta”. Scrutò attraverso uno dei pannelli di vetro sul lato anteriore della casa. Riuscì a vedere dei mobili spogli e semplici, ma ben poco all’interno; certamente, non c’era alcun tocco personale. Sembrava la sorta di posto che veniva affittato ammobiliato, ma non c’era alcun segno di una presenza umana all’interno.

Jake immaginò che Harvey Cardin fosse fuori città, benissimo …

Ma tornerà mai?

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