Морган Райс - Trovata стр 8.

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“Hai ragione,” Caleb rispose, “ma è qui che lui visse. Non era affatto un luogo grandioso. Era qui, in mezzo a queste persone.”

Continuarono a camminare e finalmente, svoltarono dietro un angolo, giungendo ad una piccola piazza posta proprio al centro della città. Era una semplice piazzetta, intorno alla quale c'erano piccoli edifici, e al centro era scavato un pozzo. Caitlin si guardò intorno e scorse pochi uomini anziani seduti all'ombra, appoggiati a bastoni, che guardavano in direzione della piazza cittadina, vuota e polverosa.

Si diressero verso il pozzo. Caleb si avvicinò e girò la manovella arrugginita; lentamente la corda rovinata dalle intemperie tirò su con un secchio d'acqua.

Caitlin si avvicinò anche lei, raccolse l'acqua fredda con le mani e si bagnò il viso. Era così rinfrescante nella calura. Si bagnò di nuovo il viso, poi si bagnò i lunghi capelli, e fece scorrere le mani dentro. Erano pieni di polvere ed erano unti, e l'acqua fredda sembrava il paradiso. Avrebbe dato di tutto pur di fare una doccia. Poi, si abbassò a prendere dell'altra acqua, e bevve. La gola era secca, e ciò fu un toccasana. Caleb fece lo stesso.

Alla fine si appoggiarono entrambi con la schiena al muro del pozzo, e si guardarono intorno. Non sembravano esserci edifici particolari, segnali speciali o indizi su dove recarsi.

“E ora dove si va?” lei chiese infine.

Caleb si guardò intorno, strizzando gli occhi al sole, tenendosi le mani sugli occhi. Sembrava non avere idee, proprio come lei.

“Non lo so,” lui disse piattamente. “Sono disorientato.”

“Nelle altre epoche e negli altri luoghi,” lui proseguì, “sembrava che chiese e monasteri contenessero sempre indizi. Ma in questa epoca storica, non ci sono chiese. Non c'è la cristianità. Non ci sono cristiani. Fu solo dopo la morte di Gesù, che le persone cominciarono a creare una religione in suo nome. In questa epoca storica, esiste una sola religione. La religione di Gesù: il giudaismo. Dopotutto, Gesù era ebreo.”

Caitlin provò ad elaborare il tutto. Era tutto così complesso. Se Gesù era ebreo, lei si rese conto, dunque questo doveva significare che doveva stare pregando all'interno di una sinagoga. Improvvisamente, ebbe un pensiero.

“Perciò allora, forse il miglior posto in cui cercare è dove Gesù pregava. Forse dovremmo cercare una sinagoga.”

“Penso che tu abbia ragione,” Caleb disse. “Dopotutto, l'altra unica religione praticata all'epoca, se vogliamo proprio definirla così, era il paganesimo—l'adorazione degli idoli. E sono certa che Gesù non pregherebbe in un tempio pagano.”

Caitlin si guardò di nuovo intorno nella città, strizzando gli occhi, cercando un qualsiasi edificio che sembrasse una sinagoga. Ma non ne trovò nessuno. Erano tutte semplici case.

“Non vedo niente,” lei disse. “Tutti gli edifici mi sembrano uguali. Sono solo tutte delle piccole case.”

“Nemmeno io,” Caleb esclamò.

Ci fu un lungo silenzio, mentre Caitlin provava ad elaborare il tutto. La sua mente era affollata di possibilità.

“Credi che mio padre e lo scudo siano in qualche modo connessi a tutto questo?” Caitlin chiese. “Credi che andare nei posti in cui si trovava Gesù ci condurrà da mio padre?”

Caleb chiuse quasi gli occhi, mentre sembrava riflettere a lungo.

“Non lo so,” il marito rispose infine. “Ma chiaramente, tuo padre sta custodendo un segreto molto importante. Un segreto non soltanto per la razza vampira, ma per l'intera umanità. Uno scudo o un'arma, che cambierà la natura dell'intera razza umana, per sempre. Dev'essere molto potente. E suppongo che se qualcuno dovrà guidarci da lui, allora si tratta di qualcuno di molto potente. Come Gesù. Per me, avrebbe senso. Forse, per trovare l'uno, dobbiamo trovare l'altro. Dopotutto, è la tua croce che ha consentito l'accesso a molte chiavi e che ci ha condotti qui. E quasi tutti i nostri indizi si trovavano in chiese e monasteri.”

Caitlin provò a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle. Era possibile che suo padre conoscesse Gesù? Era uno dei suoi discepoli? L'idea era sconvolgente, e il suo senso di mistero attorno a lui s'infittiva.

Lei si sedette sul pozzo, guardando intorno nel villaggio dormiente, stupefatta. Non aveva idea nemmeno di dove cominciare a cercare. Nulla le veniva in mente. E per di più, disperava di trovare Scarlet. Sì, voleva trovare suo padre più di tutto; sentiva che le quattro chiavi praticamente stavano bruciando nella sua tasca. Ma non vedeva alcun modo ovvio per utilizzarle— ed era difficile persino concentrarsi su di lui, con il pensiero di Scarlet in mente. L'idea che fosse tutta sola lì fuori la distruggeva. Come poteva sapere se era al sicuro?

Ma, alla fine, non aveva nemmeno idea di dove cercare Scarlet. Provava un crescente senso di disperazione.

Improvvisamente, vide un pastore oltrepassare la porta e camminare lentamente verso la piazza della città, seguito dal suo gregge di pecore. Indossava una veste bianca e lunga, e il capo era coperto da un cappuccio, che lo riparava dal sole: sembrava che si dirigesse verso di loro, con in mano un bastone. Inizialmente, a Caitlin sembrò che li cercasse. Ma poi capì: il pozzo. Stava soltanto venendo a prendere dell'acqua da bere, e loro si trovavano proprio lì.

Appena arrivati nella piazza, le pecore sciamarono tutte intorno a lui, riempiendo la piazza, dirette verso il pozzo. Sapevano che era il momento di abbeverarsi. Nell'arco di pochi istanti, Caitlin e Caleb si trovarono nel mezzo del gregge, con gli animali che li spingevano via così da potersi avvicinare all'acqua. Il loro belato impaziente colmò l'aria, mentre aspettavano che il loro pastore desse loro da bere.

Caitlin e Caleb si spostarono lateralmente, mentre il pastore si avvicinava al pozzo, tirando la corda arrugginita, e sollevando il secchio lentamente. Mentre lo sollevava, si abbassò il cappuccio.

Caitlin fu sorpresa nel vedere che era giovane. Aveva lunghi capelli biondi, una barba bionda e lucenti occhi blu. Sorrise, e lei poté scorgere le rughe illuminate dal sole, intorno agli occhi, e sentire il calore e la gentilezza che promanavano dalla sua persona.

Il pastore afferrò il secchio, pieno d'acqua fino all'orlo, e, benché fosse visibilmente assetato, la fronte imperlata di sudore, si voltò e lo rovesciò nell'abbeveratoio alla base del pozzo. Le pecore si fecero avanti, belando, spingendosi tra loro mentre bevevano.

Caitlin improvvisamente avvertì che forse quell'uomo sapeva qualcosa, che forse era apparso sulla loro strada per una ragione. Se Gesù viveva in quell'epoca, si chiese, forse quell'uomo aveva sentito parlare di lui …

Ansiosa e tesa ad un tempo, si schiarì la gola e si rivolse al pastore: “Mi scusi?”.

L'uomo si voltò e l'intensità del suo sguardo la trafisse.

“Stiamo cercando qualcuno. Mi chiedevo se lei potesse sapere se vive qui.”

L'uomo quasi chiuse gli occhi, e, in quell'istante, Caitlin percepì chiaramente che lui stava guardando attraverso di lei. Fu inspiegabile.

“Lui vive,” l'uomo rispose, come se le leggesse la mente. “Ma non è più qui.”

Caitlin riusciva a malapena a crederci. Era vero.

“Dov'è andato?” intervenne Caleb. Caitlin sentì l'intensità nella sua voce, e poté percepire quanta disperazione ci fosse nel desiderio di sapere.

L'uomo posò ora lo sguardo su Caleb.

“In Galilea,” il pastore rispose, come se fosse una cosa ovvia. “Verso il mare.”

Caleb quasi chiuse gli occhi.

“Cafarnao?” Caleb chiese con esitazione.

L'uomo annuì in segno di risposta.

Gli occhi di Caleb si spalancarono per l'ammissione.

“Ci sono molti seguaci lungo la strada,” l'uomo disse in maniera misteriosa. “Cercate e troverete.”

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