Morais Maria Francesca Rinaldi - Dopo La Caduta стр 5.

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“Sei pronto?”

Jeremy si girò di scatto al suono della voce. “Gabrielle. Pensavo di essere solo.”

Lei uscì dall’ombra. Una brezza leggera spostava onde bionde intorno ad un viso severo. “Sei stato in isolamento per settimane. Ti sei preparato per la nuova missione?”

Jeremy fu sorpreso dal suo tono. Se l’era sognato che proprio Gabrielle poche settimane prima gli aveva suggerito di andarsene per mettere un po’ di spazio fra lui e Lash dopo quello che era successo? Era sembrata così gentile e paziente.

Guardò nuovamente verso la montagna e si chiese se Lash fosse ancora arrabbiato con lui e, sebbene non volesse farlo, pensò a Naomi. “Non può essere assegnata a Lash? È più adatto.”

“Michael ha insistito che fossi tu a supervisionare questo incarico. Inoltre, hai il tuo personale compito da svolgere sulla Terra.” La sua voce era determinata mentre lo osservava con cautela. Doveva aver notato qualcosa sul suo viso perché i suoi lineamenti si rilassarono. Era lo stesso sguardo che gli aveva rivolto dopo la sua lite con Lash. “Il tempo trascorso lontano non ti ha aiutato a prepararti?”

“Gabrielle, non puoi fare un’eccezione? Ho sempre fatto il mio dovere, e non ho mai messo in discussione te o Michael per gli incarichi che mi avete assegnato. . . neanche quando mi avete chiesto di colpire il mio migliore amico.”

“È a causa del tuo fedele servizio durante tutti questi anni che sei cresciuto di rango fino a diventare un arcangelo” gli fece notare Gabrielle. “Lo sai che questo ruolo comporta maggiori responsabilità. Se Lash fosse stato obbediente come te . . . beh, lasciamo perdere. Lui è senza speranza.”

“Perché lo odi?”

Gabrielle inarcò un sopracciglio. “Sto semplicemente illustrando la realtà dei fatti. I suoi comportamenti passati non l’hanno dimostrato?”

Jeremy scosse la testa. Non riusciva a capire l’animosità di Gabrielle nei confronti di Lash. Aveva pensato che una volta che Lash avesse mostrato finalmente il suo valore sarebbe stata più indulgente con lui. Ma era tornato per trovarla esattamente identica a quando se n’era andato.

“Se ti preoccupi per Lash, ti assicuro che non ci sarà alcuna interferenza da parte sua. Me ne occuperò io.”

“Preoccupato. Puoi dirlo forte. Quando scoprirà che sono proprio io ad essere il partner dell’amore della sua vita nel suo primo incarico, diavolo—”

Gabrielle gli lanciò un’occhiataccia per la sua scelta delle parole.

“Uh, voglio dire”—si schiarì la voce—“lo sai, non è l’angelo più ragionevole. E quando ci siamo separati dopo la nostra lite abbiamo lasciato un po’ di cose in sospeso.”

“All’epoca avevo suggerito che ti prendessi del tempo per dare modo a te, e speravo anche a Lash, di riflettere su tutto ciò che è emerso.” Gabrielle guardò verso la montagna e poi di nuovo verso Jeremy. “E magari di risolvere i sentimenti che possono ancora. . . indugiare.”

Jeremy deglutì nervosamente al suo sottinteso. “Non sono certo di capire cosa intendi.”

Lei rispose con voce molto bassa e dolce. “Sei al corrente, vero, di avere un’ottima reputazione come giocatore di poker? Le tue capacità potrebbero esserti utili in questo caso, non credi?”

Lui aggrottò la fronte. “Non capisco.”

Gabrielle sospirò. “Sebbene io detesti quel gioco, sono molto abile nel mantenere quella che viene chiamata una faccia da poker. Credo di poter affermare di aver avuto molto successo in questo.”

Il suo viso si modificò come se si fosse tolta una maschera, e una donna dolce e vulnerabile subentrò a quella dall’atteggiamento duro per cui Gabrielle era nota. “Tu provi dei sentimenti per quella ragazza. Era palese quando ti trovavi al suo capezzale, in attesa che si risvegliasse. In effetti, ti si leggeva chiaramente in faccia la prima volta che l’hai vista quando ti sei dovuto occupare di Deborah e Nathan.”

“Mi hai visto?”

“Sì” rispose con voce dolce.

“Perché? Perché mi stavi osservando?”

“Perché sapevo quello che provavi per lei tanto tempo fa quando avrebbe dovuto diventare tua moglie. E so che i sentimenti non spariscono—anche quando i ricordi vengono cancellati.”

Jeremy fece un passo avanti e le prese un braccio con forza. “Cosa sai? Dimmelo.” Doveva saperne di più. Magari se avesse scoperto cosa era successo nel suo passato, avrebbe potuto liberarsi dei sentimenti che continuavano a crescergli dentro.

Lei fece una smorfia e guardò la sua mano.

“Scusa.” Fece cadere la mano. Stava andando troppo oltre. Doveva riprendere il controllo.

“Non sta a me raccontare questa storia.” Si strofinò il braccio dove l’aveva afferrata. “È qualcosa che Raphael vuole condividere con te, Lash e Naomi. È con Michael in questo preciso momento, e gli sta chiedendo il permesso di rivelarvi parte del vostro passato.”

“Avremo indietro i nostri ricordi?”

“Ne dubito. Sono sicura che Raphael vi abbia già detto che la soppressione dei vostri ricordi fa parte della sua punizione.”

Jeremy annuì. Mentre era a fianco di Naomi aspettando che si riprendesse, Raphael gli aveva spiegato perché lui e Lash non potevano ricordare il proprio passato. “Sembra un tempo un po’ troppo lungo per una punizione.”

“Non sta a te decidere la giusta durata di una punizione” lo sgridò. “Ma sono d’accordo. Credo che il perdurare di questa situazione sia legato a ciò che sta accadendo adesso, incluso il tuo attuale incarico. Ciò che ha fatto Raphael ha avuto conseguenze non solo per te, Lash e Naomi, ma anche per. . .” fece una pausa mentre Jeremy la guardava con il fiato sospeso.

“Beh, ora me ne devo andare. Volevo solo informarti che il tuo incarico comincerà presto e volevo darti il tempo di prepararti.”

Jeremy espirò, deluso. Gabrielle non gli avrebbe detto niente. A parte questo, doveva comunque trovare il modo di liberarsi in qualche maniera da questa missione se voleva che le cose con Lash si risolvessero prima o poi.

“Esiste un qualche modo in cui io possa appellarmi contro questo incarico? Magari potrei parlare con Michael?”

“Potresti, ma lo faresti arrabbiare ancora di più. Gli ho già parlato da parte tua. Come pensi di aver ottenuto il permesso di andartene e rimanere isolato da tutti?”

“Sei stata tu?”

“Sì. Perché sei così sorpreso? Ogni tanto anch’io faccio qualcosa di carino” disse con un luccichio negli occhi verdi.

Lui sbatté gli occhi, sconvolto. Sembrava proprio che lei stesse scherzando.

“Michael voleva che tu ti occupassi dell’istruzione di Naomi e che fossi il suo partner nel primo incarico. Io l’ho convinto ad assegnare a me la parte dell’addestramento.”

“Gabrielle, non so come ringraziarti.” Se solo fosse stata altrettanto carina con Lash, la vita sarebbe stata diversa per suo fratello. Sebbene Lash non lo avrebbe mai ammesso, tutto ciò che voleva da lei era rispetto.

“Eccoti qui. Ti stavo cercando, Jeremiel.” Raphael lo stava chiamando dalla direzione dei giardini. Una replica più anziana di Jeremy li raggiunse con un largo sorriso stampato sulla faccia. “Bentornato, figlio mio.”

Jeremy deglutì nel sentire queste parole. Aveva sempre considerato Raphael come un padre. Sebbene lui avesse sempre prestato maggiori attenzioni a Lash, Raphael era riuscito a passare del tempo anche con lui.

“Visto il sorriso sul tuo viso, deduco che il tuo incontro con Michael sia andato bene” disse Gabrielle.

“Sì, è vero. Concorda sul fatto che farebbe bene a tutti noi condividere qualche informazione sul nostro passato nella speranza di rafforzare i nostri legami e guarire le ferite.” Raphael si girò verso Jeremy e gli diede una pacca sulla spalla. “Vieni, Jeremiel. Abbiamo molto da condividere con tuo fratello.”

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