Fortuna Ilaria - Fiamme Oscure стр 2.

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“Quindi, per essere il tuo eroe, devo lasciarti libera in una città instabile e piena di demoni? Non è il caso.” disse Damon.

“Se non sarò costretta a sgattaiolare via, allora saprai sempre dove sono.” rispose Alicia, poi trattenne il respiro per un attimo prima di continuare “Non voglio odiare niente di te... io ti amo.”.

Damon sospirò piano “Anch’io ti amo... per questo ti darò la tua libertà, ma solo a determinate condizioni.”.

“E quali sarebbero?” chiese lei scettica.

Damon sorrise “Ti insegnerò come proteggerti quando non ci sarò io a farlo.”.

“Lezioni di combattimento?” Alicia non poté trattenere l’emozione. “Ci sto.”.

“E fai bene, perché sei proprio una schiappa nel combattimento.” Quando lei cercò di colpirlo, Damon le bloccò le braccia e le mise lo sgambetto. Abbassandola a terra, si sentì eccitato mentre si chinava su di lei.

“Questo è quanto.” disse lui fissandola negli occhi.

Alicia ringhiò, stringendo i denti in segno di sfida.

“E non ci saranno più segreti tra di noi.” concluse Damon con uno sguardo serio.

Il ringhio di Alicia si interruppe e lei gli rivolse un sorriso invitante, muovendosi sotto di lui. “Ti voglio.” La sua voce era pura seduzione. Aspettò che lui allentasse la presa ed iniziasse ad abbassare le labbra sulle sue. All’istante, Alicia rotolò, portandolo con sé. Piombò duramente sul suo basso ventre con un sorriso mentre lo guardava.

“Questo è quanto.” lo prese in giro e si mosse di nuovo sensualmente.

“Tu credi?” Damon si sollevò dal pavimento e la bloccò al muro prima che lei se ne rendesse conto. Portò una gamba tra le sue, sollevandola in modo da tenerla a cavalcioni sulla propria coscia. Avvicinandosi al suo orecchio, succhiò il suo delicato lobo tra le labbra e sussurrò “Questo è un gioco che si fa in due.”.

Alicia si sentì sciogliere e si dimenò contro la sua coscia, desiderando altro. “Mi piace il tuo metodo di insegnamento.”.

Damon ringhiò per l’inebriante sensualità di quelle parole ed affondò le labbra sulle sue in un improvviso impeto di desiderio. Le avrebbe dato quello di cui aveva bisogno... ma la libertà non era sulla lista. Dopo aver visto solo una parte di ciò che era uscito da quella crepa, avrebbe seguito ogni sua mossa, anche se lei non lo sapeva. Se prima lei pensava che fosse protettivo... adesso non ne aveva neanche idea.

Quello che Damon le teneva nascosto era la propria paura... la paura che se l’avesse persa di vista non l’avrebbe più trovata, viva o morta. Aveva provato il dolore di perdere una donna a lui cara, in passato, a causa della stupidità sua e di Michael. Ora la differenza era che per Damon Alicia era più che cara... lui la amava oltre la ragione.

Terminando il bacio, sorrise e la fermò quando lei cercò di raggiungerlo. Lui si diresse con passo deciso verso la camera da letto, ma perse il ritmo quando i denti di Alicia gli circondarono il capezzolo destro, seguiti da un movimento della sua lingua calda. La sua delicata mano gli scorreva sulla pelle scoperta in una dolce carezza, tentandolo ad andare oltre.

Vedendo che era totalmente distratto, Alicia scivolò rapidamente dalle sue braccia, lasciando quattro superficiali segni di artigli sul suo petto. Non erano abbastanza da fargli male, ma erano di certo sufficienti a darle esattamente quello che voleva... se l’avesse presa.

Damon rimase stupito quando Alicia svanì all’improvviso dalla sua vista, e sentì la porta della camera da letto chiudersi con un rumore sordo. Alzò un sopracciglio e si guardò il petto, vedendo i piccoli segni di artiglio guarire e scomparire. Guardando la porta della camera da letto strinse gli occhi, augurandosi che lei avesse intenzione di usare quella tattica di combattimento sessuale soltanto con lui... non con il nemico.

Alicia aveva chiuso la porta a chiave e indietreggiò, in attesa che Damon vi si schiantasse.

“Ciao tesoro, ti sono mancato?” le sussurrò Damon all’orecchio.

Alicia gridò sorpresa e lo aggirò, allontanandosi di alcuni passi. Si fissarono a vicenda per un attimo prima che Alicia fuggisse verso il balcone. Damon sorrise e la raggiunse con facilità, avvolgendole le braccia intorno alla vita proprio quando la sua mano toccò la maniglia.

Lei lottava e si dimenava contro di lui nell’incerto tentativo di scappare, e Damon si sentì eccitato prima del previsto. Alla sua piccola streghetta piaceva essere inseguita e dominata con passione, e lui l’avrebbe accontentata. La tirò contro il proprio petto e sorrise per il suo sussulto quando la propria mano le afferrò uno dei suoi seni.

“È stato un bel modo di distrarmi.” affermò Damon mentre le strofinava il naso sul collo. Morse gentilmente il punto che aveva appena strofinato e le strinse piano il seno quando lei gli poggiò la testa sulla spalla e gemette. “Ma farai meglio ad usare quel trucchetto soltanto con me.”

Alicia non poté fare a meno di ridacchiare, con il fiato rotto. “Sono d’accordo. Non credo che i capezzoli di un demone abbiano un buon sapore come i tuoi.”.

Damon ringhiò e le afferrò l’orlo della maglietta, sfilandogliela da sopra la testa con un movimento fluido.

L’ironia di Alicia andò a farsi benedire quando le mani di Damon scivolarono sulla sua maglietta e la sfilarono da sopra la testa. Sussultò quando esse tornarono sui suoi seni, strofinando il pizzo sui suoi capezzoli già turgidi, e lei inarcò la schiena per rafforzare il contatto.

Volendo sentire le sue mani direttamente sulla pelle, fece per sganciare la chiusura anteriore del reggiseno. Damon le afferrò le mani per i polsi e se le avvolse attorno al collo.

“Non muovere le mani.” le ordinò con un severo sussurro.

Alicia sussultò di nuovo quando il calore delle sue mani tornò sul seno prima di scendere lentamente verso l’ombelico. Gemette quando lui le sollevò una gamba con una mano, mentre l’altra strofinava delicatamente contro il cavallo dei suoi jeans. La stava toccando appena, ma quella sensazione accennata fu abbastanza da farla arrivare all’istante. I fianchi di lei si muovevano al ritmo della sua mano, implorandolo fisicamente per avere maggiore pressione.

Damon le rilasciò bruscamente la gamba e aprì la chiusura anteriore del reggiseno, sfilandolo rapidamente e gettandolo dietro di sé. Le mani di Alicia si unirono alle sue nel togliere i jeans, che furono presto abbandonati da qualche parte sul pavimento. Non ci volle molto prima che nulla più li separasse e Alicia godette della sensazione della sua pelle sulla propria.

Rimase stupita quando le porte del balcone si aprirono all’improvviso e si ritrovò fuori, all’aria fresca della notte. “Damon, che fai?” gli chiese.

“Non volevi uscire?” le chiese piano, poi la sollevò, facendola sedere sulla spessa ringhiera di fronte a lui.

Alicia gli afferrò stretto un polso quando sentì la brezza sfiorarle i capezzoli con una carezza tentatrice. “E se ci vedono?” chiese lei, guardandosi intorno tra gli edifici e sentendosi allo scoperto.

“Allora avranno un binocolo molto costoso e quindi meritano di guardare.” rispose Damon con un sorriso e scrutò il suo corpo con lo sguardo. Aprendo la mano in modo da afferrare lui il suo polso, le prese l’altro così non avrebbe avuto paura di cadere. “Diamogli un bello spettacolo.”

Chinandosi, Damon le succhiò un capezzolo e la spinse indietro. Fu ricompensato quando lei gli avvolse le gambe attorno alla vita per non cadere. Anche se la sua mente razionale sapeva che lui non l’avrebbe mai fatta cadere, era naturale avere paura.

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