Fortuna Ilaria - Night Light стр 3.

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Steven sospirò per la testardaggine di Quinn e interruppe, “Micah è scomparso da più di due settimane.”

“Cosa?” chiese Warren improvvisamente arrabbiato. “Perché non ci hai chiesto aiuto?”

“Per colpa di quello stupido diario.” lo sfidò Kat. “Ovviamente, aveva paura che non saremmo riusciti a gestire ciò che aveva detto a causa della nostra permalosità.”

Michael scosse la testa, sapendo che finché le due famiglie non avessero appianato le loro divergenze, avrebbe probabilmente dovuto fare da arbitro. “Okay, mentre lavoriamo sul problema dei vampiri, dovremo anche cercare indizi sulla scomparsa di Micah.”

“A rigor di logica Micah tornerà da solo, lo fa sempre.” Quinn strinse le spalle.

Kat guardò fuori dalla finestra ancora furiosa. Come osa Quinn insinuare che le ragazze non dovrebbero essere coinvolte? Potevano tenere fuori Alicia, se volevano, e probabilmente avrebbero dovuto perché era la più giovane. Ma se avessero osato cercare di fermare lei, allora sarebbero rimasti molto sorpresi. Il problema era che adesso era anche preoccupata per Micah.

Quinn avrebbe dovuto semplicemente gettare la spugna e chiamarli. Sapeva che lo avrebbero aiutato nonostante le loro divergenze. Che importa se i loro padri si erano uccisi a vicenda... le colpe dei padri non devono ricadere sui figli.

Anche se lei non lo sapeva, segretamente Warren la pensava come Kat. Quinn avrebbe dovuto contattarli nel momento in cui Micah era scomparso. Conosceva bene le liti colleriche che i fratelli erano capaci di intraprendere. Di solito i litigi finivano con Micah che se ne andava infuriato e spariva per giorni... ma non settimane.

Steven e Nick erano rimasti in contatto nel corso degli anni e Nick lo teneva aggiornato sulla famiglia di giaguari. Quando Micah e Quinn litigavano, Micah diceva sempre a Steven dove stesse andando, e se sarebbe stato via per più di un giorno. Questa volta Micah non aveva lasciato un messaggio a nessuno, ciò vuol dire che non aveva intenzione di stare via così a lungo.

“Visto il pericoloso nido di vampiri che Steven e io abbiamo trovato in chiesa, nessuno dovrà uscire da solo stasera. Dobbiamo uscire in coppia.” disse Quinn cambiando argomento.

Steven si sentì strano quando l’immagine della ragazza che aveva trovato e perso quella notte gli balenò nella mente. “Penso di tornare lì stasera per assicurarmi che la chiesa sia ancora pulita. Potrebbe esserci sfuggito qualcosa.”

“Io vado con Steven.” si offrì Nick, volendo trascorrere del tempo con il suo vecchio socio birbone.

Kat provò un momento di panico mentre faceva due conti in silenzio. Michael sarebbe andato senza dubbio con Kane, e lei in realtà non voleva affatto collaborare con Kane perché era tutt’altro che stabile. Rimanevano Warren e Quinn.

“Vado con Warren.” disse Kat.

“No.” la corresse Warren. “Abbiamo bisogno di qualcuno che badi al club.”

“Solo perché sono una ragazza non significa che non possa cavarmela da sola.” Kat li avvertì, poi con calma uscì dalla stanza.

Tutti gli uomini nella stanza fecero una smorfia quando lei richiuse piano la porta alle spalle.

“Cavolo.” mormorò Nick. “Vorrei quasi che avesse sbattuto la porta.”

Steven e Quinn non avevano visto Kat negli ultimi anni, ma ricordavano molto bene il suo carattere. Una porta che si chiudeva piano dietro una Kat arrabbiata era dieci volte peggio di una sfuriata. Era arrabbiata... no, era molto più che arrabbiata. Lei era incazzata.

“Chiamo Devon per aggiornarlo su quello che sta succedendo.” dichiarò Warren ed estrasse il cellulare dalla tasca anteriore dei pantaloni. Odiava fare questo a suo fratello, ma se non riportava il suo culo a casa avrebbe potuto non averne più uno. Cliccando su un numero dalla selezione rapida, si diresse verso una porta che dava sulla camera da letto adiacente.

Warren era in attesa mentre il telefono dall’altro capo continuava a squillare. Finalmente sentì qualcuno rispondere e un’imprecazione mormorata subito dopo.

“Che diavolo vuoi?” chiese Devon sembrando intontito ma felice.

Warren comunicò rapidamente ciò che era accaduto dopo la loro partenza non più di ventiquattr’ore prima.

Devon sospirò. “Dannazione, lascio la città e va tutto a puttane.”

“Ti do un paio di giorni, poi dovrai tornare a casa.” disse Warren. “Nel frattempo ho bisogno che tu faccia anche una cosa per me.”

“Di che si tratta?” chiese Devon sembrando molto più sveglio.

“Devi chiedere a Kriss se ci aiuterà. Digli che Dean ha già accettato ma probabilmente avremo bisogno anche di lui. Se è il caso, di’ ad Envy di convincere Tabatha che abbiamo bisogno di Kriss qui perché, da come ho sentito, se lei torna allora il caduto la seguirà.”

“Vedrò cosa posso fare.” disse Devon. “Kriss è un tipo strano. Fa di testa sua, lo sai.”

Warren annuì, “Mi ricorda qualcuno che conosco.”

Devon ridacchiò. “Va bene fratellone, non ti prometto niente però.”

“Ci vediamo tra qualche giorno.” disse Warren e riagganciò.

*****

Quinn notò Kat in uno dei monitor di sorveglianza sulla parete. Visto che tutti aspettavano che Warren terminasse la sua telefonata, si era avvicinato ai monitor quasi annoiato. La noia non fu quello che provò guardando Kat.

Anni prima pensava che fosse bella, ma aveva sottovalutato come sarebbe diventata. Nel corso degli anni, aveva sorvegliato Kat da una certa distanza. Aveva anche assunto spie che lavorassero al Moon Dance e gli facessero rapporto... anche se l’ultima aveva finito per essere una delle vittime dell’omicidio.

Si irrigidì quando un ragazzo andò dritto da Kat che era in piedi dietro al bar e le prese un braccio. Con la telecamera posizionata perfettamente, Quinn capì che il ragazzo non era molto cordiale.

*****

Trevor entrò al Moon Dance indeciso se distruggere quel posto o annegare la propria rabbia in un paio di litri di alcool. Aveva provato a contattare Envy ma si stava ovviamente nascondendo da lui. Tabatha e Kriss stavano probabilmente assistendo alle sue telefonate insieme a lei. Quando aveva chiesto a quell’onnisciente di suo fratello dove diavolo fosse Envy, avrebbe voluto staccare la testa di Chad per essere stato così vago su dove si trovasse.

Trevor notò Kat servire drink dietro lo stesso bancone dov’era sempre. Allungò una mano e le afferrò il braccio per ottenere la sua attenzione, ma lo sguardo che lei gli rivolse lo fece ritornare a sedersi.

“Lo speciale sui taser è finito. Posso portarti qualcos’altro? Tipo un abbonamento a vita in un altro bar?” Kat sbatté le ciglia verso di lui con aria innocente. Alla fine guardandolo negli occhi e leggendovi tristezza strinse le spalle. “Scusa, il mio vero obiettivo è fuori portata. Cosa posso portarti?”

Trevor si strofinò le tempie con la punta delle dita. Si sarebbe dannato se mai avesse capito l’altro sesso. Non era facile come sembrava. "Alcune risposte andrebbero bene."

“Tipo?” lo sollecitò Kat.

“Tipo dove si nasconde la mia ragazza.” Alzò leggermente un sopracciglio mentre aspettava.

“La tua ragazza? Hai rimpiazzato Envy così in fretta?” Kat sorrise mentre lo sguardo di lui si trasformò in un’occhiataccia silenziosa. “Ah, ti riferisci ad Envy.”

“Tu credi?” ribatté Trevor con sarcasmo.

“Tutto quello che so è che la tua ex-fidanzata e mio fratello sono partiti per una specie di luna di miele.” Kat strinse le spalle sapendo che fosse più vero di quanto Envy pensasse.

“Pensavo che fosse con Tabatha e Kriss.” Trevor sentiva la propria pressione sanguigna aumentare pericolosamente mentre si chiedeva se Chad avesse mentito a riguardo.

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