Fortuna Ilaria - Legami Di Sangue стр 10.

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Ren imparava alla svelta e aveva già memorizzato i due incantesimi prima di tornare a rifugiarsi dietro la scrivania. Piombò il silenzio prima che Storm sentisse svanire l’umorismo del momento precedente e riprendesse a parlare.

“Questo castello si trovava in Scozia. L’ho portato qui mattone dopo mattone e l’ho ricostruito durante la ‘corsa alla terra’ ma le migliorie sono più recenti. Ci sono trappole per demoni in quasi tutte le stanze e tu sei l’unico che può farle innescare.”

“È davvero bello.” annuì Ren, chiedendosi dove volesse arrivare Storm. A volte le sue storie erano più lunghe di quelle di un vecchio che ripercorre i suoi ricordi senza tempo. Gli era permesso parlare del passato quanto voleva, mentre era pericoloso dire qualsiasi cosa sul futuro.

Una volta aveva chiesto a Storm perché non trascorresse il suo tempo nel passato a correggere tutti gli errori dell’umanità, ad esempio facendo fuori Hitler. Fu allora che lui gli aveva detto che i propri poteri avevano dei limiti...sembrava che cercare di cambiare la storia dell’umanità fosse uno di quelli.

“Questo castello era un regalo di nozze per un mio caro amico.” Storm guardò fuori dalla finestra con la vista della terra che toccava l’oceano...era davvero mozzafiato. Lui deglutì, mettendo da parte il tormentoso ricordo per ora.

Guardando di nuovo Ren, Storm capì che per una volta qualcuno oltre a lui aveva bisogno di un indizio di ciò che stava per accadere. Poiché il suo potere ricorreva a fastidiose regole che gli impedivano di vedere le cose più importanti e di alterare le questioni di cuore, avrebbe dovuto trovare una buona ragione per cui Ren desiderasse restare.

Riusciva già a sentire il dolore nella propria mente a causa delle regole che stava per infrangere, ma lo ignorò.

“Questo posto non resterà qui per molto se non riesco a cambiare il futuro.” La sua voce assorbì la rabbia che lui stava provando mentre combatteva il dolore. “Prima di decidere di portarti qui, sono stato nel futuro diverse volte...solo ad un paio d’anni da adesso. Ogni volta il risultato era diverso e ciò è dovuto ad uno spostamento dimensionale...o a molti spostamenti, proprio qui a L.A.”

Storm si asciugò il sangue che iniziava a colargli dagli occhi e dal naso. “L’ultima volta che ho cercato di venire qui...una parte del castello era crollata e le pareti rimaste in piedi erano ricoperte di sangue secco.”

“Basta.” Ren lo guardò, non gli piaceva il modo in cui il volto di Storm era sbiancato quando era iniziato il sanguinamento. Storm aveva sempre scherzato sul non poter dire a nessuno il loro futuro...dirlo lo avrebbe ucciso, ma Ren non trovò divertente constatare che quella era la verità. “Ho afferrato il concetto, il resto lo scoprirò da solo.”

Storm barcollò fino alla sedia tenendosi la testa. “Sto cercando di pareggiare le probabilità portando a L.A. più aiuti possibili.”

Ren si alzò e si avvicinò alla scrivania afferrando la spalla di Storm, e in un attimo tornarono sull’isola. “Se provi di nuovo a parlarmi del futuro ti prendo a calci nel culo.”

Quando Storm fu abbastanza stabile da capire dove si trovasse, Ren era sparito. Sentendo la lancinante emicrania che probabilmente sarebbe durata per giorni, sorrise, sapendo che ne era valsa la pena. Ren era in posizione e, adesso che Angelica era in città, lei doveva richiamare un altro potere nascosto in grado di ribaltare completamente la situazione a loro favore...avevano bisogno degli dei al loro fianco.

*****

Ren aveva trascorso l’ultima settimana a creare una mappa della città percorrendo tutte le strade. Grazie al download dei file del PIT sapeva dov’erano alcuni non umani, ma mentre camminava o guidava la sua moto, aveva sentito pervaso da un potere che non apparteneva agli esseri in quella lista.

Accese l’enorme schermo che ricopriva una parete dello studio, poggiandovi la mappa e sedendosi sulla poltrona dietro la scrivania. Per chiunque altro, la mappa avrebbe potuto somigliare ad una decorazione natalizia, poiché era piena di puntine luminose di diversi colori.

Erano i colori che adesso stava studiando. Poteva vedere esattamente dove si trovavano i mutanti...era stato anche al Moon Dance e al Night Light. L’angolo delle sue labbra si contorse al ricordo. Aveva commesso l’errore di ordinare l’Heat ed era andato tutto bene finché non aveva deciso di tornare a casa. Nel momento in cui si trovava a metà strada, si ritrovò lontano dai mutanti e completamente ubriaco.

Il territorio dei mutanti era evidenziato per lo più da luci verdi con un paio di puntine rosse e blu...quella blu era la squadra del PIT stazionata in quella zona e tutto quello che accadeva lì era di loro competenza...lo stesso valeva per il branco di lupi.

Per quanto lo riguardava, Michael, Damon e Kane erano cani sciolti, facendo guadagnare loro il colore giallo, mentre la loro progenie senz’anima che si muoveva furtivamente tra le ombre della città era di color rosso sangue. Almeno quel branco di codardi erano abbastanza gentili da dormire tutti insieme durante il giorno e tendevano a restare uniti di notte, il che rendeva più facile delineare il loro territorio.

Ora, per i caduti la storia era diversa. All’inizio era stato difficile individuarli, ma ultimamente erano così instabili che aveva rinunciato, anche se capiva quando erano vicini...poteva sentirli. Ripensò alla lezione di storia che aveva sentito da Storm.

La versione breve era che i caduti avevano quasi distrutto il loro mondo attraversando la nostra dimensione e rapendo alcune donne perché le trovavano belle. Rapirle era stato solo il primo errore. Una volta tornati dall’altra parte del tunnel spazio-temporale, essi si erano accoppiati a turno con le donne rapite.

Il problema era che...i bambini nati da tali unioni non erano come loro si aspettavano e nascendo provocavano la morte delle donne umane.

Solo una piccola percentuale dei bambini era nata con il sangue dei caduti e solo uno su cento era femmina. Gli altri venivano additati come ‘demoni’...ibridi senza sangue. La maggior parte degli ibridi erano quelli che gli umani chiamavano ‘mostri’. Quando quei mostri si ribellarono ai loro creatori, i caduti iniziarono a ripulire il loro mondo da tutti gli ibridi...che fossero mostri o no.

Una volta terminato il genocidio, essi scoprirono che nel loro mondo c’erano ormai dozzine di maschi per ogni singola femmina. Così gli idioti ripercorsero il tunnel, questa volta lasciando le loro creature nella nostra dimensione mentre si accoppiavano con quante più donne potevano...il più in fretta possibile.

Quando i bambini nascevano e le madri morivano, i caduti prendevano tutti quelli nati con sangue puro e li riportavano nel loro mondo, abbandonando qui gli ibridi. Non avendo bisogno dei figli maschi che erano nati, li prendevano e li addestravano a combattere contro i loro fratelli mezzosangue.

Prima che quei ragazzi raggiungessero la pubertà, i sovrani caduti li inviarono qui e chiusero il tunnel tra le due dimensioni...abbandonando qui tutti i bambini tranne le femmine, per le quali avevano sacrificato così tante vite.

La storia non finisce qui. Quei giovani guerrieri erano stati addestrati a fare la stessa cosa che avevano fatto i loro padri...creare fratture nella dimensione...e non solo in quella che portava al loro mondo d’origine. Quella nuova era solo ad un soffio da noi. Si può supporre che da qui derivi la teoria dell’Inferno. Era così vicina che gli umani con sensi acuiti potevano sentirla e a volte vederla.

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