Fortuna Ilaria - Sangue Che Crea Dipendenza стр 7.

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Michael era in biblioteca e stava esaminando la sua collezione di libri. Aveva iniziato con l’intenzione di scegliere qualcuno dei suoi libri preferiti per Aurora; sentendo bussare alla porta, si destò dal senso di confusione che stava provando e rimase sorpreso quando si rese conto di essere finito davanti agli scaffali con i libri sui demoni. Rimise a posto il libro di pelle nera e abbassò lo sguardo.

“Aspettavi qualcuno?” chiese a Scrappy, che gli si era fermato accanto, poi sorrise quando il cagnolino abbaiò e si mise a correre verso l’ingresso.

Michael lo seguì e non poté fare a meno di ridacchiare quando lo vide saltare su e giù davanti alla porta. La sua espressione si addolcì quando sentì il calore che soltanto la vicinanza di Aurora poteva dargli, e il sangue gli si scaldò mentre pensava a un modo per distrarsi da quell’ossessione demoniaca temporanea.

Aprì la porta, pronto per l’impellente attrazione che di solito li assaliva prima ancora che si salutassero, ma rimase sorpreso nel vedere Kane insieme ad Aurora e Skye. Kane sorrise e allargò le braccia, facendo indietreggiare Michael.

“Tesoro, sono a casa!” gridò, poi saltò verso la porta e gli si avvinghiò.

“Kane...” Michael si lamentò e cercò di divincolarsi dalla stretta di suo fratello. Quello non era esattamente il contatto fisico che aveva in mente, per non parlare della persona sbagliata che gli teneva le gambe avvolte attorno alla vita.

“Mi sei mancato un sacco.” disse Kane fingendo di singhiozzare. “Non mi chiami e non mi scrivi mai.”.

Vedendo Skye e Aurora che sorridevano divertiti, Michael divenne serio. “Sono passate solo ventiquattr’ore.”.

Kane gli posò la testa su una spalla “Già, è troppo tempo, vero?”.

Michael sospirò e fece cenno ai Caduti “Benvenuti a casa mia. Vi prego, mettetevi comodi mentre io mi occupo di questa piaga.”. Spinse Kane cercando di liberarsi, ma fu inutile.

Aurora si accigliò, non capendo la battuta “Piaga?”.

Skye scosse la testa e la fece entrare in casa “Non ti preoccupare. Alcuni fratelli sono così. Si prendono in giro a vicenda in modo affettuosamente fastidioso.”.

“Oh.” l’espressione di Aurora s’illuminò e lei sbatté le palpebre. “Come quando io ti supplicavo di portarmi a cavalluccio mentre flirtavi con una donna?”.

“Esatto.” rispose Skye sorridendo “Roba da fratelli, come ti dicevo.”.

Aurora abbassò lo sguardo quando sentì abbaiare e i suoi occhi iniziarono a brillare quando vide un cucciolo che le girava intorno. “Oh, che tenero. Michael, è questo il tuo cucciolo?”.

Kane alzò di scatto la testa dalla spalla di Michael “Scrappy, allora è qui che ti nascondi!”.

Il cagnolino quasi ringhiò come per dire “E dove altro dovrei essere?” e riprese a saltare di nuovo attorno alle gambe di Aurora. Arrendendosi, lei si chinò per prendere in braccio quel cucciolo adorabile. Scrappy iniziò a dimenarsi nel tentativo di leccarle la faccia, guardando Skye di tanto in tanto.

Il Caduto allungò una mano e gli accarezzò la schiena, ammirando la morbidezza della sua pelliccia. “Penso che gli piaci.” le fece l’occhiolino.

“È adorabile.” disse Aurora. “Hai detto che si chiama Scrappy?”.

Kane mise il broncio a Michael quando, alla fine, riuscì a divincolarsi da lui. Poi fece un cenno ad Aurora “Sì, Scrappy è stato con me per un po’ ma ultimamente, per qualche ragione, ha sentito il bisogno di stare con Michael. Forse perché questa casa è così grande che Michael si perderebbe senza di lui.”. Fece quella battuta ricordando i pensieri di Aurora a proposito della solitudine di Michael.

“Non è vero.” ribatté Michael con aria offesa. A volte era irritante avere Kane tra i piedi quando era in vena di fare lo stupido. “Devi sapere che in questo posto ci sono più nascondigli di quanti tu ne abbia mai trovati. E mi ricordo benissimo dove sono, a differenza di te che non ricordi neanche i nomi delle donne con cui sei stato.”.

“E allora che mi dici di quando, per andare in bagno, ti sei perso e hai aperto l’armadio?” gli chiese Kane con un sorrisetto.

“Ero ubriaco.” rispose Michael, lanciandogli un’occhiataccia.

Kane guardò Scrappy con aria accusatoria “Non puoi continuare a tradirmi con un brontolone così lunatico.”. Allungò la mano per prenderlo dalle braccia di Aurora ma si fermò, giurando quasi di aver visto il suo fedele cucciolo guardarlo storto.

Scrappy guardò Kane e ringhiò, mostrando il proprio disaccordo con il suggerimento di stare lontano da Michael e l’intenzione del suo padrone di allontanarlo dal seno arrotondato di quella bella ragazza.

Skye smise di accarezzare Scrappy e ritrasse la mano quando vide i suoi occhi diventare color rosso sangue. Poi fece un passo indietro con un’espressione spaventata e confusa “È un demone?” chiese.

Kane sorrise affettuosamente “No, l’ho trovato in un periodo molto buio della mia vita e... l’ho trasformato per sbaglio. Per quanto ne so, non invecchierà mai e non morirà mai... e sembra piuttosto contento della cosa.”.

“Quindi è imparentato con gli Dei del Sole?” chiese Aurora incuriosita, avendo visto i demoni possedere gli animali più o meno allo stesso modo.

Kane e Michael si guardarono a vicenda con aria pensierosa.

“La cosa avrebbe un senso.” disse Kane scrollando le spalle. “È sempre stato soltanto Scrappy e basta... non l’avevo mai guardato da questa prospettiva.”.

“Qualcuno vuole qualcosa da bere?” chiese Michael, con lo sguardo puntato su Aurora.

Kane alzò la mano “Io vorrei la migliore bevanda alcolica che c’è in casa.”. Michael gli diede una gomitata nelle costole e lui ansimò, poi, reggendosi la parte dolorante, aggiunse “Non fa niente... posso aspettare.”.

Aurora scosse la testa per la loro comicità. “Al momento no... vorrei vedere la tua biblioteca.”.

Michael sorrise per il luccichio nei suoi occhi e le fece un leggero inchino, porgendole la mano “Da questa parte, madame.”.

Quando Aurora prese la mano di Michael, Kane gli si avvicinò dall’altro lato.

“Ci diamo da fare, eh?” gli chiese con un sussurro ironico.

“Sei solo geloso perché tu non hai mai pensato di usare la gentilezza per corteggiare Tabatha.” rispose Michael con un sorriso perfido.

“Era una cosa diversa.” sibilò Kane seguendoli, con Skye che intanto rideva di lui.

“In che modo era diverso?” chiese Michael con finta curiosità.

“Tabatha è il mio capo.” dichiarò Kane con autorità. “Non ho avuto altra scelta che innamorarmi del suo fascino e perseguitarla fino ai confini della Terra.”. Si fermò un attimo e si massaggiò il mento con aria pensierosa “E poi... lei è la mia anima gemella, perciò immagino che essere un eterno servo per la donna più bella e sexy del mondo ne valga la pena.”.

“Touché.” borbottò Michael, concludendo che, a volte, le assurdità di Kane avevano perfettamente senso.

Aurora spalancò gli occhi quando Michael la fece entrare nell’enorme biblioteca. Era una stanza circolare, con grandi finestre tutt’intorno e alti scaffali pieni di libri di qualsiasi forma e dimensione. C’erano anche delle comode poltrone e dei divanetti imbottiti, accompagnati da tavolini finemente intagliati.

“Wow!” sussurrò Skye, dirigendosi verso uno scaffale. Passò le dita sulle copertine mentre leggeva i titoli. Tutti i libri di quella sezione sembravano riguardare le leggi della fisica, andando da Platone ad Albert Einstein e persino alle opere più recenti di Nassim Haramein.

“Qualcosa non va?” chiese Michael quando vide l’espressione sopraffatta sul viso di Aurora.

Lei si guardò intorno, cercando di non farsi intimorire. “Da... da dove comincio?” esclamò, poi sorrise ricordando che Skye aveva detto che, leggendo, il suo comportamento sarebbe diventato meno infantile. Lei aveva replicato dicendogli di non essere una bambina ma, dentro di sé, sapeva che Skye aveva ragione. Alzò il mento, non voleva che Michael la credesse infantile.

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