Lisa Masoni - At First Glance стр 6.

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MATTHEW ROSE

(ad alta voce)

Accidenti, è il telefono di quell’imbecille dell’aeroporto!

Matthew invia il primo sms.

MUSICA

"HOLLY" DI HENRY MANCINI (ORCHESTRALE)

MATTHEW ROSE

Ho il suo telefono, lei ha per caso il mio? Matthew Rose.

Isabelle risponde quasi istantaneamente.

ISABELLE WILCOX

Si, lei dove si trova? Isabelle Wilcox.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

A Parigi. E lei?

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

A Parigi: Come facciamo?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Be’, non esiste la posta, in Francia? Le mando il suo domani.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Troppo gentile. Farò del mio meglio. Qual è il suo indirizzo?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Ristorante Le Temps des cerises, 16 rue Princesse, Parigi. VI arrondissement.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Ecco il mio: God Save the Boots, 3 bis rue Delambre, Parigi, XIV arrondissement.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Lei ha un negozio di scarpe, vero? Sì, certo, c’è l’ordinazione molto urgente di un certo Oleg Mordhorov: un paio di stivali di Dolce e Gabbana da consegnare al Théàtre de Chàtelet all’attrice che si spoglia nel terzo atto. Detto tra noi, dubito si tratti di sua moglie.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Chi l’ha autorizzata ad ascoltare la mia segreteria?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Ma l’ho ascoltata per farle un favore, razza di idiota!

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Vedo che è cafone negli sms come lo è dal vivo. Allora è un ristoratore, eh, Matthew?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Sì.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

In tal caso, c’è una nuova prenotazione per la sua bettola: un tavolo a nome dei signori Strzechowski, per domani sera.

Almeno, così ho capito dal tono del messaggio, ma la ricezione era pessima.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Benissimo. Buonanotte.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Sono già le sette del mattino.

LA MUSICA CESSA

Matthew, irritato, infila il telefonino nella tasca interna del cappotto.

Le porte a vetri si aprono e Raphael, sollevato, sospira.

spingendo un carrello portabagagli mentre Isabelle gli rivolge dei grandi gesti con le mani.

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

La vecchia Renault lascia la statale per imboccare l’uscita.

Il vecchio macinino procede come una lumaca, tanto che pare andare al rallentatore.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

Per quanto il riscaldamento sia al massimo, i vetri sono appannati dal vapore. Matthew è seduto accanto a Marcus.

MATTHEW ROSE

(in tono lamentoso)

Ci farai uscire di strada con questo mucchio di ferraglie.

MARCUS

Ma no, fila che è un piacere, la mia macchinina. Sapessi come me la curo!

Marcus è un uomo tra i trentacinque e i quarant’anni, con i capelli castani lunghi e arruffati e un velo di barba. Gli occhi, chiari sono cerchiati e scavati dalla stanchezza.

Indossa dei jeans scuri ed una camicia azzurra spiegazzata aperta fino all’ombelico. Calza un vecchio paio di scarpe da ginnastica verdi e guida con un solo piede: tiene il calcagno poggiato sulla frizione e con le dita dei piedi schiaccia ora l’acceleratore ora il pedale del freno.

Charly si dimena sul sedile di dietro.

CHARLY ROSE

A me piace, la macchina di zio Marcus.

Marcus risponde con una strizzatina d’occhi.

MARCUS

Grazie, piccolo.

MATTHEW ROSE

Allacciati la cintura e smetti di agitarti in quel modo, Charly.

Matthew si volta verso Marcus.

MATTHEW ROSE

Sei passato dal ristorante, ieri pomeriggio?

MARCUS

Ehm, non eravamo chiusi, ieri?

MATTHEW ROSE

Ma hai almeno preso in consegna le anatre?

MARCUS

Quali anatre?

MATTHEW ROSE

Le cosce d’anatra e la rucola che ci porta Bob Woodmark tutti i venerdì.

MARCUS

Ah, mi pareva di avere dimenticato qualcosa ...

MATTHEW ROSE

(sbottando)

Razza di idiota, come puoi dimenticarti l’unica cosa alla quale ti avevo pregato di pensare?

MARCUS

(borbottando)

Ma non è poi un dramma.

MATTHEW ROSE

No, figurati. Anche se Woodmark è insopportabile, la sua fattoria ci fornisce i prodotti migliori che

abbiamo. Se manchiamo a un appuntamento con lui, ci prenderà in antipatia e non ci vorrà più come clienti. Fa’ una deviazione e passa dal ristorante; scommetto che ha lasciato il carico nel cortile sul retro.

MARCUS

Posso occuparmene io. Vi accompagno prima a cas...

MATTHEW ROSE

No. Non sei altro che un cialtrone su cui non si può contare. Prendo io in mano la situazione.

MARCUS

Ma il bambino è stanco morto.

CHARLY ROSE

(in tono euforico)

No, no. Voglio andare al ristorante anch’io.

MATTHEW ROSE

Bene, allora è deciso.

Matthew asciuga con la manica il vapore che si è condensato sul parabrezza.

MATTHEW ROSE

Prendi il raccordo all’altezza della Terza Strada.

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

La vecchia Renault non ama essere allontanata all’improvviso dal suo itinerario. Gli pneumatici stretti non aderiscono bene all’asfalto e il brusco cambiamento di direzione per poco non provoca un incidente.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

MATTHEW ROSE

(gridando)

Lo vedi che non controlli questo ammasso di ferraglia? Per la miseria, ci farai crepare tutti!

Marcus raddrizza il volante mentre intorno a loro gli altri automobilisti suonano esasperati il clacson. Percorrendo il boulevard Saint-Germain, la bagnarola ritrova un minimo di stabilità. Concentrandosi sulla guida, Marcus raggiunge rue Princesse ...

STRADA - PARIGI - EST. - GIORNO

... e parcheggia la sua «macchinina» davanti al ristorante Le Temps des cerises.

CORTILE - RISTORANTE - EST. - GIORNO

Come ha immaginato Matthew, Bob Woodmark ha lasciato il carico nel cortile sul retro del ristorante.

RISTORANTE - INT./EST. - GIORNO

Matthew e Marcus afferrano le cassette e le depositano nella cella frigorifera.

RISTORANTE - INT. - GIORNO

Matthew e Marcus controllano che tutto sia in ordine nella sala principale del ristorante. Il Le Temps des cerises si trova al centro di Saint-Germain-des-Prés. Piccolo ma intimo, è strutturato come un bistrot francese degli anni Trenta: boiseries, modanature, pavimento a mosaico, immensi specchi in stile Belle Epoque, manifesti di Josephine Baker, Maurice Chevalier e Mistinguett. Il locale propone una cucina francese tradizionale. Sul menu appeso al muro, e sui cui è stampigliato il logo del ristorante, due ciliegie rosse, si legge: «Lumache in sfoglia al miele, filetto di anatra all’arancia, torta di St. Tropez».

Charly si piazza davanti al banco luccicante che troneggia nella sala.

CHARLY ROSE

Posso mangiare un gelato, papà?

MATTHEW ROSE

No, caro. Ne hai mangiati un sacco in aereo. E poi è troppo tardi, dovresti essere a letto da un pezzo.

CHARLY ROSE

Ma sono in vacanza...

MARCUS

Su, Matt, sii buono.

MATTHEW ROSE

Ah, no, eh, non mettertici anche tu!

MARCUS

Ma è Natale!

Matthew si lascia sfuggire un sorriso.

MATTHEW ROSE

Siete due bambini.

Matthew va in fondo al ristorante, dietro il banco della cucina a vista, che permette ai clienti di seguire in parte la preparazione dei piatti. Matthew si rivolge a Charly.

MATTHEW ROSE

Quale vuoi?

CHARLY ROSE

(in tono entusiasta)

Una dama bianca.

Con destrezza, Matthew spezza alcuni quadretti di cioccolata fondente e li mette in una piccola scodella per farli fondere a bagnomaria.

Matthew si rivolge a Marcus.

MATTHEW ROSE

E per te?

MARCUS

Si potrebbe aprire una bottiglia di vino.

MATTHEW ROSE

Come vuoi.

Marcus si illumina di un gran sorriso. Si alza subito dalla sedia per scendere nel suo posto preferito: la cantina del ristorante.

Sotto lo sguardo goloso di Charly, Matthew dispone in una coppa due palline di gelato alla vaniglia accompagnate da una meringa. Una volta fusa la cioccolata, vi incorpora una cucchiaiata di panna liquida, poi versa la cioccolata calda sul gelato e ricopre il tutto di panna montata e mandorle tostate.

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