Alessandro Manzoni - I PROMESSI SPOSI стр 106.

Шрифт
Фон

- Oh! - disse l'amico; come se volesse dire: faresti meglio a venir da Milano, ma pazienza. - E a Liscate, - soggiunse, - non si sapeva niente di Milano?

- Potrebb'essere benissimo che qualcheduno là sapesse qualche cosa, - rispose il montanaro: - ma io non ho sentito dir nulla.

E queste parole le proferì in quella maniera particolare che par che voglia dire: ho finito. Il curioso ritornò al suo posto; e, un momento dopo, l'oste venne a mettere in tavola.

- Quanto c'è di qui all'Adda? - gli disse Renzo, mezzo tra' denti, con un fare da addormentato, che gli abbiam visto qualche altra volta.

- Io? - disse Renzo sorpreso, per prender tempo a rispondere.

- Voi, se la domanda è lecita.

Renzo, tentennando il capo, stringendo le labbra, e facendone uscire un suono inarticolato, disse: - Milano, da quel che ho sentito dire... non dev'essere un luogo da andarci in questi momenti, meno che per una gran necessità.

- Continua dunque anche oggi il fracasso? - domandò, con più istanza, il curioso.

- Bisognerebbe esser là, per saperlo, - disse Renzo.

- Ma voi, non venite da Milano?

- Vengo da Liscate, - rispose lesto il giovine, che intanto aveva pensata la sua risposta. Ne veniva in fatti, a rigor di termini, perché c'era passato; e il nome l'aveva saputo, a un certo punto della strada, da un viandante che gli aveva indicato quel paese come il primo che doveva attraversare, per arrivare a Gorgonzola.

- Oh! - disse l'amico; come se volesse dire: faresti meglio a venir da Milano, ma pazienza. - E a Liscate, - soggiunse, - non si sapeva niente di Milano?

- Potrebb'essere benissimo che qualcheduno là sapesse qualche cosa, - rispose il montanaro: - ma io non ho sentito dir nulla.

E queste parole le proferì in quella maniera particolare che par che voglia dire: ho finito. Il curioso ritornò al suo posto; e, un momento dopo, l'oste venne a mettere in tavola.

- Quanto c'è di qui all'Adda? - gli disse Renzo, mezzo tra' denti, con un fare da addormentato, che gli abbiam visto qualche altra volta.

- All'Adda, per passare? - disse l'oste.

- Cioè... sì... all'Adda.

- Volete passare dal ponte di Cassano, o sulla chiatta di Canonica?

- Dove si sia... Domando così per curiosità.

- Eh, volevo dire, perché quelli sono i luoghi dove passano i galantuomini, la gente che può dar conto di sé.

- Va bene: e quanto c'è?

- Fate conto che, tanto a un luogo, come all'altro, poco più, poco meno, ci sarà sei miglia.

- Sei miglia! non credevo tanto, - disse Renzo. - E già, - e già, chi avesse bisogno di prendere una scorciatoia, ci saranno altri luoghi da poter passare?

- Ce n'è sicuro, - rispose l'oste, ficcandogli in viso due occhi pieni d'una curiosità maliziosa. Bastò questo per far morir tra' denti al giovine l'altre domande che aveva preparate. Si tirò davanti il piatto; e guardando la mezzetta che l'oste aveva posata, insieme con quello, sulla tavola, disse: - il vino è sincero?

Come l'oro, - disse l'oste: - domandatene pure a tutta la gente del paese e del contorno, che se n'intende: e poi, lo sentirete -. E così dicendo, tornò verso la brigata.

Maledetti gli osti! esclamò Renzo tra sé: più ne conosco, peggio li trovo . Non ostante, si mise a mangiare con grand'appetito, stando, nello stesso tempo, in orecchi, senza che paresse suo fatto, per veder di scoprir paese, di rilevare come si pensasse colà sul grand'avvenimento nel quale egli aveva avuta non piccola parte, e d'osservare specialmente se, tra que' parlatori, ci fosse qualche galantuomo, a cui un povero figliuolo potesse fidarsi di domandar la strada, senza timore d'esser messo alle strette, e forzato a ciarlare de' fatti suoi.

- Ma! - diceva uno: - questa volta par proprio che i milanesi abbian voluto far davvero. Basta; domani al più tardi, si saprà qualcosa.

- Mi pento di non esser andato a Milano stamattina, - diceva un altro.

- Se vai domani, vengo anch'io, - disse un terzo; poi un altro, poi un altro.

- Quel che vorrei sapere, - riprese il primo, - è se que' signori di Milano penseranno anche alla povera gente di campagna, o se faranno far la legge buona solamente per loro. Sapete come sono eh? Cittadini superbi, tutto per loro: gli altri, come se non ci fossero.

- La bocca l'abbiamo anche noi, sia per mangiare, sia per dir la nostra ragione, - disse un altro, con voce tanto più modesta, quanto più la proposizione era avanzata: - e quando la cosa sia incamminata... - Ma credette meglio di non finir la frase.

- Del grano nascosto, non ce n'è solamente in Milano, - cominciava un altro, con un'aria cupa e maliziosa; quando sentono avvicinarsi un cavallo. Corron tutti all'uscio; e, riconosciuto colui che arrivava, gli vanno incontro. Era un mercante di Milano, che, andando più volte l'anno a Bergamo, per i suoi traffichi, era solito passar la notte in quell'osteria; e siccome ci trovava quasi sempre la stessa compagnia, li conosceva tutti. Gli s'affollano intorno; uno prende la briglia, un altro la staffa. - Ben arrivato, ben arrivato!

- Ben trovati.

- Avete fatto buon viaggio?

- Bonissimo; e voi altri, come state?

- Bene, bene. Che nuove ci portate di Milano?

Ваша оценка очень важна

0
Шрифт
Фон

Помогите Вашим друзьям узнать о библиотеке

Скачать книгу

Если нет возможности читать онлайн, скачайте книгу файлом для электронной книжки и читайте офлайн.

fb2.zip txt txt.zip rtf.zip a4.pdf a6.pdf mobi.prc epub ios.epub fb3