C. J. Burright - Ogni Bacio стр 4.

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Le sorprese non mi dispiacciono. Un lato della sua bocca si arricciò in un sorriso pigro e sexy, e sostenne spudoratamente lo sguardo di Gia. E forse stavo progettando di fare anch'io un po' di sorprese.

Gia incontrò il suo sorriso con uno dei suoi. Sono sicura che Lisette sarà tutta un fremito nel sentirlo.

Quali sono le probabilità contro di me quest'anno? Ian si infilò di nuovo le mani in tasca, con i suoi occhi blu scintillanti, e Gia non poté fare a meno di chiedersi se si stesse davvero divertendo con le battute o se facesse tutto parte della sua maschera.

Non ti è permesso scommettere su te stesso, e se te lo dicessi, manipoleresti tutti e tutto per rovinare le probabilità. Karen fece roteare la matita tra le dita, con gli occhi stretti. Per quanto si fosse presa una cotta per Ian, prendeva sul serio il suo ruolo di giocatrice d'azzardo in ufficio.

Vero. Ian dondolò indietro sui talloni. Molto bene... Quali sono le scommesse sulla signorina Hellman?

Gia tirò su con il naso. Non ce ne sono...

Dieci a uno che Chuck della pubblicità si becca un bacio per pietà, cinque a uno che Hamilton si becca un bacetto e Karen lanciò a Gia un'occhiata colpevole e si voltò di nuovo verso Ian due a uno che tu vai a segno con un bacio a fior di labbra, cinque punti in più se dura più di trenta secondi.

Ma che...? Chi? Seriamente? Gia sbatté le palpebre e si schiarì la gola. Pensavo che non si potessero rivelare i dettagli delle scommesse alle persone coinvolte.

Karen si aggiustò l'orpello che ancora portava al collo come una sciarpa. Tu non giochi mai d'azzardo, quindi ho pensato che fosse sicuro.

E lui? Gia agitò una mano verso Ian, rifiutandosi di guardarlo. Il fatto che i suoi colleghi stessero scommettendo qualcosa su di lei, le fece chiedere esattamente cosa le fosse sfuggito mentre negli ultimi mesi annaspava nella nebbia.

Io credo in te, ragazza scintillante.. Karen gettò un braccio intorno alle spalle di Gia. Non avresti mai permesso a O'Connor di manipolare le probabilità a suo favore.

Gia scosse la testa. Siete malati, tutti... e hai assolutamente ragione sul fatto che non mi lascerò manipolare da O'Connor.

Io la chiamo persuasione. Sono su per giù la stessa cosa. Ian si lisciò distrattamente la cravatta già diritta. Parteciperà alla festa di Natale, signorina Hellman?

Onestamente, Gia ci aveva pensato solo brevemente, senza molto entusiasmo, il che equivaleva a un probabile 'no'. Prima di Joey, aveva amato le feste e gli incontri sociali, sempre e ovunque. Ora...

Le si attorcigliava lo stomaco. Ora stava venendo meno alla promessa fatta a Joey. Gli aveva promesso che avrebbe impedito a sua sorella Adara di sprofondare nella solitudine una volta che lui se ne fosse andato, e che lavrebbe trascinata agli eventi sociali. Da allora non era stata molto in vena di festeggiare.

Non si preoccupi se non vuole andare, disse Ian, con tono gentile. Capisco benissimo.

Gia sostenne lo sguardo di lui, troppo sorpresa dall'inaspettata compassione delluomo per rispondere. Nemmeno una volta Ian le aveva espresso compassione per la sua perdita - nemmeno un biglietto o una parola gentile - e Gia aveva sempre pensato che la morte lo mettesse troppo a disagio. Nonostante lavorassero nello stesso ufficio, non era come se fossero amici. Lui non le doveva niente.

Se fossi in lei, non ci andrei nemmeno io, continuò lui in tono serico, non con tali probabilità che coinvolgono me, il vischio e i baci di trenta secondi. Dato che non sarà responsabile delle decorazioni alla festa, sarà in netto svantaggio e nulla impedisce a una persona più competitiva di portarsi in giro un rametto di riserva - sorrise - per aumentare le probabilità.

Proprio quando aveva pensato che Ian potesse avere un po' di umanità... Gia strinse gli occhi. Supera se stesso, O'Connor. Sì, ci sarò. E le suggerisco, invece di puntare i suoi soldi su quella scommessa, di darli in beneficenza. È meglio che ne benefici qualcuno che ne ha bisogno, visto che perderà.

Io non perdo, signorina Hellman. La sfida scintillò negli occhi delluomo. Mai.

C'è sempre una prima volta. Gia sorrise di nuovo dolcemente.

Ian sostenne lo sguardo di lei ancora per un istante, abbastanza a lungo da risultare scortese, prima di continuare a camminare. Attente a dove mettete i piedi, signore. Ian lanciò un'occhiata al vischio appeso sulla porta dellufficio di Gia, mentre passava. I druidi credevano che le bacche di vischio rappresentassero lo sperma degli dei, un fatto divertente da considerare mentre preparate le vostre trappole per i baci.

Sorridendo, scomparve dietro l'angolo.

Che schifo. Gia strappò la bacca bianca dal rametto che aveva in mano e la lanciò nella direzione in cui era andato Ian. Rimbalzò sul tappeto e rotolò in un angolo.

Sorridendo, scomparve dietro l'angolo.

Che schifo. Gia strappò la bacca bianca dal rametto che aveva in mano e la lanciò nella direzione in cui era andato Ian. Rimbalzò sul tappeto e rotolò in un angolo.

Pensi che stesse flirtando con te per arrivare a me? Chiese Karen in tono sognante.

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