«Non si preoccupi, è il mio lavoro e lo farò fino in fondo. Lei piuttosto dov'era questa sera? Non doveva essere presente al ricevimento?»
Mi guardò irritato, come se già da subito lo considerassi il sospettato numero uno.
«Perdoni la mia domanda, Mister. Ho conosciuto i suoi durante la serata e le giuro che sono rimasta favorevolmente colpita. Consideri la domanda che le ho fatto come pura deformazione professionale, se vuole può rispondermi, ma in caso contrario non la considererò reticente.»
«Le risponderò», disse, abbozzando un mezzo sorriso. «Prima che lei vada a controllare in qualche modo tutti i miei movimenti, le dico subito che sono giunto con un aereo privato all'aeroporto di Ancona oggi pomeriggio alle diciotto circa. Non sono riuscito a prendere il volo di linea e così ho noleggiato un piper. Ero in tempo per presenziare all'inaugurazione della villa, mi dirà Lei. E la mia intenzione era di venire. Ma poi, all'ultimo momento, ho capito di non essere nelle condizioni psicologiche più adatte ad affrontare una festa, dopo tutto quello che ho passato su a Genova in questi giorni. Così mi sono trattenuto in albergo, dove solo poco fa ho appreso la notizia dell'accaduto, e mi sono precipitato qui.»
«Le mie più sentite condoglianze. Credo che le convenga rientrare in albergo. Per stanotte non può fare più niente», gli dissi stringendogli la mano. Poi mi rivolsi ai miei colleghi. «Come noi, in fin dei conti. Medico Legale e scientifica hanno terminato, i cadaveri sono stati rimossi e l'unico superstite è ormai in sala rianimazione, che Dio gliela mandi buona. Direi che possiamo rientrare alla base e iniziare a pensare a qualche strategia che ci conduca su una pista possibile da seguire. E non sarà facile!»
Il cielo, a oriente, al di là della sagoma addormentata del centro storico della città, cominciava a schiarire. Mentre salivo in macchina con i miei colleghi, diedi un ultimo sguardo alla villa ferita, che veniva circondata da alcuni agenti con le classiche strisce di plastica bianche e rosse, attaccate alle quali ogni tanto venivano posti bene in evidenza dei cartelli che riportavano la scritta Area sottoposta a sequestro giudiziario.
Il Commissario Caterina Ruggeri era scesa di nuovo in campo.