Danny alza lo sguardo e mi vede qui in piedi. Mi segnala con lindice di darle un minuto, ed io le rispondo con un cenno. Sono contento anche solo di poterla osservare per qualche minuto.
Sono impressionato dalla sua grazia e disinvoltura. Sta ridendo con un cliente che sta pagando proprio ora, e il suo sorriso illumina letteralmente la stanza. Il cuoco dietro il bancone di servizio le dice qualcosa e lei fa una smorfia, lanciandogli addosso uno strofinaccio che lo colpisce dritto in faccia. Lui scoppia a ridere, e tutti i clienti seduti al bancone urlano in coro. È proprio il suo mondo questo, perché è senza dubbio una persona socievole.
Danny si toglie il grembiule e lo lancia sotto il bancone. Afferrata la borsetta, si dirige verso di me, e mi sento il cuore battere forte. Come fa una persona che ha appena finito di lavorare in un diner lurido ad avere un aspetto così dannatamente sexy?
Hey mi dice. Mi dispiace, ho dovuto lavorare più a lungo del previsto. Non ho avuto tempo di fare la doccia o cambiarmi.
Nessun problema. Vuoi tornare a casa per poterlo fare?
Scuote la testa. Non dobbiamo andare in nessun posto elegante. Meglio stare sul casual. Anche se mi è venuto in mente che probabilmente ora so di unto e di patatine fritte.
Non so cosa mi prenda, ma mi avvicino a lei e abbasso la testa in modo da posizionare il mio naso proprio dietro il suo orecchio. Faccio un respiro profondo, inspirando con fare drammatico in modo che lei mi possa sentire. Poi le sussurro allorecchio: Secondo me hai un profumo delizioso.
Ed è proprio così. Il suo shampoo profuma di eucalipto e di fiori darancio. La guardo proprio mentre trema per le mie parole, e mi sento come quel fottuto Tarzan in questo momento.
Faccio un passo indietro, mi giro per aprire la porta, e la faccio passare davanti a me. Tiro fuori le chiavi e mi avvio verso la portiera del passeggero della mia Range Rover nera. Dando unocchiata alle mie spalle mi accorgo che lei si sta avviando nella direzione opposta Rimetto le chiavi in tasca, facendo uno scatto per raggiungerla.
Ottima serata per una passeggiata sottolineo.
Lei ride, e quel suono mi scalda il sangue. È una risata profonda, rauca, e, wow, così dannatamente sexy.
Stiamo solo andando alla fermata dellautobus. Stasera esplorerai Boston in stile Danny. Anche se sei un po troppo in tiro per i mezzi pubblici.
Le sorrido con nonchalance. Non ti preoccupare. Sono pronto.
Lei ricambia il sorriso. Bene. Sarei delusa se non fosse così. Le sue parole suonano come una sfida, e non ha idea di quanto io possa essere competitivo.
Oh Danny, Danny. So cosa stai provando a fare, e dovrei lavorare un po di più sullessere meno trasparente. Non ho dubbi sul fatto che Danny stia provando a spaventarmi. Se pensa che prendere lautobus sia spaventoso, chiaramente non ha mai dovuto schivare un difensore di cento chili per evitare di essere sbattuto contro le balaustre.
Quindi dove stiamo andando? Mi hai detto che sono troppo elegante, ma dovrai darmi un indizio migliore.
Lei mi rivolge semplicemente un sorriso evasivo e dice: Vedrai.
Devo ammettere che ora lei mi incuriosisce ancora più di prima. In qualche modo mi aspettavo che pretendesse di essere portata in un ristorante costoso. Voglio dire, è quello che di solito vogliono le ragazze. E il fatto che ci stia portando con i mezzi pubblici, invece di usare la mia macchina incredibilmente bella ed esageratamente costosa mi fa rimanere quasi sulle spine nel pensare a cosa dovrò aspettarmi.
Non abbiamo molte occasioni per parlare durante il tragitto, dato che lautobus è strapieno di pendolari serali. Però devo ammettere che il mio primo viaggio in bus non è spiacevole. Danny è appoggiata accanto a me. Si sta tenendo ad un palo di metallo di fronte a sé, e quando il bus sbanda, le soffici curve di Danny oscillano contro di me. Appoggio la mano sulla sua schiena più volte per aiutarla a rimanere ferma, e lei mi rivolge un sorrisetto che ricambio.
Finalmente Danny mi annuncia che abbiamo raggiunto la nostra destinazione, e scendiamo insieme a pochi altri viaggiatori. Sta iniziando a fare buio, e sono un po stupito di trovarmi in una parte della città alquanto losca. Le strade sono piene di spazzatura, e osservando gli edifici vedo numerose finestre rotte. Proprio quando sto per chiedere spiegazioni a Danny, lei si avvia dallaltro lato della strada, ed io la seguo. Camminiamo per lisolato, girando langolo, e ci imbattiamo in una fila di persone in coda davanti ad un portone. Ci sono circa venti persone o giù di lì in fila, e sono confuso. Siamo in un nightclub?
Danny si accorge dellespressione sul mio viso e mi prende per mano. Mi scorta oltre la fila fino allingresso, salutando parecchie persone. E poi vedo un cartello su una portaHelping Hands Ministry. Lanciando unaltra occhiata alle persone in fila mi accorgo chiaramente che sonosenzatetto.
Sono di ogni tiponeri, bianchi, gialli, giovani, vecchi, uomini e donne. Il loro unico comune denominatore è che sono tutti poverimolto, molto poveri, a quanto pare. Alcuni indossano stracci, mentre altri sono ricoperti di sporcizia da testa a piedi. Mi rendo conto di essere rimasto a fissare questi poveracci, ma non riesco ad evitarlo. Finalmente giro lentamente lo sguardo verso Danny che mi sta guardando in attesa che io mi dia alla fuga.
Faccio volontariato qui più volte alla settimana. Stasera è il mio turno, e ho pensato che potessi aiutarmi.
Aggrotto le sopracciglia. Ed è qui che volevi portarmi a cena? Non è molto romantico.
Lei non dice niente, semplicemente mi fissa con attenzione.
Sospirando le prendo la mano, dirigendomi verso la porta. Va bene, diamoci da fare allora.
Constato con felicità che Danny mi ripaga con un sorriso abbagliante con le sue fossette mentre laccompagno verso la porta.
Ci avviamo oltre la lobby, giù per una rampa di scale che portano al seminterrato. Mi indica una porta che si apre su unala delledificio che, a quanto mi dice, ospita residenti a tempo pieno. Quando le chiedo delle persone in fila fuori, mi dice che sono qui solo per mangiare, ma che vivono in strada.
Danny apre una serie di porte doppie, e ci troviamo in una grande sala da pranzo. Ci sono tavoli pieghevoli da otto posti con sedie di metallo attorno ad ognuno di essi. Trovo strano il fatto che su ogni tavolo ci sia un piccolo vaso con dentro un mazzo di fiori di plastica. La maggior parte dei posti sono occupati, e noto che appena la gente finisce il pasto e se ne va, i volontari accolgono altre persone.
Seguo Danny lungo il perimetro della stanza verso il retro, dove si trova un bancone di servizio, dietro il quale si sviluppa una grande cucina. Una porta girevole permette alle persone di andare avanti e indietro tra la cucina e la sala da pranzo.
Era lora che ti degnassi di arrivare, Danny. Mi sto facendo il culo per cercare di preparare il cibo per domani.
Datti una calmata, Maverick. Sono qui adesso, e ho portato un aiutante. Però ci aspettiamo entrambi un buon posto dopo aver finito.
Danny mi guarda e io le sussurro: Maverick?
Lei si sporge verso di me e sussurra: Top Gun è il suo film preferito.
Lancio unocchiata a Maverick. È asiatico ed estremamente basso. Indossa un grembiule sopra i vestiti, ed è macchiato di cibo; sta mescolando un grande pentolone sui fornelli, ed il cappello sulla sua testa dice: Honey Badger Dont Care.
Danny apre un cassetto e tira fuori due grembiuli, lanciandone uno a me. Mav, questo è Ryan. Sarà il mio braccio destro stasera.