Amy Blankenship - Vampiri Gemelli стр 5.

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Il suo sguardo maligno la fissò come se fosse un bersaglio. Muovendosi nell'aria immobile, la seguì. Sarebbe stata un magnifico regalo per la sua specie! Un donoper suo padre. Era forte, combattiva e aveva un incredibile istinto d sopravvivenzaa differenza dei tre idioti che aveva appena fatto fuori. Anche in quel momento stava lasciando dietro di sé una striscia di sangue dalle ferite che aveva sul petto, eppure sembrava non curarsene. Aveva il potere della magia racchiuso dentro di sé e lui desiderava farne parte ... e sperimentare cose diverse da quelle che aveva vissuto, da quando era diventato un vampiro.

*****

Il nonno camminava avanti e indietro davanti alla finestra chiedendosi dove fosse Kyoko. Non era da lei fare così tardi. Si passò la mano tra i capelli bianchi e radi, preoccupato. Cera un patto tra loro, e lei doveva sempre tenerlo informato, quando aveva intenzione di uscire per andare ad ammazzar demoni.

Lo squillo del telefono lo fece saltare, e subito si precipitò a rispondere prima che svegliasse il resto della famiglia.

Tasuki non era riuscito a scrollarsi di dosso la strana sensazione di pericolo da quando aveva lasciato Kyoko da sola nel parcheggio. Aveva guidato per qualche isolato ma poi era tornato indietro per accertarsi che stesse bene, e non laveva più trovata. Forse il nonno era venuto a prenderlama si ritrovò a colpire con stizza il volante: non ne era affatto convinto. Facendo uninversione a U tornò indietro, passò davanti alla bibliotecae poi andò a parcheggiarsi sotto casa di Kyoko, spinto da uno strano impulso.

Più il tempo passava, più si sentiva sui carboni ardenti. Un certo punto non resistette più e fece il suo numero sul cellulare. Sorrise sollevato, quando qualcuno rispose alla chiamata e, pensando che si trattasse di Kyoko, scoppiò in un affannato: Oh, mio Dio Kyoko, allora stai bene!

"E tu starai molto male, idiota! esclamò il nonno, lanciando uno sguardo fuori dalla finestra e scorgendo chiaramente lauto di Tasuki parcheggiata di sotto - Ma cosa ti prende a telefonare a casa di una signorina a questora della notte? Ma che, ti sei ammattito?

Tasuki arrossì violentemente e per poco non si fece cadere il cellulare dalle mani. Solo il vecchio era in grado di farlo sentire come un perfetto idiota! Chiuse la chiamata e rimase a guardare disperatamente la finestra accesa della camera da letto di Kyoko. Quella telefonata gli aveva confermato che lei non era in casa, e ormai stava sulle spine!

Tasuki si massaggiò le tempie e sospirò stancamente. Gli aveva mentito ... ma perché? Fissò con rabbia il volante che aveva davanti e vi scagliò su un paio di pugni. Quando avrebbe capito, quella ragazza, che doveva pensare anche alla sua pelle? Perché non aveva chiesto aiuto a lui, se aveva intenzione di ficcarsi nei guai? Beh, forse lui non era perfetto, ma un aiutino sarebbe pur stato in grado di darglielo!

Era ancora concentrato sui suoi pensieri, quando un piccolo rumore davanti alla macchina attirò la sua attenzione. Si guardò intorno, convinto che fosse Kyokoma qualcosa lo colpì dietro lorecchio, così forte da fargli vedere le stelle. Poi la sua testa cadde in avanti, sul volante dellauto.

Yuuhi allungò la mano attraverso il finestrino aperto per prendere il giovane, ma allontanò di scatto la mano, quando una scintilla di luce ametista sinterpose tra loro. Si guardò con curiosità la mano, che si era leggermente bruciacchiata, e poi tornò a fissare il giovane seduto al posto di guida. Evidentemente, era protetto da qualcosa, e questo lo fece sorridere con malignità.

Un rumore di passi che si avvicinavano lo obbligò a nascondersi nuovamente nelloscurità. Era lei, lo sentiva! Stava arrivando! Yuuhi lattese con impazienza.

Nel frattempo il nonno, dopo avere chiuso la telefonata, si era messo a sogghignare. Si chiese divertito quanto ancora quel cretino di Tasuki avrebbe resistito al fascino di Kyoko senza attentare alla sua verginità. Aveva letto negli antichi rotoli che finché la sacerdotessa fosse stata vergine, sarebbe stata un bersaglio ancora più prelibato per i demoni. Ma finora aveva taciuto alla nipote che sarebbe stata meno a rischio se avesse fatto sesso. Voleva solo che Tasuki si sbrigasse e raggiungesse almenola pubertà mentale!

Notando dei movimenti provenire dallauto del ragazzo aguzzò lo sguardo su di luichiedendosi se prima o poi Tasuki avrebbe fatto vedere le palle e fosse uscito per affrontarlo. C'era unombra, là fuori, dal lato del conducentema era troppo piccola per essere Tasuki.ed era senza dubbio molto più veloce. Poi notò unaltra ombra venire dallangolo in fondo alla strada.

Aggrottò la fronte, quando riconobbe Kyoko, tutta ferita e coi vestiti strappati. Ma che cavolo le era successo? Poi unaltra ombra, molto più piccola, apparve alle spalle della ragazza e il vecchio aguzzò la vista per capire di cosa si trattasse.

Quando Kyoko passò sotto le luci di casa alzò lo sguardo e fece un cenno di saluto a suo nonno, ma lui non ripose. Lo vide invece fissare qualcosa alle sue spalle e si girò di scatto, ma non vide nulla.

"Beh ... è solo arrabbiato." pensò. Poi il respiro le si mozzò in gola, quando vide il demone bambino a pochi metri da lei che, nascosto nellombra, la stava fissando in modo inquietante. Era immobile come una statua. Lunica cosa di lui che si muoveva erano i suoi capelli argentei scossi della brezza notturna. Strinse i denti con rabbia: diavolo, come aveva potuto non accorgersi della sua presenza?

Yuuhi fiutò l'odore della sua paura, e si stupì quando ben presto questa fu sostituita da una grande rabbia. Alzò lo sguardo sul vecchio che li stava fissando dalla finestra in alto, e si chiese se lui era il protettore della ragazza o qualcosa del genere. Lasciò che la sua mente vagasse per la casa e individuò altre due forze vitali ... una era un bambino. Riportando lo sguardo sulla ragazza, Yuuhi si chiese se il maschietto fosse suo fratello. Lei gli aveva ucciso i suoi fratelliera quindi giusto che lui gli prendesse il suo.

"Non pensarci nemmeno!" ringhiò Kyoko, notando linteresse del demone per la casa. Strinse gli occhi con ferocia e materializzò nel palmo della mano un dardo etereo.

Quella luce malvagia che le era apparsa in mano scatenò in Yuuhi qualcosa che non provava più da almeno cinquecento anni, e che credeva di avere ormai seppellito nella sua coscienza: il terrore! I suoi occhi color ebano si fissarono in quelli di Kyoko. Capì che se solo avesse provato a mettere le grinfie su di lei o sul suo fratellinosarebbe morto quella notte stessa!

Kyoko si sentiva affogare dalla rabbia, comprendendo che si era portata quel piccole demone direttamente a casa! Aveva messo la sua famiglia in pericolo, cosa che aveva sempre cercato di evitare. Quel piccolo demone era davvero inquietante, mentre se ne stava lì, silenzioso e immobile a guardarla. Poteva avere la stessa età del suo fratellino, Tamaalmeno in apparenza, perché sapeva che doveva essere molto vecchioforse il più vecchio che avesse mai avuto la sfortuna di incontrare.

"Gli dirò che ti ho trovato. sussurrò la voce priva di emozioni del bambino, come se avessero appena concluso una lunga e pacifica conversazione.

Sentendo il portone dingresso aprirsi, Kyoko si voltò e gridò: Nonno, vattene!

Sollevò la sua arma e si voltò di nuovo verso il demone bambino per scagliargliela addosso, ma lanciò un urlo di sorpresa quando si accorse che il demone non cera più. Non sapeva cosa le faceva più paura: vederselo davantio sapere che era scomparso..

Chiudendo gli occhi, Kyoko lancio la sua aura a scandagliare le ombre, per capire dove si fosse nascosto il demone. Non trovò nulla e ritornò in sé pallida e tremantecon la pessima sensazione che in un istante tutta la sua vita fosse cambiata. Orami aveva messo la sua famiglia in pericolo. Sentì una mano sfiorarle la spallae si gettò piangente tra le braccia del nonno. "Mi dispiace ... mi dispiace tanto! - farfugliò tra i singhiozzi - Ormai lui sa dove abito ...scatenerà i demoni su questa casa!

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