Kyoko quasi sorrise mentre gli rispondeva, con altrettanto sarcasmo. "Perché no?...Tanto, la notte è ancora giovane. Continuò a sorridere, mentre lui allentava la presa su di lei. Ne approfittò per fargli scivolare le mani dietro la schiena con fare languido, quasi volesse abbracciarloe sorrideva ancora quando colse nei suoi occhi unespressione di dolore, mentre lo pugnalava. Il vampiro abbassò incredulo lo sguardo sulla punta della lama che gli aveva bucato il petto e che sembrava brillare, alla luce della luna. Provò a dire qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
Vedendo la ragazza inchiodata al muro, Hyakuhei si aggrappò al davanzale della finestra, decidendo che quella volta sarebbe stato egoista e non avrebbe permesso al vampiro quell'ultimo pasto. Si librò in volo e atterrò delicatamente proprio davanti alla ragazza, che in quel momento stava uscendo dallombra.
Non lo aveva visto e Hyakuhei preferì non mostrarsi, anzi indietreggiò per nascondersi nellombra. La guardò mentre armeggiava conqualcosa che gli sembrarono un paio di calzoni. Poi, aguzzando lo sguardo, si accorse che quello che la ragazza stava trascinando era il mezzosangue di poco prima, che laveva attaccata.
"Deve esserci un modo migliore per sbarazzarsene! - stava borbottando Kyoko - Comunque sia, chi aveva mai sentito parlare di un vampiro che si scioglie? Non mi ci abituerò mai. Diamine, perché non è come si vede nei film? Li ammazzi e -puff! - svaniscono! Continuò a trascinarlo per un po, poi si abbassò su di lui, gli frugò nelle tasche e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette. "Ah, se li teneva in tasca per dopo. Magari per ricambiare un favore. Cavolo, ma che bisogno ha di fumare, un vampiro?
Lo voltò dallaltro e continuò a frugargli nelle tasche. Poi fece una smorfia, quando il sangue cominciò a gocciolarle sulle mani. "Bleah!" disse con ribrezzo, poi ricominciò a frugare. "Vediamo che cè qui. - sussurrò - "Pettine, accendino ... tessera della palestra... filo interdentale?" Kyoko fissò il minuscolo oggetto, prima di gettarlo via. "Un vampiro che ci teneva alligiene, senza dubbio! mormorò, con macabro sarcasmo.
Lasciò perdere i pantaloni, e iniziò a frugargli nelle tasche della giacca. "Ah, questo è decisamente meglio. Tiffany and Co., sicuramente vale la pena di scavare meglio. Ah, bingo! esclamò Kyoko, tirando fuori il portafoglio gonfio.
Lo aprì e ne tirò fuori le carte di credito. " MasterCard, Visa ... whoa, carta American Express ... Non uscire mai di casa senza! " Lasciò perdere le carte di credito e tirò fuori i contanti. "CENTRO! - esclamò con entusiasmo - Ecco un altro mese di affitto pagato senza essere costretta a fare sesso con quello stronzo di Yohji! Ah, la vita è bella!" Mise i soldi in tasca e gettò la giacca nel cassonetto dellimmondizia, insieme alle carte di credito.
Hyakuhei guardò con orrore la giovane donna. E pazza! pensò. La guardò ripulire il vampiro con un sorrido gelido sulle labbra. Quando se ne fu andata uscì dallombra, e si accostò a ciò che ormai rimaneva del vampiro: un grosso mucchio di cenere.
Si frugò in tasca per prendere un fiammifero e l'accese, poi lo gettò sui miseri resti. Il bagliore delle fiamme illuminò il vicolo per qualche secondo, poi esse si spenserocancellando per sempre ogni traccia del mezzosangue.
Non riusciva a digerire che una semplice fanciulla umana avesse fatto questo a uno della sua stirpeanche se di basso lignaggio. Per giunta una vestita da puttana, con qualche rotella fuori posto e anche ladra esperta, a giudicare da come si era comportata! Infatti si era presa il denaro, ma aveva disdegnato il Rolex doro della vittima e le sue carte di creditoper non correre rischi di essere rintracciata.
Aspirò a pieni polmoni lodore ancora presente della ragazza. Che strano: vestita a quel modo e ancora vergine! Lanciò unultima occhiata al punto in cui prima cera il vampiro e scrollò le spalle: in fondo, se non lo avesse eliminato lei lo avrebbe fatto lui.
Alzò lo sguardo nella direzione in cui lei era scomparsa. Per la prima volta dopo secoli, Hyakuhei sentì il suo sangue ribollire. Era giunto il momento della caccia. Quella stessa notte e prima dellalba si sarebbe nutrito di quella fanciulla...
*****
Kyoko gemette vedendo la folla che si accalcava nella discoteca. Era il fine settimana e quel posto sembrava pieno da scoppiare. Scivolò oltre la fila e si diresse verso il buttafuori, gli fece un cenno del capo e sgusciò rapidamente nella porta che lui le tenne aperta con una mano, per farla entrare. Tutti i buttafuori la conoscevano bene, perché viveva sopra il club.
Una volta dentro, si diresse diretta verso la porta con la scritta "Non entrare". Digitò il codice sulla combinazione della serratura e aprì la porta interna, che le si richiuse alle spalle. Sospirò di sollievo, non appena il fracasso della discoteca divenne solo un sordo ruggito. Con le banconote del vampiro ben strette nel pugno, iniziò a salire le scale. I demoni non erano l'unico pericolo della città, e lei non era tipo da andarsene in giro coi soldi dellaffitto nel reggiseno.
Si fermò presso la fila delle cassette di sicurezza in fondo al corridoio, digitò un altro codice e ne aprì una, poi diede unocchiata allinterno per vedere se cera posta. Normalmente era vuota, ma Kyoko sorrise quando scorse la busta in fondo. La prese e lesse il suo indirizzo scritto a mano dalla calligrafia del nonno.
Richiuse la cassetta e si avviò verso la rampa di scale che portavano al suo appartamento. Il segreto per mantenersi in forma? Abitare al terzo piano senza ascensore! Si fermò prima di raggiungere l'ultimo piano e contò i soldi: le sarebbero rimasti solo venti dollari dopo avere pagato laffitto a Yohji.
Yohji ... al solo pensiero sintimidì. Kyoko sapeva che lui sperava che lei fosse sempre in ritardo con laffitto e gli chiedesse una dilazione, e si augurò che non succedesse mai una cosa del genere. Quelluomo era una vera merda, ma le conveniva essere gentile con lui, visto che era il suo padrone di casa. Lui poteva crearle un bel po di casini, e anche sbatterla fuori, se solo avesse voluto.
Si diresse alla porta del suo appartamento e infilò la chiave nella serraturaun attimo prima che Yohji aprisse la sua porta e mettesse fuori la testa. Ma cosera, anche sensitivo quelluomo? Gli lanciò un sorriso nervoso.
"Come va, mia dolce tentazione?" chiese Yohji ammiccando, mentre si appoggiava allo stipite della porta con atteggiamento da figo.
"Tutto ok. rispose Kyoko, desiderando improvvisamente di indossare un enorme trench per nascondergli alla vita tutte le sue forme, così bene esposte. "Oh, a proposito, ho i soldi dell'affitto." Gli porse i soldi che aveva accuratamente contato, sapendo che era meglio che si avvicinasse lei alla sua porta. L'ultima volta che lui aveva bussato da lei era quasi riuscito ad entrare di forza.
Le spalle di Yohji si abbassarono visibilmente, mentre i suoi occhi si colorarono di disappunto. "Va bene, entra che ti faccio una ricevuta." Aveva sperato che quel mese non riuscisse a pagarlo e che gli chiedesse una dilazione. Ma decise di fare buon viso a cattivo gioco.
Kyoko scosse la testa e cominciò a contare, per reprimere la rabbia. "Fai con comodo, aspetto qui. Incrociò le braccia davanti a sé e sbuffò, come se andasse di fretta.
Yohji si strinse nelle spalle: conosceva bene quel giochino ...Kyoko lo aveva già ingannato una volta. Lui sarebbe entrato a scriverle la ricevuta e lei ne avrebbe approfittato per sgusciare nel suo appartamento. "Ok, allora te la porto io più tardi. disse, con cattiveria.