Nel momento in cui passai di fronte allufficio della mia assistente, Angie Monroe, una donna bassetta dai capelli rossi, la quale, se glielo avessi permesso, avrebbe fatto molto più che rispondere alle chiamate e organizzare lagenda degli appuntamenti, si alzò immediatamente in piedi e lesse i messaggi arrivati quel pomeriggio.
Michael Stern ha chiamato, Signor Callaughan disse, il mio nome scorse lieve tra le sue labbra, rosse come i capelli. Chiede di incontrarla al Richmont. Sembra che abbia qualcosa sul caso McNair.
Grazie, Angie.
Sebbene le mie assistenti fossero tutte piuttosto attraenti, mi lasciavo tentare solo quando il loro lavoro non era più soddisfacente. In quel periodo era piuttosto complicato trovarne una brava.
Dopo essere entrato nel mio ufficio e aver appoggiato la copia del caso scandaloso sulla scrivania, scrissi un messaggio a Michael, un vecchio compagno di università che era diventato uno dei miei migliori amici, dicendogli che avrei raggiunto il ristorante in circa mezzora. Mi ci voleva proprio qualche bicchiere di whisky e una bella chiacchierata. Da quando la CLM Lawyers Associated aveva deciso di occuparsi del travagliato caso MacGregor, mi ritrovavo completamente immerso in un intricato processo di corruzione su vari livelli e diverse sfere di potere. Josh si comportava in maniera molto coraggiosa nel riportare i nomi dei suoi vecchi amichetti, ma stava infastidendo persone che erano state al potere per anni, traendo vantaggio da abuso dufficio e riciclaggio di denaro.
Inoltre, mi mancava la compagnia femminile. Non che fossi il tipo di uomo che si lasciasse coinvolgere nelle relazioni. I rapporti che avevo erano brevi, ma molto soddisfacenti per entrambe le parti. Si trattava di tre mesi di fuoco, seguiti da un veloce addio, senza concedere la possibilità di versare una lacrima. Dopotutto, allequazione si aggiungeva sempre un bellissimo gioiello, di modo che riuscissi a mantenere buoni rapporti con le mie ex amanti, le quali facevano di tutto pur di finire di nuovo sul mio letto, ma senza riuscirci.
Mi recai in bagno, mi lavai le mani e il viso, mi tolsi la cravatta e la camicia, e mi diressi verso un piccolo armadio in legno di quercia in cui tenevo un assortimento di completi di diversi colori. Optai per una camicia bianca con una cravatta color vino, che si abbinavano perfettamente al completo grigio antracite, rendendolo elegante per la serata. Mentre sistemavo i gemelli, controllai lagenda per vedere se fosse rimasto qualcosa di urgente che richiedeva immediata attenzione. Non essendoci nulla di importante, strinsi il nodo della cravatta, indossai la giacca, presi le chiavi, il cellulare e il portafoglio, e mi diressi di nuovo verso luscita.
A domani, Angie. Buonanotte.
A domani, Signor Callaughan, rispose entusiasta.
Fuori dallufficio cera Bill, il mio autista e guardia del corpo, che mi aspettava in piedi vicino alla Mercedes nera.
Casa, Signor Callaughan?
No, Bill. Andiamo al Richmont.
Lex Marine annuì, strinse il nodo della cravatta e mi aprì lo sportello dellauto. Da quando un cliente che aveva perso una causa aveva cercato di aggredirmi, Bill era sempre al mio fianco. In quel momento, vista la gravità del caso su cui stavo lavorando, era impensabile non avere la protezione di una guardia del corpo.
Qualche minuto più tardi ci fermammo di fronte al bellissimo edificio che ospitava il Richmont. Il ristorante si trovava allinterno di una villa che si affacciava su un lago ed era uno dei luoghi principali frequentati dallalta società di Raleigh. Louie, il proprietario, era un uomo daffari discreto e scrupoloso, il quale conosceva i suoi clienti come il palmo della sua mano.
Uscito dalla macchina incrociai Michael che stava per entrare.
Ciao, amico mio, disse, stringendomi la mano e dandomi una pacca sulla spalla. Da quanto tempo.
Non dirlo nemmeno. Non immaginavo che venissi al Richmont, ho sempre pensato che fosse troppo sofisticato per te, dissi in tono scherzoso. Michael rise e fece una smorfia.
Da quando ho sentito la voce di quella ragazza per la prima volta, mi sono affezionato. Se non tenessi a me stesso, spenderei tutti i miei risparmi sulle cene di Louie pur di ascoltare il dolce suono che esce dalle labbra della nuova cantante.
Entrammo nel locale ridendo. Stavo per fare una battuta quando udii una voce dolce e cristallina. Era il suono più bello e puro che avessi mai sentito. Non ero mai stato un appassionato di nessuna forma darte, ma venni toccato nel profondo dallintensità e dalla passione riflesse in quella voce. Immediatamente, la mia mente si chiese se la proprietaria fosse bella come il suono che sprigionava, così spostai lo sguardo sul palco, battendo le palpebre per abituarmi alla luce. In quel momento, la vidi.
Magnifica. Non cerano altre parole per descrivere la bellezza eterea della donna che si trovava sul palco. Era appoggiata su uno sgabello e teneva il microfono vicino alle labbra. I lunghi capelli biondi le scendevano lungo la schiena formando ampie onde, raggiungendo quasi la vita, stretta e avvolta da seta azzurra. La pelle candida sembrava brillare alla debole luce dei riflettori e non riuscii a fare a meno di immaginarla nuda sul mio letto, con i capelli sparsi sul cuscino e una bellissima collana di diamanti che metteva in risalto la sua bellezza. Nientaltro.
Oh, dannazione! Non avrei dovuto dire niente, mormorò Michael dietro di me.
Ehm, cosa? replicai, confuso e riluttante nel distogliere lo sguardo dalla bellissima donna.
Non dovevo avvertirti. Adesso, Damien Stallone Callaughan cercherà di portarsi la bionda a letto ad ogni costo, disse a voce bassa, per non attirare lattenzione del pubblico che applaudiva la ragazza.
Guardai Michael con uno sguardo rapace e risi.
Mi conosci bene, amico mio.
Gabrielle
Quegli occhi intensi mi seguirono durante tutta lesibizione. Non avevo idea di che colore fossero, ma riconoscevo la loro potenza e la loro intensità. Mentre cantavo, quello sguardo mi faceva tremare tutto il corpo e risvegliava in me sensazioni intense, lasciandomi un po confusa.
Quando Rod suonò le ultime note, tutto il ristorante applaudì con entusiasmo, così entrambi raggiungemmo la parte anteriore del palco per ringraziare il pubblico. Louie si avvicinò per aiutarmi a scendere i gradini, pronto a farmi fare il giro della stanza.
Sei stata fantastica, bellezza, disse, con unespressione di assoluta soddisfazione in volto. Camminammo tra i tavoli del ristorante, fermandoci occasionalmente per accettare le congratulazioni e i commenti di ammirazione dei clienti. Nonostante cercassi di prestare attenzione a ogni persona che ci tratteneva, venivo distratta dalla sensazione del suo sguardo sulla mia schiena. Il mio corpo vibrava per la voglia di avvicinarsi a lui e scoprire se quellattrazione fosse reale o me la stessi solo immaginando.
Facemmo il giro della stanza, fino a quando giungemmo nellala destra del ristorante, dove lui era seduto a un tavolo insieme a un altro ragazzo dallo sguardo più tranquillo. Era bellissimo. Una parola forse troppo delicata per descriverlo, come se stessi paragonando un leone a un gattino. Quelluomo non era affatto delicato, anzi, era forte, potente, con un sorriso sensazionale; era il desiderio in abito elegante, il quale, probabilmente, costava così tanto che non sarebbero bastati due mesi del mio stipendio per pagarlo.
Guai. Quelluomo era portatore di guai.
Damien, amico mio, era da tempo che non ti vedevo qui. Spero che non ti sia stancato della cucina del mio chef.